Sono quasi duecento i migranti morti a seguito del naufragio del barcone avvistato vicino Lampedusa, presso l’isola dei Gigli. E mentre l’Italia si ferma nella giornata di venerdì 4 ottobre e commemora questa nuova tragedia proclamando il lutto nazionale la poetessa materana Antonella Pagano dedica alle persone scomparse alcuni passi del poema epico Apolide.
APOLIDE
Stanotte ho parole di zenzero e sangue….anni fa scrissi il poema epico: Apolide….dono ai lettori alcuni passi….è un modo per vegliare insieme i corpi cui ciascuno di noi vorrà assegnare un nome, un nome caro, un nome che appartiene alla famiglia, io assegnerò al corpo d’un bambino il nome di mio padre: Matteo e al corpo di una bambina il nome di mia madre: Giovanna. Le croci che ho visto fare al falegname di Lampedusa, ricavate dal legno dei barconi naufragati, in quel lembo di Campo Santo ove tante croci senza nome si affollano, da questa notte possano avere un nome, grazie
…
Sia roseo l’avvenire suo
non da gommone
nessun barcon nemico
ma ch’abbia un tetto
e un nobile progetto
e vita e zenzero e…..
Coro:
Zenzero e ambrosia
si spande nel deserto
d’ambrosia e zenzero le culle.
Annegato ogni progetto.
Dove rinascerò
spinto da questo mare
dove con queste arterie
gonfie di fiele e bare?
Dove rinascerò
se questa vita amore
più non mi vuole dare?
Sento il cuore naufragare nel fiele dei masnadieri. Sento i remi conficcarsi nelle speranze, squarciarle disperderne l’alito tra i ruggiti nauseabondi. Sento l’anima infrangersi contro cocci di vetro. Vedo i brandelli, lo sfilacciarsi sino all’inconsistenza… mentre sciamano i pensieri sulla piantagione e sulle nostre capanne e case d’un tempo arduo …ma certo.
Sento il vento trapanare l’amore di cui son colmo. Romperne il senso, attentare alla sua integrità.
Ora il barcone riprende a beccheggiare
sembra più buono
par li voglia cullare.
Il mare sa che una vita
sta per cominciare
e frena e si placa
beccheggia piano
culla la madre
la culla piano e l’ama.
Sento l’angoscia farsi ciclope onnivoro, pigiare con piedi possenti sugli ultimi guizzi di fede nella vita. Quella fede ha generato la piantagione che sfamava me, mia moglie e questi giovani germogli di me e lei.
Gioia ha 13 anni, Sorriso ne ha 7.
E’ nato col centesimo girasole
in una notte in cui la luna cantava.
Al villaggio si racconta che quando la luna ha il volto, naso occhi labbra, si prepara a cantare e tutti la veglieranno per udire il canto della luna. Si generano in quelle notti i più bei maschi del villaggio. Saranno indomiti guerrieri e dolcissimi amanti. La notte in cui vegliai con la mia amata “Sussurro d’estate”, la luna cantò melodiosa più che mai.
Ci amammo sino alle prime luci dell’alba con tutta la tenerezza possibile, poi giacemmo a guardarla scomparire mano a mano che la luce ne stemperava il profilo. Nove mesi dopo Sussurro d’estate diede alla luce Sorriso della notte della luna che canta.
Eccolo
ha corpo flessuoso
asciutto
nervi già saldi
e corre come una gazzella.
Adesso sul mare stende il suo corpo
pare scolpito
ha morbido il collo
flesse appena le mani
i riccioli ondeggiano all’unisono col mare.
Se Fidia lo avesse pensato
più bello
non l’avrebbe scolpito!
Se Fidia stesso
lo avesse generato
non più bello l’avrebbe immaginato!
Oscilla leggero
riflette la luce della luna
ha pelle di luna e fissi ha gli occhi
verso più lontane costellazioni.
Coro
Zenzero e ambrosia
germoglia su quel mare
ambrosia e zenzero
voglion raccontare!
