Sabato 6 marzo 2021 sul portale unibas è in programma un incontro formativo online sul tema “Obiettivi di Giustizia Sociale e di Cittadinanza: il contrasto alla violenza di genere”.
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Dai dati Istat risulta che il 31,5% delle 16-70enni (6 milioni 788 mila) ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale: il 20,2% (4 milioni 353 mila) ha subìto violenza fisica, il 21% (4 milioni 520 mila) violenza sessuale, il 5,4% (1 milione 157 mila) le forme più gravi della violenza sessuale come lo stupro (652 mila) e il tentato stupro (746 mila). Le donne vittime di omicidio volontario nell’anno 2019 in Italia sono state 111, nel 2018 erano state 133. Per oltre la metà dei casi le donne sono state uccise dal partner attuale o dal precedente.
“La violenza sulle donne è perpetrata dentro e fuori la famiglia, in tutti gli strati sociali, dai dati citati ci accorgiamo che il fenomeno rappresenta un’emergenza nazionale che si può e si deve combattere lavorando a tutti i livelli da quello educativo, a quello della prevenzione, all’azione giudiziaria e coercitiva ecc.., l’Università deve fare la sua parte ed è per questo che ha proposto ai propri studenti un corso trasversale e interdisciplinare che non si limiti a fornire conoscenze, ma agisca sull’esperienza e sulla dimensione emotiva e relazionale. L’educazione contro ogni tipo di discriminazione e il rispetto delle differenze sonouna parte essenziale per formare cittadini consapevoli” ha sottolineato Aurelia Sole, Prorettrice alle Pari Opportunità e alle Tematiche di Genere dell’Unibas, che si è fatta promotrice di questo corso, aggiungendo ”una proposta formativa che in futuro vorremmo condividere con le scuole”.
L’avvio del percorso formativo, riservato agli studenti Unibas, dal titolo “Obiettivi di Giustizia Sociale e di Cittadinanza: il contrasto alla violenza di genere” è previsto per il 6 marzo, all’interno del progetto “Competenze trasversali in Unibas”. L’acquisizione delle competenze trasversali, che spaziano dalla competenza digitale a quella imprenditoriale, fino ad arrivare alle competenze personali e sociali, “consentirà di arricchire il curriculum formativo dello studente in coerenza con gli orientamenti dell’Unione Europea in tema di istruzione, formazione e apprendimento permanente di qualità, al fine di garantire la piena partecipazione della persona alla società e al mercato del lavoro”, ha dettola Prorettrice alla Didattica, prof.ssa Patrizia Falabella.
Il corso coinvolge enti, istituzioni e associazioni che lavorano nel campo del contrasto alle violenze di genere, che hanno voluto inviare un messaggio di saluto per l’avvio del corso:
“L’approccio scelto da questo corso è molto innovativo, perché affronta la violenza di genere non in modo puramente descrittivo, ma andando a scandagliare le cause che stanno alla sua radice, le dinamiche di potere tra i sessi, il linguaggio e i modelli culturali che contribuiscono alla persistenza di questo drammatico fenomeno. Da questo punto di vista è preziosa l’occasione offerta dal corso ai/lle partecipanti di sperimentare in prima persona il cambiamento che ciascuno/a può contribuire a costruire. La violenza si previene solo così, con una pratica quotidiana di relazioni tra i sessi consapevoli e improntate al rispetto della libertà di scelta e dei diritti delle donne”, afferma Antonella Veltri, presidente di D.i.Re – Donne in rete contro la violenza.
