L’11 agosto 1943 morì il Generale Antonio Passarelli, un eroe materano che si è immolato per la Patria. Di seguito un profilo del generale Passarelli, al quale Matera ha intitolato una strada del centro cittadino a cura di Nino Vinciguerra
Un eroe la cui storia meriterebbe di essere divulgata, specie tra gli studenti a cui bisognerebbe trasmettere tanti tasselli della città è Antonio Passarelli, “quello di Via Passarelli”. Nacque a Matera il 7 gennaio 1887, nella casa di Via Riscatto, da Francesco Paolo e da Anna Vernì. All’età di 5 anni perse tragicamente il padre; infatti l’Avvocato Francesco Paolo Passarelli, sindaco della città prima dal 1873 al 1876 e poi dal 1886 al 1892, morì il 13 giugno, vittima di un agguato da parte di uno squilibrato che pretendeva illegalmente un posto di lavoro. Aveva 52 anni. Fu un avvenimento che, ovviamente, segnò il piccolo Antonio e la sua numerosa famiglia (erano 9 figli) e sconvolse la città.
A 18 anni entrò nell’Accademia Militare di Artiglieria di Torino dove si formò e fu nominato Tenente. Nel 1911, prese parte alla guerra di Libia mentre nel primo conflitto mondiale (1915/18) combattè sul monte Ortigara, a Cima Isidoro e a Cima della Caldiera con il grado di Capitano. Si espose spesso in prima persona ai rischi di una guerra cruenta e fu ferito due volte e per due volte fu decorato con la medaglia di bronzo al valor militare. Le sue gesta gli valsero la promozione a Maggiore. Al termine della guerra, Passarelli riprese gli studi e conseguì la laurea in ingegneria industriale. Nel 1920 fu assegnato alla fabbrica d’armi di Roma; dal 1921 al 1926 fece parte della Commissione di Difesa come Osservatore Industriale. Poco dopo fu nominato Vice Direttore dello spolettificio di Roma. Promosso a Tenente Colonnello e successivamente a Colonnello, nel 1934, compì missioni in Ungheria. Successivamente diresse l’Arsenale di Torino ed ebbe l’incarico di impartire lezioni di artiglieria presso il Politecnico.
Antonio Passarelli si distinse sempre per abnegazione e capacità e lo Stato Maggiore lo nominò Direttore del Centro Esperienze di Nettuno mentre, nel 1938, ebbe il prestigioso incarico di Direttore Principale della fabbrica d’armi di Terni con il grado di Generale. Nel frattempo era scoppiata la seconda guerra mondiale, il fallimento dell’umanità, e proprio a Terni, il Generale Passarelli morì l’11 agosto 1943 in seguito a un violento bombardamento aereo. Generosamente Passarelli invece di mettersi al riparo e sfidando la sorte tentò di raggiungere lo stabilimento per assicurarsi che le maestranze fossero al sicuro. Immolò la sua vita consacrandola al servizio della Patria. Aveva 56 anni e lasciò la moglie Michelina e i figli Francesco e Carlo.
Gli venne concessa la medaglia di bronzo alla memoria con la seguente motivazione “Un ingegno elettissimo ed un saldo cuore di soldato”. Il generale Antonio Passarelli riposa nel cimitero di Via IV novembre a Matera.
Di seguito uno scatto di Antonio Passarelli e la sua lapide (foto archivio Nino Vinciguerra)