Lunedì 27 dicembre, su invito dei Presidenti della I e della III Commissione Consiliare della Regione Basilicata, Pasquale Carriello e Piergiorgio Quarto, si è tenuta l’audizione richiesta dal Circolo de La Scaletta di Matera. Sono intervenuti il Presidente del Circolo Culturale La Scaletta, arch. Paolo Emilio Stasi, ed il socio prof. arch. Piergiuseppe Pontrandolfi che hanno esposto il documento che il Circolo, nell’ambito delle sue attività istituzionali, ha ritenuto di offrire sulla bozza di Piano Strategico Regionale.
Si è sottolineato come, finalmente, dopo quasi trent’anni dall’ultima definizione di un programma e di una visione complessiva per la Regione (l’ultimo documento di programmazione organico risale, infatti, alla fine degli anni ’90) sia stata predisposta una bozza di Piano Strategico Regionale. Un piano che dovrebbe consentire di gestire al meglio le rilevanti risorse finanziare che verranno attribuite anche alla Basilicata e non solo nell’ambito del cosiddetto Recovery Plan.
Il Circolo La Scaletta di Matera nel marzo scorso aveva inviato all’attenzione del Presidente della Regione ed anche della III Commissione Consiliare regionale un documento sul Recovery Fund, che è stato illustrato, anche, in audizione nella stessa Commissione. In pratica si è rimandato a quel documento per evidenziare come i problemi che attanagliano la nostra Regione siano di fatto coincidenti con quelli emersi dall’analisi alla base del Piano Strategico. Il dato che alimenta dubbi e perplessità è che molte delle soluzioni ai problemi che dovranno essere poi adottate sono supportate da analisi che ingenerano equivoci o da “estemporanee considerazioni” che consentono discrezionalità decisionali che dovrebbero essere definitivamente eliminate, considerato che queste pratiche hanno prodotto, negli anni, danni considerevoli. E questo non fa bene alla nostra Regione con i drammatici dati demografici con i quali dobbiamo confrontarci oggi e soprattutto nel futuro prossimo.
Nel documento prodotto da La Scaletta c’è un preambolo che si ritiene insuperabile e che forse potrebbe dare una svolta al metodo di programmazione fin qui praticato. Stabilire a priori “quali debbano essere i ruoli delle città capoluogo: Potenza e Matera”. Il documento indica quali potrebbero essere i naturali ruoli e come potenziare le suscettività proprie delle due città; si indicano gli interventi strutturali da porre subito in campo per arginare e, possibilmente, invertire l’inarrestabile esodo degli abitanti delle aree interne della nostra Regione.
Ancora, il documento contiene riflessioni sulla sanità – sulla quale La Scaletta ha prodotto un puntiglioso Report scientifico sulla situazione della rete ospedaliera regionale – sulla conversione energetica, sulla formazione e ricerca ed altre problematiche.
Bene, a titolo esemplificativo di come, purtroppo, si pensa di continuare a programmare si sono evidenziati alcuni passaggi del PSR.
Il primo: pur accennando, timidamente, al ruolo che l’Europa ha assegnato a Matera giova segnalare come viene trattato e liquidato, nello strumento di programmazione, il Sistema Turistico Culturale. Si è chiesto perché nel PSR Matera debba “consolidare” e non, come dovrebbe, “sviluppare” in primo luogo la cultura ed anche il turismo. Si è chiesto, ancora, perché non si parla delle eccellenze formative presenti od in programma, nella città, e quali azioni si pensa di porre in campo perché i giovani che si formano possano poi trovare qui occupazione. Non si menziona il Centro sperimentale di cinematografia da avviare, dell’ISIA da istituire, come dare attuazione alla ZES cultura, non si dice come dare sbocchi concreti all’Istituto Centrale di Restauro, il ruolo del Museo Nazionale.
