Nella Diocesi di Tricarico nasce una nuova comunità sacerdotale costituita da tre giovani sacerdoti destinati alla guida pastorale delle comunità di Guardia Perticara, Corleto Perticara ed Armento.
E’ recente il nuovo assetto, pensato e realizzato dal vescovo della Diocesi di Tricarico Monsignor Vincenzo Carmine Orofino, riguardante le comunità parrocchiali di Guardia Perticara, Corleto Perticara ed Armento che si sono arricchite di tre nuovi giovani sacerdoti. Il nuovo parroco per tutte e tre le comunità è don Vincenzo Cantore, originario di Stigliano e sacerdote da 3 anni, aiutato dalla collaborazione di Don Francesco Barbarito di Garaguso, sacerdote da un anno e di Don Gaetano Fernando Grippo di San Mauro Forte, ordinato sacerdote il 29 agosto scorso.
Siamo nella Diocesi Tricarico, antichissima sede vescovile di cui attualmente fanno parte ben 32 comuni della Basilicata. Monsignor Raffaello delle Nocche, fondatore dell’Ordine delle Suore Discepole di Gesù Eucaristico, fu vescovo di questa affascinante cittadina lucana. Attualmente ad occupare il ruolo di guida della Diocesi il Vescovo Monsignor Vincenzo Orofino, il quale ha inteso dare una nuova impostazione all’organizzazione diocesana. Da alcuni anni, infatti, favorisce le comunità sacerdotali fondandole su due principi fondamentali: la vita comune dei sacerdoti e la collaborazione delle parrocchie, ed ispirandosi ad uno dei Misteri alla base della Chiesa cattolica: la Comunione. Il Mistero con il suo significato di “voluto e fatto da Dio” e la Comunione intesa come “condivisione della vita parrocchiale” diventano il fulcro di questa nuova organizzazione. Anche Papa Francesco in molte occasioni ha ribadito questo concetto, definendo la Comunione “l’Ordine Sacro, scandito nei tre gradi di episcopato, presbiterato e diaconato. Il Sacramento che abilita all’esercizio del ministero, affidato dal Signore Gesù agli Apostoli, di pascere il suo gregge, nella potenza del suo Spirito e secondo il suo cuore. Pascere il gregge di Gesù non con la potenza della forza umana o con la propria potenza, ma quella dello Spirito e secondo il suo cuore, il cuore di Gesù che è un cuore di amore”.
E inoltre il Santo Padre parlando della vita comune ha affermato ancora: “L’amicizia sacerdotale: questo è un tesoro, un tesoro che si deve coltivare fra voi. Ma che bella è un’amicizia sacerdotale! Quando i preti come due fratelli, tre fratelli, quattro fratelli si conoscono, parlano dei loro problemi, delle loro gioie, delle loro aspettative. Credo che questo aiuti molto a vivere la vita sacerdotale, a vivere la vita spirituale, la vita apostolica, la vita comunitaria e anche la vita intellettuale: l’amicizia sacerdotale. E’ quello che io auguro a voi. Vi auguro di essere amici con quelli che il Signore vi mette avanti per l’amicizia. Auguro questo nella vita. L’amicizia sacerdotale è una forza di perseveranza, di gioia apostolica, di coraggio, anche di senso dell’umorismo. E’ bello, bellissimo!”.
Il Vescovo Monsignor Orofino ha tenuto conto altresì della situazione di isolamento di molte comunità dovuta sia alla posizione geografica ma anche all’inarrestabile calo demografico, che vede i piccoli comuni spopolarsi sempre di più. Le Comunità sacerdotali e l’interscambio tra di esse diventano in tal modo funzionali al superamento delle condizioni di solitudine. Difatti, per la loro formazione vengono scelti comuni geograficamente vicini e accomunati da tradizioni storico-culturali tramandate nei secoli. “Il sacerdote è la figura centrale di una comunità ed è fondamentale che non viva isolato e solo, come è importante allo stesso modo che la comunità di cui ne fa parte non si affezioni a tal punto da sentirsene proprietaria”: queste le parole di Monsignor Orofino nel corso delle sua omelia della Santa Messa celebrata durante la visita pastorale a Guardia Perticara.
Ed è stata questa l’occasione per inaugurare il nuovo Anno Pastorale 2015-2016 e le nuove linee programmatiche alla base delle attività che verranno svolte fino a giugno prossimo, intitolate al Giubileo straordinario della Misericordia. Indetto dal Sommo Pontefice come “un momento straordinario di grazia e di rinnovamento spirituale” (FRANCESCO, Bolla di indizione del Giubileo straordinario della Misericordia, Misericordiae Vultus, 3) e un tempo opportuno durante il quale “in modo ancora più forte siamo chiamati a tenere fisso lo sguardo sulla misericordia per diventare noi stessi segno efficace dell’agire del Padre” (MV, 2), diventa l’ispirazione di tutta l’agenda pastorale dell’anno 2015-2016.
Uno degli appuntamenti importanti del nuovo anno pastorale sarà il V Convegno Ecclesiale Nazionale che si terrà a Firenze dal 9 al 13 novembre 2015 che si fonda sulla riflessione dedicata ai dettami del Concilio Vaticano II a cinquant’anni dalla sua chiusura.