Giovedì 31 ottobre 2024 alle ore 18,30 nella Casa Continanza in via Vittorio Veneto 13 a Carbone è in programma l’inaugurazione della mostra fotografica “Noi – immagini e storia” nell’ambito della 17^ Mostra Mercato del Tartufo Bianco del Serrapotamo. Di seguito la nota integrale.
Carbone celebra la storia della sua gente con la mostra “Noi immagini e storie”.
Dal 1 al 3 novembre 2024, in occasione della XVII Mostra Mercato del Tartufo Bianco del Serrapotamo, il Comune di Carbone ospiterà la mostra “Noi”, un emozionante progetto di raccolta di foto, racconti e suoni che celebra la storia e le radici della comunità carbonese.
L’inaugurazione della mostra si terrà il 31 ottobre alle 18:30, seguita dall’intervento ufficiale del sindaco Mariano Mastropietro il 2 novembre alle ore 12:00. “Noi” nasce dall’iniziativa di un gruppo di amici carbonesi residenti in diverse parti d’Italia, uniti dal desiderio di creare un “archivio audio visivo” che preservi la memoria collettiva del paese e della sua gente.
In un’epoca in cui il tempo scorre veloce, “Noi” si propone di fermare un momento per onorare il passato. Attraverso fotografie storiche, registrazioni sonore e racconti personali, la mostra offrirà un viaggio visivo nel cuore della comunità, dai volti noti ai momenti di festa, dai ricordi scolastici agli eventi sportivi. Ogni immagine e ogni storia sarà una tessera del mosaico identitario, un invito a riflettere sulle nostre origini e a costruire un futuro più consapevole.
Radici, memoria e tornanza. In un’epoca in cui le identità culturali si intrecciano e si trasformano, riscoprire le proprie radici diventa fondamentale per comprendere chi siamo e da dove veniamo. Le radici non sono solo legami con il passato; sono l’essenza stessa della nostra identità, un patrimonio che ci nutre e ci guida nel nostro cammino.
Il concetto di tornanza rappresenta la capacità di ritornare alle origini, di esplorare e riscoprire i valori e le tradizioni che ci hanno plasmato. Questo processo di tornanza ci invita a riflettere sulle esperienze vissute, sui legami familiari e comunitari che ci connettono, e su come queste esperienze influenzino il nostro presente. Tornare alle radici significa anche rinnovare il nostro impegno verso la comunità, riscoprendo l’importanza di una memoria condivisa che ci unisce e ci arricchisce.
La memoria gioca un ruolo cruciale in questo processo. Essa è il ponte tra passato e presente, un filo invisibile che tesse insieme storie, esperienze e insegnamenti. Ricordare significa non solo celebrare il nostro passato, ma anche imparare da esso per costruire un futuro migliore. Attraverso eventi, incontri e attività culturali, possiamo far rivivere le nostre tradizioni, tramandare storie e promuovere un dialogo intergenerazionale che valorizzi la nostra eredità.
«Invitiamo tutti a unirsi a noi in questa celebrazione delle radici, della tornanza e della memoria sottolineano gli organizzatori dell’evento – Insieme possiamo riscoprire il valore delle nostre origini e costruire una comunità più forte e consapevole, in grado di affrontare le sfide del presente con una visione arricchita dal passato».
Il progetto. L’iniziativa è solo il primo atto di un percorso che si prefigge di realizzare un archivio paesano, con l’aiuto di tutta la comunità, invitata a partecipare attivamente condividendo foto e storie. Ogni contributo è fondamentale per arricchire questo archivio che, nel tempo, potrà diventare un tesoro per le generazioni future.
“Noi” si inserisce anche nel progetto “Turismo delle Radici”. promosso con una piattaforma dedicata a coloro che desiderano riscoprire le proprie origini italiane.
Le storie. La mostra parte dalle storie personali degli organizzatori per allargare il proprio sguardo alla vita del paese negli anni: dalle processioni per il Santo alle partite di pallone in un campo sportivo ricavato da un terreno ricevuto in dono da un possidente terriero del posto. E poi gli eventi: le partenze, per andare a cercare fortuna altrove. I ritorni. E ancora: i matrimoni, con gli interminabili rinfreschi; i mestieri, la scuola, il paese com’è cambiato, anche nella struttura urbanistica, negli anni. E, ovviamente: la gente, con le loro storie.