Si è posto un altro esempio. Un dato infrastrutturale viario mancante viene reiteratamente segnalato nel documento del Piano Strategico: il collegamento trasversale Tirreno – Adriatico ma nulla si sa del tracciato. Bene, visto che se ne parla da lustri e nulla si è avviato per la sua realizzazione, il Circolo La Scaletta, confortato anche dai dati che emergono dal Piano Strategico, ha ritenuto di indicare con forza e convinzione una sola opera, la cui realizzazione è ritenuta urgente ed indifferibile, il cui tracciato collega il Casello Autostradale A14 di Gioia del Colle con Matera, SS 407 Basentana, Pisticci, Tursi, Lauria. Il tracciato non ha solo il compito di collegare i due mari ma di risolvere, soprattutto, il problema di isolamento delle aree più interne e più deboli della collina materana e della fascia più meridionale della provincia di Potenza. Del loro futuro dipende il futuro dell’intera Regione.
Si è chiesto infine che il Piano Strategico che per sua natura non può che essere un piano flessibile ed adattabile nel tempo, “a maglie larghe”, debba prevedere invece strumenti e modalità di gestione ed attuazione degli interventi a maglie molto strette. In tal senso due questioni sono fondamentali: la riorganizzazione ed il potenziamento delle Pubbliche amministrazioni e la ripresa di un processo di ridefinizione dell’ordinamento degli Enti locali regionali rilanciando un ruolo proattivo delle aree e dei territori interni e favorendo la formazione di aggregazioni sovracomunali secondo logica di efficiente riorganizzazione dei servizi e di esaltazione delle potenzialità e delle vocazioni dei territori. Si è anche evidenziata la necessità che il Piano Strategico preveda e dichiari esplicitamente gli elementi fondamentali di un efficiente sistema di monitoraggio della attuazione degli interventi e definisca indicatori in grado di misurare non solo il grado di attuazione degli interventi ma anche e soprattutto gli impatti degli stessi sulle diverse realtà sociali ed economiche regionali.
Infine si sottolinea la necessità di definire le procedure per una territorializzazione delle misure e degli interventi per dare concretezza alle previsioni del PS. In tal senso risulta necessario un rilancio del processo di pianificazione spaziale alle differenti scale, rivedendo ed aggiornando anche i termini della legge 23/99 in materia di governo del territorio ed accelerando i tempi per la approvazione del Piano Paesaggistico Regionale.
Poi, come mai si elencano una teoria di strumenti di programmazione che si dovrebbero correlare al PSR meno quelli fondamentali e previsti dalla legge regionale 23/99 “uso e tutela del territorio”. Per intendersi: Carta regionale dei suoli, Documento preliminare, Quadro strutturale regionale e Piano paesaggistico regionale. Strumenti di Programmazione mai avviati da vent’anni ad eccezione, sembra, del Piano Paesaggistico.
Il Presidente Paolo Emilio Stasi ringrazia i Presidenti Piergiorgio Quarto e Pasquale Carriello per aver, ancora una volta, accolto la richiesta di audizione da parte del Circolo La Scaletta come ringrazia tutti i componenti delle Commissioni per aver accettato di ospitare l’audizione e per aver attivamente e positivamente interloquito sulle problematiche esposte. Un ringraziamento va certamente al prof. Leonardo Cuoco, redattore del PSR, ed al collaboratore, nonché consulente su sviluppo territoriale, industria culturale e turistica, dott. Giampiero Perri presenti all’incontro, aperti al confronto e generosi nel fornire dati ed ulteriori chiarimenti. A tal proposito il dott. Perri ha dato notizia degli aggiornamenti che sono stati apportati alla Bozza del PSR. Alcuni di questi aggiornamenti danno risposta alle criticità che sono state evidenziate anche a quelle riguardanti il ruolo della città di Matera, e degli organismi di eccellenza.
È necessario ora, perché i tempi fissati soprattutto dal PNRR sono estremamente contingentati, che si stabiliscano gli interventi prioritari e strategici quelli che effettivamente “servono” per dare soluzione alle oggettive criticità che emergono dalla diagnosi del PSR. E le soluzioni si ritiene che vadano partecipate e condivise con le realtà del territorio.