Giovanni Caserta ha inviato alla nostra redazione le sue riflessioni su Pascoli e gli amori materani. Di seguito la nota integrale.
Ho ricevuto un invito dall‘Accademia Pascoliana di San Mauro Pascoli, dove si presentava il volume Pascoli innamorato, ultima fatica di Rosita Boschetti, direttrice dell’Accademia. Riguardava gli amori del Pascoli. Il tutto avveniva nella giornata di domenica 13 dicembre 2015 Se ne è occupata anche la “Gazzetta del Mezzogiorno” di Matera, che ha dato una notizia che, sia pure di passaggio, riguardava e riguarda la nostra città, dove, come è noto, il Pascoli passò due anni, tra il 1882 e il 1884, compreso il “brutto” Natale 1882. La novità, fatta passare quasi come uno scoop, è che il Pascoli, scrivendo al fratello Raffaele, parla della sua vita materana, accennando a fatti che nonpoteva comunicare alla sorella Mariù. L’avrebbe scandalizzata e sconvolta per sempre. In una lettera, lui che guadagnava soltanto 137,53 lire al mese, dice che a Matera spendevalire 65 per il cibo, lire 7 per la domestica (la serva), 20 per il casino (necessità), 15 per libri (più che necessità).
E’ accaduto che,più che fermarsi sullo stipendio ben misero del professore, cui restavano solo 30 lire da mandare alle sorelline Mariù e Ida, ci si è voluto fermaresul fatto che Pascoli frequentasse il casino, che, aMatera, almeno fino agli anni 1950, era ubicato in via Cavalieri di Vittorio Veneto, in zona allora semideserta, alle spalle della Trattoria Lucana.
La Rosita Boschetti, nel dare alle stampe il libro, pur tra le perplessità di qualcuno, ha voluto forse sfatare la diceria di un Pascoli omosessuale, se non addirittura incestuoso nella sua relazione con la sorella Mariù. In realtà, la rivelazione non dice molto di nuovo, perché, accanto agli omosessuali, esistono anche i bisessuali. Non va dimenticato, peraltro, che Pascoli ebbe una vera e propria venerazioneper la mamma, essendo rimasto presto orfano. Tutti sanno che l’impotenza sessuale, che compare nei rapporti conuna normale ragazza nella qualesi veda la mamma, scompare quando si pratica amore mercenario, che affettivamente non impegna. Tipico è il caso di Cesare Pavese, che soffriva di ejaculatiopraecox.
Però c’è stato qualcuno, sempre a Matera, abitante culturale, che, per amor di sterile polemica, avendoappreso che Giovannino frequentava il casino,ha sollevato problemi sulla necessità e l’opportunità di sistemarvi il busto del Pascoli, ancora giacente per terra. Come se non bastasse,il nostro abitante culturale tira in ballo Pasolini, mettendo sullo stesso piano la frequentazione del casino da parte di Pascoli con gli abusi sessuali che Pasolini, quand’era professore,esercitò su alunni minorenni. Insomma -dice il nostro illuminato abitante culturale -, se si condannano gli abusi sessualidi Pasolini, non si può volere un busto per Pascoli. Sarebbe facile rispondere che il casino è stato istituzione millenaria e che esso fu frequentato, come luogo “normale”, anche da personaggi “santi” della Bibbia.Essendo legalmente riconosciuto, esso fu senza vergogna visitato da uomini comuni, ma anche da scrittori, filosofi, scienziati e artisti, che su di esso imbastirono fortunati romanzi e opere d’arte. Né si dimentichi il cinema.
Frequentare il casino, era cosatanto normale, che molti padri, a diciotto anni appena compiuti, viaccompagnavano i figli, preoccupati diavviarli ad una corretta e “tranquilla” vita sessuale. Insomma, era luogo di iniziazione. Aquesto punto, è facile gioco far notare che frequentare il casino non era reato; non ti arrestavano.Usare violenza e approfittare di minorenni era reato.E Pasolini subì unprocesso. Quanto poi alla poesia, Pasolini non è minimamenteda mettersi a confronto con Pascoli. Pasolini, del resto, fu il primo grande ammiratore del Pascoli, tanto da dedicargli lasua tesi di laurea.
Ma perché, lettori di Sassilive,– dico – , perchéfermarsi su questo?Non è meglio aspettare il libro, da noi ordinato, sperando di trovare altro sui rapporti difficili fra Pascoli e Matera? Lo faremo prossimamente. Ve lo giuriamo.