Implementare e rafforzare il lavoro di rete per rendere organico e più forte il ruolo che associazioni, istituzioni, scuola e realtà di settore svolgono ognuna per le proprie competenze”. E’ questo uno degli elementi emersi nel corso dell’incontro promosso all’ex Ospedale S. Rocco dall’assessorato al Patrimonio Unesco del Comune dal titolo: “Salvaguardia e promozione del patrimonio storico- artistico e culturale posto sotto la tutela dell’Unesco”. L’iniziativa aveva come obiettivo quello di verificare e analizzare lo stato dell’arte degli avanzamenti progettuali alla luce delle azioni messe in campo.
“Quello che avviamo oggi è un momento importante perché tutti noi – ha spiegato l’assessore Paola D’Antonio – lavoriamo sullo stesso tema: il patrimonio Unesco. In questo senso diventa fondamentale l’azione che riguarda sia il Piano di Gestione del patrimonio Unesco che l’Osservatorio. L’amministrazione comunale punta sulle collaborazioni e i patti d’azione che ci vedono già impegnati su molti fronti e che trovano in aspetti strategici, come l’accessibilità, una delle chiavi di volta di questo processo”.
L’incontri ha messo attorno allo stesso tavolo la Provincia, l’Ente Parco della Murgia, l’Università, la scuola la Federazione dei club e centri Unesco e il Comitato scientifico dei Club Unesco del Vulture.
Intervenendo in apertura dei lavori, Rocco Brancati, della Federazione Italiana dei Club e Centri Unesco ha sottolineato la necessità di sviluppare un discorso comune per la tutela e la valorizzazione che non può prescindere da aspetti come la divulgazione e la conoscenza. “Bisogna trovare – ha detto – una unità di intenti e un obiettivo comune che sia basato sulla cultura e sulla pace”.
Maurizio Lazzari, presidente del Comitato Scientifico Club Unesco del Vulture ha descritto alcuni dei progetti che lo coinvolgono : “C’è, ad esempio, il Dess – Decennio di educazione allo sviluppo sostenibile – che oggi è alla sua seconda fase. Matera merita di avere un Club Unesco e di poter promuovere un’azione rigorosa nelle scuole, attraverso la trasmissione dei valori alla base dell’Unesco tra cui i diritti umani e la diversità culturale”.
Luigi Zotta, del Comitato Giovani Unesco di Basilicata ha illustrato alcune delle attività tra cui: “Ci sono state 2500 ore di laboratori, 57 aziende coinvolte in 44 città con 60 istituti scolastici e 1500 studenti”. A questo proposito è stato annunciato che la prossima assemblea dei Giovani Unesco si terrà proprio a Matera.
Alla professoressa Angela Colonna, referente della Cattedra Unesco all’Unibas è spettato il compito di illustrare il percorso che ha condotto a questo importante riconoscimento. “Con il progetto Cattedre Unesco – ha spiegato – si procede alla ricerca su temi cruciali con uno sguardo alle ricadute sui territori per orientarne in modo più agevole il governo. Per siti come Matera – ha proseguito – c’è la necessità di un Piano di Gestione, serve recuperare una visione d’insieme che si è persa, ragionando su questioni globali in modo collettivo”.
Anna Amenta, consigliere della Provincia di Matera ha descritto il Progetto Reti Siti Unesco che vede proprio l’ente come capofila ed è nato tra il 2008 e il 2009.
“Il progetto – ha spiegato – si sviluppa su quattro azioni: organizzazione e governance, comunicazione, piattaforma informatica e circuito Unesco.net”. Tra i punti centrali ci sono le risorse ambientali, la costruzione di itinerari tematici e la promozione del territorio.
Patrizia Di Franco, dirigente scolastico del Liceo classico “Duni” e del Liceo artistico ha sottolineato: “Le scuole possono dare un grande contributo per promuovere il patrimonio Unesco. I ragazzi devono capire quanto è importante sostenere i luoghi in cui vivono”. Il dirigente ha inoltre illustrato alcuni dei progetti che vedono la scuola in prima linea e che vengono rafforzate da collaborazioni con il Fai e con l’associazione “GialloSassi”.
Infine per Pierfrancesco Pellecchia, dell’Ente Parco della Murgia materana restano centrali aspetti come la tutela, la valorizzazione e la promozione del territorio. “La qualità del territorio resta un valore fondamentale che deve essere conservato e per questo serve l’educazione e la sensibilizzazione della popolazione attraverso progetti validi e azioni che vedano una maggiore partecipazione dei giovanicome accaduto già con progetti come Le piccole guide del Parco. Per questo – ha concluso – la sinergia non deve mancare”.