“Musei, Tradizioni e Territorio”. In questa terna di parole c’è tutta la “mission”della neonata associazione sammaurese. Che, poi, è il nome stesso che il nuovo sodalizio si è voluto dare. E non a caso. Perché la sua costituzione non è che il prosieguo naturale di quel percorso già iniziato, qualche anno fa, con la realizzazione del Museo delle civiltà contadina, allestito al pianterreno dello storico Palazzo Arcieri (ex sede municipale) previa raccolta, recupero e conservazione di molti reperti del passato. Perché: “è il passato che ci permette di vivere il futuro”. Così la pensano i tre giovani fondatori dell’associazione, nell’ordine: Giancarlo Mita (presidente), Federico Belmonte (vicepresidente) e Marco Diluca (segretario). I tre soci fondatori, tutti studenti universitari, hanno illustrato a un folto pubblico quelle che intendono essere le linee guida del loro progetto. “Tutto nasce dall’amore che abbiamo per la nostra comunità” sottolineano all’unisono i tre. “L’obiettivo dell’associazione ‘Musei, Tradizioni e Territorio’ è quello di riportare la nostra comunità al posto che merita e gli spetta dopo decenni di oblio e abbandono da parte dei suoi stessi concittadini – spiega il segretario Diluca – Certo, non abbiamo la presunzione di avere in tasca la soluzione per rimediare alle grandi difficoltà che si annidano nel nostro borgo, ma possiamo soltanto affermare che, grazie anche alla collaborazione con gli enti e le altre associazioni presenti sul territorio, proveremo in tutti modi a recuperare, valorizzare e pubblicizzare le eccellenze del nostro caro paese”.“La consapevolezza parte dal fatto che nonostante vi siano molti indici negativi (demografici, socio-occupazionali, ecc.) che persistono da anni sulla nostra comunità, non tutto è perduto – spiega il presidente Mita – In particolare, il turismo culturale e l’agricoltura sembrano esprimere delle potenzialità inattese e che possono essere considerate le ultime risorse su cui puntare – in prospettiva – per il rilancio di questa comunità. Per questo – come anche fissato nello statuto -intendiamo occuparci dello studio, la salvaguardia, e la fruizione dell’importante patrimonio culturale, storico-artistico, demo-etno-antropologico e agro-forestale di San Mauro Forte, e più in generale della Basilicata, attraverso la realizzazione e gestione di musei, mostre, allestimenti, visite guidate e attività sul campo”. E per far questo, “riteniamo che puntare a un nuovo modello di associazionismo, che guardi lontano, che invogli tutti i cittadini sammauresi a una stretta collaborazione, sia non solo necessario ma prezioso” conclude il vicepresidente Belmonte.
Set 09