Consci che il detto santermano “Tutte i pète sèrvene o paräte” non è stato solo uno slogan per riempirci felpe e magliette, ci sembra doveroso dare un volto ed un ringraziamento a chi ha effettivamente contribuito alla costruzione di questo Murgiafest 2013.
Generazioni di padri e nonni muratori ci insegnano che alla base del muretto vanno sempre le pietre più grosse. Iniziamo perciò da chi questi materiali per la costruzione li ha comprati, finanziati, sostenuti: in primis il Comune di Santeramo in Colle e la Regione Puglia, a dimostrazione del fatto che le rivoluzioni partono sempre dal basso, che per cambiare il mondo bisogna prima partire dalla terra su cui camminiamo quotidianamente. In secundis, ma non per importanza, il Parco dell’Alta Murgia e il GAL- Terre di Murgia, a cui diciamo grazie per aver giudicato meritevole di interesse il nostro progetto, inserendolo nella più ampia sfera della valorizzazione e protezione delle risorse culturali e naturali di cui è ricco il nostro Territorio. Senza dimenticare la partecipazione attiva di Legambiente e Confagricoltura, portatrici di quei valori di rispetto e attenzione per le emergenze ambientali da un lato, e sviluppo dell’agricoltura all’insegna dell’innovazione e della qualità dall’altro.
Passiamo ora a chi ha smussato gli angoli delle nostre pietre, rendendole levigate e meno spigolose, affinché tutto filasse via senza intoppi: ringraziamo perciò l’ASL di competenza, l’ufficio di Commercio, il Comando dei Vigili Urbani, i Carabinieri, la Croce Rossa e l’assessore Michele Cardascia, per aver partecipato a tutte le iniziative, da quelle più goliardiche a quelle più serie.
Porzione per porzione, strato su strato, il muretto ha così iniziato a crescere: pietre a contatto tra loro, che si sfiorano appoggiate l’una all’altra, pietre come simbolo di tutte le attività locali che hanno partecipato al festival: dalla Macelleria Laertina e il Caseificio Macelleria Nuzzi, che hanno ampliato il nostro menù sia con l’immancabile panino con salsiccia che con formaggi e latticini così tipici e gustosi, al negozio Tutto Sfuso di Altamura, per aver reso possibile la preparazione di piatti con cicerchia, ceci e zuppa di legumi che hanno deliziato le papille gustative non solo di genitori e nonni, ma anche di ragazzi e ragazze curiosi di scoprire sapori “nuovi” per loro ma tradizionali per la nostra cucina. Ringraziamo inoltre chi ci ha addolcito il palato, la pasticceria Millevoglie, i cui dolci erano come ciliegie: uno tirava l’altro. Nondimeno, un grazie va a chi ci ha dissetati, come l’enoteca santermana Le vie del Vino e il birrificio pugliese Birranova, per i litri di birra artigianale e vino rosso e bianco forniti. D’altronde si sa, «chi beve solo acqua ha un segreto da nascondere».
Giunti a questo punto, possiamo soffermarci su ciò che ha tenuto unite queste innumerevoli pietre, su ciò che trapelava dagli interstizi e ha fatto da collante a tutta la manifestazione: il lavoro dei volontari, dal mondo degli artisti a quello delle associazioni. Una malta composta da musicisti, ballerini, pittori, attori, fotografi e artigiani; da chi ha puntato sulla riscoperta del territorio attraverso passeggiate ecologiche ed escursioni a piedi e in bici, organizzate dal Gruppo Ciclistico Santermano, Legambiente e le associazioni Archeowalking e Archeoclub, che hanno visto la cospicua partecipazione dei Diavoli neri gruppo di soft air; così come da chi ha intrattenuto grandi e piccini con il percorso avventura sulla struttura artificiale posta in piazza Garibaldi, con i giochi di legno posti in piazza del Lago, con spettacoli di pupazzi e burattini, con un grazie rispettivamente al Parco dei Briganti e alle associazioni Luditerraneo e Sopra la Panca. Ringraziamenti speciali vanno anche allo S.p.i-Cgil per averci aiutato a servire le pietanze sia venerdì che domenica sera, al panificio House of Bread per averci sfamato nel pranzo domenicale in piazza Chiancone, alla associazione Libera e al corpo non violento di Operazione Colomba, per averci ricordato sia di combattere sempre per la legalità e la giustizia, sia che la nonviolenza è “l’unica via per ottenere una Pace vera”.
Sperando di aver costruito un muro solido, esteticamente e profondamente eco-sostenibile, l’Arci Stand-by vi aspetta l’anno prossimo, con la cazzuola in mano e tanta voglia di ripetere l’esperienza migliorando sempre di più, e imparando dai nostri errori. Perché, come dice Henry Ford: “Avere un’idea, è un’ottima cosa. Ma è ancora meglio sapere come portarla avanti”.
Angelica Perniola
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