A distanza di un anno esatto dalla sua costituzione, il movimento “24 agosto” organizza a Brindisi di Montagna, la prima “Festa dell’Equità Territoriale”. L’appuntamento è per lunedì all’interno del Parco della Grancia, quando per un’intera giornata si alterneranno ad intrattenimento musicali, confronti, dibattiti e testimonianze di rappresentanti del movimento giunti per l’occasione da varie parti del Mezzogiorno d’Italia. Momento clou della giornata sarà una conferenza stampa, alle 11 e 30, nel corso della quale il presidente nazionale del movimento, il giornalista e scrittore Pino Aprile, assieme al responsabile economico, Pasquale Cataneo, illustreranno lo studio svolto dal Gruppo di Studio Tematico “Economia e Sviluppo” del movimento “24 Agosto – Equità Territoriale”, sulla ripartizione dei fondi del Recovery Fund. “In pratica utilizzando gli stessi criteri che ha applicato l’UE nella ripartizione tra gli Stati membri (popolazione, tasso di disoccupazione medio degli ultimi 5 anni, Pil procapite) – spiega Aprile – è stato calcolato che alle regioni meridionali (isole comprese) spetta il 70% dei 209 miliardi di euro. Combinando tale calcolo con l’effetto cosiddetto “interdipendenza economica” (attraverso cui per ogni euro investito al Sud, 0,49 centesimi “rimbalzano” al Nord come domanda di beni e servizi, in senso inverso invece solo 0,05 centesimi pari a 1/10), la somma complessiva che resta sul territorio delle regioni del Mezzogiorno (isole comprese) scende, pertanto, al 43% circa”. Una discriminazione , a parere del movimento ’24 agosto – Equità Territoriale’ che può essere evitata grazie alla collaborazione di tutti. Per questo è stata inviata una lettera al presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, e a quello del Consiglio regionale, Carmine Cicala, per chiedere, nell’ambito dei due consessi regionali, “di farsi promotori di una discussione sul tema all’interno dei due organi, in quanto destinare al Mezzogiorno il 40% (al lordo dell’effetto interdipendenza economica) delle risorse, che significherebbe soltanto il 26% (di fronte al 43%) con una “deviazione” di risorse spettanti al Mezzogiorno (isole comprese) di circa 60 miliardi di euro – aggiunge il referente regionale del Movimento, Nicola Manfredelli, risulterebbe esattamente nel solco di quanto, purtroppo, accaduto negli ultimi 20 anni producendo tale discriminazione”.
Ago 22