Se solo il mondo
sapesse immaginare
che cosa sia la vita
oltre quel mare
perché si sogna
di volerlo attraversare
con tutta l’anima e le mani e ogni pensiero
anche alla notte lavorerebbe a un gran veliero.
Coro:
Zenzero e ambrosia spumeggia
in fra le onde
ambrosia e zenzero
s’intrecciano alle sponde
sponde lontane
sponde straniere
sponde senza bandiere!
La Gioia ha 13 anni
fiori di seni appena
labbra di rosa
occhi di cerbiatta
giace oramai non canta
è piatta.
Lieve tra l’onde si lascia possedere
la vita non può più bere
mare demonio
così l’hai presa in matrimonio!
Perle i suoi denti
c’han perso la conchiglia
chi mai mi ridarà mia figlia?
Seta d’ebano prezioso
crudele è questo suo sposo.
Figlia c’hai perso la conchiglia
perla preziosa vita della mia vita
mi sei scivolata dalle dita!
T’ho udita cantar la litania
t’ho udita leggere la tua poesia
perla c’hai perso la conchiglia d’oro
ritorna a me che sei il mio tesoro.
Coro:
Zenzero e ambrosia
brucian nel braciere
morte cicuta nel mio bicchiere!
E zenzero e ambrosia
galleggian fra le onde
non vi sarà chiarore
domani non lenirà il dolore!
Più il cuore non l’anima
né il corpo sanno generare
in questo mondo
in questo mar di morte.
Più il cuore non l’anima
né il corpo
sanno ancora amare
in questo mondo
in questa malasorte.
Coro:
Zenzero e ambrosia
tesse il fato bastardo
mentr’io nel pensier m’attardo
l’anima ormai schiacciata
si perde nella notte …
Prua tolda confuse nell’ammasso di corpi
col cuore l’anima e la testa
jaccuse!
Prua tolda confuse
tra sguardi e fatti turpi
jaccuse jaccuse jaccuse!
Se questi Stati ti fanno prigioniero
se così tanti corpi sono ormai spalmati
è colpa degli Stati!
Di uomini sparvieri
son sozze tutte le bandiere!
Apolide, tu sei bambino bello
apolide figlio del vento!
Coro
Sei nato in mezzo al mare tu
tu più d’ogni altro saprai sognare.
Se Iddio volesse!
Se Iddio volesse or or parlare
son certa che a tutti vorrebbe spiegare
che apolide egli è
Dio di nessuno Stato
né chimico né fisico né solido né liquido
né men che men politico!
L’apolide è il bambino
che nasce su nessun confine
sul confine di nessuno Stato
dunque è come il Beato.
Sì un beato
…….
in mezzo a tante braccia
uno solo lo teneva saldo
senza minaccia
qual provvidenziale laccio!
Morta gelata
la mamma ancor l’aveva protetto
che mai fosse inghiottito dall’agitato letto.
Figlio del mare
e di nessuno Stato!
Ecco approdò
e mai a nessuno assomigliò.
Apolide
fu scritto sull’atto registrato
ma
…Beato
aveva scritto nel cuore
il suo genitore.
Libero!
Di nessuno Stato!
Uomo del Creato!
…un uomo piccolino
con gli occhi belli
due giovani manine
sapor di sale
sapor di vento e mare
Coro
lui meglio d’altri saprà amare!
Senza confini sarà il suo sentimento
senza nessuno dei condizionamenti
il suo amore è
sen’altra storia
amore
amore allo stato puro
amore puro!
È mezzanotte del 3 ottobre 2013
Aantonella Pagano
Naufragio Lampedusa, nota dell’Associazione Italiana Turismo Responsabile (AITR) cui l’associazione “il Vagabondo” è socia nonché referente per Puglia e Basilicata.
“Andiamo a prenderli, a salvarli”
AITR, Associazione Italiana Turismo Responsabile, che nei mesi scorsi ha organizzato l’evento “Lampedusa, piacere di conoscerci” come atto di vicinanza e di amicizia verso la popolazione di un’isola che da sola, e ormai da anni, deve affrontare continue situazioni di emergenza impegnandosi in generose azioni di solidarietà, esprime il proprio dolore per la tragedia dei giorni scorsi e avanza una proposta.
