Per la rubrica “La storia siamo noi” lo storico materano Nino Vinciguerra ricorda la figura della professoressa materana Teresa Vezzoso, esempio di disponibilità, generosità e umanità, prima donna impegnata nel primo Consiglio comunale di Matera guidato dal sindaco Giovanni Padula dal 1946 al 1952. Di seguito la nota integrale.
Una persona che meriterebbe di essere ricordata e da prendere come modello di disponibilità, generosità e umanità è Teresa Vezzoso, una vera perla rara. Nacque a Matera il 22 luglio 1912 da Giovanni (titolare della drogheria ceduta poi a Pasquale Latorre) e da Maria Adelaide Canitano che, non senza sacrifici, instradarono i loro figli allo studio (oltre a Teresa, anche Bartolomeo che diventerà medico e Pierina che diventerà farmacista). Teresa Vezzoso frequentò il Liceo “Duni”, una scuola che ha visto transitare eminenti insegnanti e formato tanti giovani affermatisi in qualsiasi campo; si iscrisse alla facoltà di Magistero a Roma e, il 23 giugno 1940, conseguì la laurea in Filosofia. Insegnò a Matera, al Liceo e all’Istituto Magistrale “Tommaso Stigliani” ma, nel 1947, lasciò la sua città e si trasferì in Toscana insegnando a Massa e Carrara; nel 1948 fu docente all’Istituto Magistrale di Roma e, successivamente, a Terni. Partecipò, vincendo, al concorso per la cattedra di Filosofia e Pedagogia e, nel 1949, tornò a Matera dove svolse la sua opera educativa insegnando sino alla data del suo pensionamento (10 settembre 1978) all’Istituto Magistrale dove fu riconosciuta come ottima docente per l’integrità e l’energia del carattere, per la nobiltà dei sentimenti, per la viva intelligenza e per la modestia. Teresa Vezzoso era innovativa e ricercava il nuovo rifiutando la monotonia dei normali tempi e ritmi che la vita dettava. Aveva uno spirito libero e autonomo innato che palesò sin da bambina (una sera ci furono grandi preoccupazioni in famiglia perché, senza dir nulla, si recò in Cattedrale per assistere a una rappresentazione sacra). Questo suo essere la portò a entrare in politica (la leggeva come un’arte nobile) per dare il proprio contributo di cultura, di pensiero e di cattolica praticante per rendere un servizio al territorio e agli uomini. Pertanto, dal 1946 al 1952, fece parte del primo consiglio comunale (unica donna) democraticamente eletto e guidato dal Sindaco Giovanni Padula. Dopo questa esperienza, probabilmente non proprio positiva, rinunciò ad altre candidature nonostante i persistenti inviti ricevuti. Teresa Vezzoso fu una persona generosa che, non solo con il cuore, era presente tra i meno abbienti con aiuti economici e materiali; molte erano le persone in difficoltà che si rivolgevano a lei per aiuti. La bontà della professoressa Vezzoso era nota e, fra le tante opere di bene, dedicò particolari attenzioni al centro di accoglienza istituito presso la Parrocchia di San Pietro Caveoso. Negli ultimi anni della sua esistenza aprì le porte della sua casa e del cuore a due ragazze albanesi, una delle quali affetta da un neoplasma che richiese importanti cure e interventi chirurgici a Milano. La giovane purtroppo, dopo speranze e tante sofferenze, non ce la fece provocando immenso dolore all’anziana benefattrice. Teresa Vezzoso, una figura che ha onorato la nostra città, dopo aver dedicato la propria vita all’insegnamento, alla cultura e ai bisognosi, si spense il 20 settembre 1996, lasciando sempre viva la traccia della sua operosità. (Bibliografia “Personaggi della storia materana”, A. Giampietro, Ed. Altrimedia, 1999).