Più di duecento persone erano presenti al Castello del Malconsiglio di Miglionico per ascoltare e portare a casa un risultato di grande umanità e crescita della persona. Di seguito il report del progetto “Pane Nostro”.
Trionfa il pane lucano nella comunità di Miglionico, dove più di duecento persone hanno assistito alla presentazione del docu-filmato sul gemellaggio per la pace tra i panificatori lucani e palestinesi avvenuto a Betlemme lo scorso marzo. “Pane è Pace: è questo lo slogano del progetto Pane Nostro – sostiene Rosita Stella Brienza -. Condividere il pane o negarlo significa dare o togliere vita al prossimo. Vedere tanta gente, qui stasera, ha un grande significato. Stiamo diventando tutti bisognosi di avvicinarci tra noi per condividere e superare eventuali difficoltà. Quello ci unisce è il rispetto della dignità dell’altro. Una dignità intesa nel senso più ampio del termine. E a Gerusalemme lo abbiamo imparato meglio che in altri luoghi. E’ qui che convivono le tre religioni monoteistiche e la tolleranza viene sempre dopo il senso del rispetto reciproco”.
L’iniziativa individua nel pane l’emblema dell’intera varietà degli alimenti ed è anche la metafora del nutrimento spirituale. E’ sostenuta dalla Regione Basilicata, dal Comune di Miglionico e poi dalla associazione ALT e ha un obiettivo di divulgazione nel mondo del nostro grano duro come del nostro pane, ma ha anche un obiettivo sociale perchè vuol fare da pungolo per avviare un cammino di crescita della persona attraverso l’auto reciproco.
Il pane svolge un ruolo economico e sociale fondamentale per ogni comunità, infatti, come dice Pedrag Matvejvic, noto scrittore serbo croato, “quando dai forni esce il fumo vuol significare che quella società è in pace”.
Alla serata hanno partecipato i tre panificatori di Miglionico: Antonio Centonze, Tonio Guidotti e Antonio Centonze con Nunzia Larocca, panificatrice di San Costantino Albanese. Era presente il sindaco di Miglionico Angelo Buono che ha raccontato dell’incontro istituzionale con le rappresentanze Betlemite e dell’acqua del Giordano che consegnerà presto a Don Giuseppe, parroco di Miglionico e presente all’iniziativa insieme a Don Mario.
I quattro panificatori hanno raccontato di aver lavorato arricchendosi di un’esperienza indimenticabile.
“Ho preso parte ad un progetto straordinario che mi legherà al forno di Betlemme per sempre. Mi sono emozionata tante volte – dichiara Nunzia Larocca – e voglio ritornare in quei posti lontani per continuare a donare senza pretendere nulla in cambio”.
A Miglionico i tre panificatori si stanno adoperando per attivare collaborazioni su più fronti. “Stasera – ha affermato Centonze – noi tre, unici panificatori di Miglionico, siamo uniti. Siamo vicini fisicamente, diversamente da quanto è avvenuto il 27 dicembre. Uccio De Santis ci aveva fatto notare che eravamo seduti distanti l’uno dall’altro ed eravamo in questa stessa saletta in cui stasera siamo più uniti che mai”.
Lo stesso tono di solidarietà è quello tenuto da Tonio Guidotti quando racconta della sua esperienza in Terra Santa e dei tanti progetti da portare avanti insieme ai colleghi. “Un progetto interessante è il ripristino del forno pubblico che ormai è non funzionante – dichiara Tonio Guidotti -. Sarebbe un sogno restaurarlo per collaborare tutti insieme e renderlo accessibile a tutta la comunità di Miglionico”.
Anche il Consigliere Regionale Mario Polese, assente alla serata perchè impegnato in Consiglio Regionale per l’approvazione del bilancio 2014, ha dichiarato in una lettera inviata al gruppo “Pane Nostro” che il gemellaggio per la pace tra i forni lucani e quello di betlemme rappresenta una grande opportunità di mescolanza ed apertura verso culture diverse a beneficio dei più poveri.
Il gruppo “Pane Nostro” ha in programma di divulgare le attività realizzate a Betlemme in tutta la Basilicata. Il prossimo appuntamento sarà a San Costantino Albanese già nei prossimi giorni.