Natale 2020, Rosanna Travascia: “Abbiamo bisogno di sentire il profumo del passato per dare il giusto valore al presente”.
Lo spirito del Natale, quel sentimento di empatia che ci prende durante questo periodo, che ci apre agli altri, quell’aria religiosa che s’infonde magicamente anche tra i laici, quel “mood” capace di cambiarci: l’atmosfera c’è, ma è diversa dagli altri anni; alle classiche parole di augurio, gioia e serenità si aggiunge, stavolta, la salute prima di tutto. Gesù nascerà, in particolar modo, quest’anno! Anche duemila anni fa la sua nascita aveva dovuto confrontarsi con le restrizioni: non c’era posto negli alberghi, non aveva un’autocertificazione, è nato in una grotta, ai margini della città, diremmo oggi ai margini della cultura, eppure è nato nel cuore di Maria e di Giuseppe, nel cuore di alcuni pastori, nel cuore di povera gente, nel cuore dei Magi che venivano da lontano: è nato nel cuore degli uomini.
Il Coronavirus ci restituirà il significato autentico del Natale e ci farà rivivere il grande auspicio che viene dalla rinascita, in uno scenario di vite stravolte e variate dallo stato di pandemia. Il Covid ci impone un sovvertimento delle nostre consolidate abitudini ma ciò rivela la vera natura della festa, dell’attesa e della vittoria di una nascita povera, colma di speranza: saremo disagiati, lontani gli uni dagli altri, ma uniti dalla fede e dall’amore, in dialogo con noi stessi, nella semplicità, scia luminosa per attirare una positività contagiosa, riuniti davanti a un immaginario focolare, un Natale “religiosamente provvido”.
Nella foto l’angelo natalizio nei Sassi di Matera (foto di Pino Losignore)