“Ringrazio la prof.ssa Sole per il coinvolgimento della Polizia di Stato in un progetto così interessante. Ritengo che il lavoro di sinergia tra le diverse Istituzioni, sia fondamentale per combattere un fenomeno così diffuso, che è divenuto una delle piaghe più radicate nella nostra società. E, quindi, colgo l’occasione per ringraziare il suo impegno e la sensibilità dimostrate in quest’iniziativa. La violenza di genere è una questione drammatica che la Polizia di Stato da anni combatte profondendo grandi energie. Non c’è dubbio che occorre un approccio che coinvolga vari specialisti e discipline. Purtroppo ancora oggi i dati sulla tipologia di reati connessi sono tutt’altro che positivi. Violenze, umiliazioni, discriminazioni e abusi, qualunque sia la loro natura, sono spesso resi possibili dai tanti silenzi a cui, invece, bisogna dar voce con gli strumenti dell’attenzione e della solidarietà, affinché nessuno si senta più solo. La violenza, infatti, ha aspetti multiformi, talvolta sottili, che prosperano nell’indifferenza altrui”, ha sottolineato, Antonino Pietro Romeo, Questore di Potenza, aggiungendo che “il messaggio che desidero inviare è che la Polizia di Stato intende accendere una luce dove c’è il buio, la solitudine, le sensazioni di paura e di vergogna che rendono difficile rivolgersi alle Autorità competenti nel contrasto a questo fenomeno. Vogliamo fare in modo che le persone si sentano parte di una comunità e di una società che esprime rispetto nei confronti di tutti. Desidero, infine, ringraziare le colleghe, i colleghi e le diverse Istituzioni che hanno lavorato e creduto in questo corso, perché è grazie alla loro abnegazione e al loro entusiasmo che oggi si può trasmettere ai ragazzi conoscenze in quest’ambito così delicato, per mantenere alta l’attenzione su queste tematiche”.
“L’iniziativa di Unibas è molto importante, specie in tempi di perdurante pandemia da Covid 19 che non consente di essere presenti tra gli studenti nelle aule universitarie e di ospitarli nelle nostre aule di udienza per parlare di prevenzione della violenza domestica e di genere e di tutela delle vittime nell’ambito di un ‘giusto processo’”, ha commentato Rosa Patrizia Sinisi, Presidente Corte di Appello di Potenza, ed ha aggiunto che “la violenza non è solo quella fisica, ma è anche verbale nel linguaggio e nei luoghi comuni: ‘Come eri vestita?’, ed è anche quella ‘assistita’ che subiscono i figli delle vittime”.
“L’istruzione riveste un ruolo cruciale nel contrasto alla cultura patriarcale e alla diffusione di stereotipi, causa fondante la violenza contro le donne e gli squilibri di genere, per superare i divari e restituire pieno diritto di cittadinanza alle donne. La formazione universitaria basata sull’acquisizione di competenze trasversali e l’ottica del gender mainstreaming diventa pertanto strumento fondamentale nel riequilibrio delle relazioni tra i generi. Riteniamo che questo corso sul contrasto alla violenza di genere collochi l’Università di Basilicata tra i protagonisti attivi dell’azione dispiegata sul territorio regionale verso l’obiettivo delle pari opportunità”, ha sottolineato Margherita Perretti, Presidente della Commissione Regionale Pari Opportunità.
”Prima di tutto voglio esprimere il mio apprezzamento vivissimo per l’istituzione di questo corso come donna, e come Presidente della Commissione Parlamentare di Inchiesta sul Femminicidio. Nonostante le battaglie fatte da tante donne e i passi avanti compiuti nelle istituzioni e nella legislazione, il fenomeno è presente si ripropone in tutta la sua gravità. Sono convinta infatti che le leggi sono necessarie ma non bastano. Agire sul versante culturale, nella formazione è fondamentale. Far maturare una visione critica rispetto ai rapporti e ai ruoli uomo/donna è cruciale per contrastare le basi culturali su cui si può impiantare un atto di violenza sulle donne. Strutturare il corso con un approccio multidisciplinare, è altrettanto interessante. Credo infatti che il fenomeno vada indagato da vari punti di vista e ogni disciplina e il suo statuto possono contribuire a farlo. Altrettanto mi sento di sottolineare la scelta fatta per il corso che alterna parti teoriche e laboratori esperienziali. Non solo infatti occorre conoscere razionalmente ma anche percepire attraverso l’esperienza di un laboratorio che può svelare dinamiche relazionali che vanno approfondite. Le oratrici e gli oratori con le loro competenze faranno di questo corso un’esperienza che, anche in ambiti diversi, occorrerebbe prendere come modello. Vi ringrazio di questo impegno e del contributo a questa battaglia di civiltà che saprete dare”, ha spiegato Valeria Valente, Presidente della Commissione Parlamentare di Inchiesta sul Femminicidio.
L’Unibas riconosce l’acquisizione delle competenze trasversali mediante “Open Badges”, una certificazione particolarmente utile in termini di visibilità sul mercato globale, riconosciuta anche dal “Bologna Open Recognition Declaration” (https://www.openrecognition.org/bord/).