AITR ritiene che, nell’attesa del necessario impegno dell’Unione Europea, dell’avvio di azioni politiche ed economiche di sostegno nei paesi africani, che produrranno risultati positivi forse fra anni e decenni, l’Italia debba compiere degli atti concreti e coraggiosi, anche se tali atti potranno risultare impopolari e comportare qualche sacrificio e forse anche qualche incomprensione con altri stati europei.
L’Italia deve abolire subito la legge Bossi Fini e deve spingersi oltre.
Deve andare a prendere i profughi e i migranti sulle coste nordafricane, là dove in condizioni disumane aspettano di essere imbarcati.
Mandare delle navi, accoglierli a bordo, condurli nel continente, assisterli, aiutarli a raggiungere i luoghi dove desiderano recarsi, in Italia o in altri paesi.
Attraverseranno il mare in totale sicurezza e saranno sottratti ai criminali che oggi governano questo traffico vergognoso, incontreranno l’accoglienza e la solidarietà che spettano a chi ha già sofferto troppo.
La ricca Europa è in grado di farsi carico di questa scelta, che comporta ben modesti costi economici rispetto all’immensità dei costi umani.
Poi, passata l’emergenza, si potrà passare ad azioni politiche più meditate e profonde, capaci di rimuovere le cause, di risolvere i problemi, di produrre risultati stabili nel tempo. Ma dopo.
Naufragio Lampedusa, Centro Democratico: “Rafforzare politiche di accoglienza”
“Condivido le proposte del ministro Kyenge: l’Italia rafforzi le sue politiche di accoglienza superando la sola lotta all’immigrazione clandestina, messa in campo dalla Bossi-Fini, che si è rivelata ampiamente inadeguata soprattutto a salvare vite umane che oggi continua a rappresentare il primo obiettivo. E’ necessario un approccio che dia risposte ad ampio raggio al fenomeno migratorio”. E’ quanto sostiene la dirigente regionale di Centro Democratico Rossana Florio che aggiunge: “quello che è accaduto nel mare di Lampedusa è un disastro indescrivibile, probabilmente il più grave ma certo non l’unico, che non può e non dovrà mai più ripetersi. Per questo serve un piano serio, articolato e preciso, sostenuto anche dalla stessa Unione Europea che non può ignorare quello che accade lungo confini che sono anche suoi, che eviti il ripetersi di questi disastri e consenta di monitorare seriamente le nostre acque territoriali per individuare, soccorrere e mettere in sicurezza le “carrette del mare” che inevitabilmente, a causa di fame e povertà estreme continueranno a navigare verso il sud dell’Europa. La verità – continua la dirigente di CD – è che a distanza di pochissimi anni siamo passati dalla retorica egoista dei respingimenti, dall’offerta a Gheddafi di 5 miliardi – noi e l’Europa – perché sigillasse le frontiere, all’indifferenza denunciata da Papa Francesco con una denuncia che deve scuotere le coscienze di tutti i capi di governo dell’Ue. Vanno inoltre evidenziati i valori della solidarietà che hanno visto i cittadini di Lampedusa prodigarsi per salvare vite umane e l’intero popolo italiano fortemente provato dalla tragedia. Sono valori civili e cristiani che appartengono anche alle nostre comunità fortemente provate dalle immagini in tv e sui giornali”.
Naufragio Lampedusa, Italia dei Valori: “Non esiste un diritto all’emigrazione ma un diritto ad aspirare a una vita migliore sì”.
L’Italia dei Valori partecipa, con commozione e profondo cordoglio, al giorno di lutto nazionale per la grave tragedia accaduta a largo delle coste di Lampedusa. Per questo, oggi, i siti del partito, nazionale, regionale, dei singoli esponenti sono listati a lutto.
E’ quanto si sostiene in una nota a firma del commissario regionale lucano di IdV Gaetano Cantisani sottolineando che l’iniziativa programmata da tempo per domani in Regione dalla Filef sul fenomeno della nuova emigrazione “è l’occasione per esprimere la commozione del popolo lucano insieme alla forte volontà di scongiurare il rischio che tragedie simili si possano ripetere ancora perché non basta solo il cordoglio”.
