Nell’ambito delle nuove attività avviate dal Polo Museale regionale della Basilicata per valorizzare e rendere sempre più accessibile e inclusivo il patrimonio dei musei e dei luoghi della cultura statali della nostra regione si aprono al pubblico Domenica 18 dicembre 2016, alle ore 17.30 le nuove bellissime sale del Museo archeologico nazionale della Siritide di Policoro, uno dei più importanti musei archeologici del Mezzogiorno.
Le nuove grandi sale, realizzate negli anni passati grazie alle risorse economiche dell’UE concesse dalla Regione Basilicata,sono dedicate alle civiltà italiche degli Enotri e dei Lucani. Nel nuovo percorso, complessivi 600 mq. che si aggiungono ai precedenti 1200 mq dedicati alle colonie greche di Siris e Herakleia, sarà possibile ammirare gran parte del prezioso e raro materiale italico rinvenuto nel corso degli anni, grazie agli scavi archeologici che si sono succeduti, nei diversi insediamenti protostorici che punteggiano il territorio delle vallate dei fiumi Agri e Sinni.
In occasione del completamento dell’allestimento, progettato dal dottor Salvatore Bianco, già direttore del Museo, si è deciso di revisionare e perfezionare anche il sistema di comunicazione dell’intero percorso museale, per renderlo più comprensibile e accogliente.
Il museo della Siritide, al centro di una rinnovata rete di eccellenti rapporti con le istituzioni locali e “portatori di interessi” pubblici e privati, sta infatti diventando sempre di più un punto di riferimento culturale per la comunità territoriale locale e non solo che si riconosce e sente ‘a casa’ in un museo che si ripromette di diventare ancor di più, proprio grazie a queste importanti relazioni territoriali, un luogo aperto, accogliente e capace di mettere in comunicazione linguaggi e racconti diversi.
Con questo sentimento e questa prospettiva metodologica inclusiva, orientata dal desiderio di fare rete, il Polo museale regionale chiama a raccolta i musei e le istituzioni culturali della Basilicata per creare, insieme ai musei statali, il sistema museale della regione anche in prospettiva della grande sfida di Matera-Basilicata 2019, una responsabilità collettiva che deve diventare occasione di sviluppo e crescita culturale per tutto il territorio.
Alla cerimonia di inaugurazione interverranno:
Marta Ragozzino, Direttrice Polo Museale Regionale della Basilicata; Rocco Luigi Leone, Sindaco Policoro; Marcello Pittella,Presidente Regione Basilicata; Giampaolo D’Andrea,Capo Gabinetto Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.
Salvatore Bianco illustrerà l’allestimento;
Seguirà la presentazione scientifica alla quale parteciperanno i professori:
Mario Lombardo dell’Università del Salento, Alessandro Vanzetti dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, Stéphane Verger dell’École Pratique des Hautes Etudes.
Nelle nuove sale sono esposti reperti archeologici recuperati in oltre trenta anni di attivitàdi scavo nei principali siti del bacino agrino-sinnico, in parte già individuati negli anni ‘60-’70 del secolo scorso da Dinu Adamestaenu, e successivamente indagati grazie alle attività di tutela effettuata dalla Soprintendenza archeologica.
Ricordiamo i maggiori siti di provenienza dei materiali esposti: il tracciato del grande acquedotto invaso di Senise – Taranto, che ha comportato la scoperta delle necropoli di Anglona; la necropoli di Aliano, rinvenuta durante i lavori di ricostruzione del dopo-terremoto del 1980; le vaste necropoli di Guardia Perticara, Chiaromonte, Sant’Arcangelo scoperte grazie all’attività di sorveglianza della Soprintendenza archeologica ai lavori di edilizia pubblica e privata.
Le attività di sorveglianza hanno consentito il recupero di un patrimonio archeologico costituito da migliaia di corredi funerari delle popolazioni indigene dei Choni-Enotri [tra il IX e V secolo a. C] e dei Lucani [tra IV-III secolo a. C.], che oggi consentono di delineare lo sviluppo storico e culturale di quelle civiltà in Basilicata.
Le necropoli di Santa Maria di Anglona, Chiaromonte, Guardia Perticara, Aliano, Latronico, Roccanova hanno consentito di scrivere la storia degli Enotri, prima noti solo da brevi citazioni degli autori antichi e ora usciti dalle nebbie dei popoli privi di storia. Di questi popoli oggi possiamo conoscere meglio lo sviluppo culturale dalle origini fino alla loro ellenizzazione grazie ai contatti e agli scambi con le colonie greche costiere [Siris, Metaponto, Sibari] documentati nei loro corredi funerari.
Ineguagliabile la ricchezza delle necropoli enotrie, paragonabile a quella dei più importanti comparti italici della penisola [Lazio, Marche, Campania], con beni di straordinario interesse, quasi degli unica nel patrimonio archeologico italiano e con riscontri diretti nelle civiltà coeve della penisola balcanica.
Altrettanto dicasi per la ricca documentazione archeologica dei Lucani, gruppi di stirpe sannitica provenienti dall’Italia centrale e che alla fine del V secolo a. C. si sono imposti sulla scena politica delle regioni interne meridionali. Noti dalle fonti col nome di Lucani e profondamente ellenizzati, a causa di prolungati contatti con le colonie greche, sono entrati ben presto in aperto conflitto con le stesse colonie.
Gli abitati fortificati, come Cersosimo o Monte Coppolo di Valsinni, i santuari di Armento e Chiaromonte, l’edilizia privata e le necropoli del IV-III secolo a. C., come quella di Sant’Arcangelo, rivelano una completa adesione ai modelli urbanistici, militari, religiosi e culturali delle colonie greche costiere, alle quali i Lucani comunque si sono contrapposti per il controllo dei territori interni almeno fino alla comparsa sulla scena politica di Roma, che alla fine impone su tutti il proprio dominio.
Le nuove sale del Museo Nazionale della Siritide di Policorocompletano il quadro storicodelle culture antiche della Basilicata sud-occidentale, di quei popoli che interagivano con le colonie greche costiere [Siris, Metaponto, Herakleia], aggiungendo un tassello importante nell’offerta culturale e turistica della costa ionica lucana.
L’inaugurazione delle nuove sale si è resa possibile grazie al lavoro di tutto il personale MiBACT in servizio al Museo di Policoro, coadiuvato dai settori amministrativi e tecnici del Polo Museale della Basilicata che in questo modo consolida ed estende la propria offerta culturale.