“Quella avvenuta ieri è stata una strage degli innocenti che ci ha lasciati sgomenti e che è figlia dell’indifferenza e dell’immobilismo di quanti potevano e dovevano fare qualcosa. L’Unione europea, che ha ricevuto il Nobel per la pace lo scorso anno – prosegue la nota – non può continuare a fare orecchie da mercante come se quest’emergenza umanitaria fosse esclusivamente un problema italiano. Si convochi immediatamente una riunione dei ministri degli Esteri per pianificare una strategia comune e gli interventi più urgenti. Inoltre, il Parlamento italiano non perda altro tempo prezioso e cancelli l’indegna legge Bossi-Fini, contro la quale noi di IdV ci siamo sempre opposti, e il reato di clandestinità. L’esecutivo non agisca solo sull’onda dell’emozione ma ponga in atto tutte quelle misure necessarie per evitare che si ripeta un’altra ecatombe simile”.
Mi unisco anche io – ha aggiunto Gaetano Cantisani – all’appello lanciato dal Progetto Melting Pot Europa per l’apertura immediata di un canale umanitario per il diritto d’asilo europeo. Secondo le ultime stime, in questi decenni il nostro mare avrebbe inghiottito oltre 20.000 vittime: donne e uomini in fuga da guerre, persecuzioni, fame e violenza. Chi scappa deve poter chiedere aiuto alle istituzioni europee presenti nel proprio paese d’origine senza doversi affidare alle mafie dei barconi, alimentando così il triste bollettino di vittime disperse. Un “canale europeo” nel senso descritto deve essere il primo passo verso una nuova politica europea di accoglienza. Trattandosi però di un’emergenza umanitaria, un canale potrebbe – e uso volutamente il condizionale – essere utile ad evitare vittime, ma non ad arginare il fenomeno. Dobbiamo ragionare in maniera nuova e adatta ai tempi che attraversiamo, non hanno più senso i concetti di “clandestino” o “centri di permanenza temporanea”. È arrivato il momento di ripensare l’apparato istituzionale, con la creazione di nuovi organismi, di estrazione internazionale o europea, operanti nei Paesi d’origine con competenze specifiche: un punto di riferimento terzo a cui rivolgersi senza paura. Non esiste un diritto all’emigrazione ma un diritto ad aspirare a una vita migliore sì”.
Naufragio Lampedusa, Ugl: le bandiere a mezz’asta in segno di lutto.
“La Ugl regionale Basilicata e provinciale di Matera da stamane espongono le bandiere a mezz’asta in segno di lutto per gli immigrati morti in mare a Lampedusa. E’ una delle peggiori stragi di migranti, quello a mezzo miglio dall’Isola dei Conigli, è l’ennesimo naufragio nel canale di Sicilia dove, dal ’94, lì sono morte oltre 6.400 persone”.
E’ quanto fanno sapere i segretari dell’Ugl Basilicata, Giovanni Tancredi, Luigi D’Amico e Giuseppe Giordano per i quali, “non è il momento di polemizzare su un dramma che lascia sconcerto. Perché la disperazione delle centinaia e centinaia di persone che ogni giorno tentano di fuggire da guerre, crisi economiche, regimi e carestie oramai supera i rischi che si nascondono dietro i cosiddetti viaggi della speranza. Esprimiamo cordoglio e vicinanza alle vittime dell’ ennesima tragedia del mare che ha spento per sempre le speranze ed i sogni di chi ha lasciato la propria terra alla ricerca di pace e libertà. Condividiamo e sosteniamo ciò che il Santo Padre ha fortemente ‘tuonato’ ai responsabili della politica e che certamente lo ripeterà ancora, anche da Assisi, dove oggi è in visita: ‘quanto accaduto a Lampedusa è semplicemente una vergogna’. L’Ugl Basilicata – concludono Giordano, Tancredi e D’Amico – torna a chiedere unità di sforzi perché quanto visto non accada più”.
Bravissima, sensibile,e grande artista Antonella.