Il cittadino bernaldese Peppino Rinaldi in una nota fa il punto sull’evoluzione dei sequestri di persona in Italia”. Di seguito la nota integrale.
La difesa della vita umana è sancita e garantita dalla legge, dalla morale, e dalla religione, quindi tutte le possibili azioni che tendono alla sua difesa sono condivise e giustificate. Partendo da questa considerazione e volgendo lo sguardo a tutti gli eventi di questa natura avvenuti in Italia, ed in particolar modo alla condizione di sequestro di persona, si possono osservare condizioni che non hanno rispettato questa garanzia.
Il fenomeno di sequestro di persona ha conosciuto finalità diverse negli anni: politico-terroristico e di estorsione (o meglio economico) e si è sviluppato a cavallo dalla metà degli anni 70.
Anno Sequestri
1969 3
1970 9
1971 14
1972 8
1973 18
1974 41
1975 62
1976 47
1977 75
1978 43
1979 66
1980 40
1981 44
1982 51
1983 43
1984 19
1985 9
1986 18
1987 14
1988 14
1989 10
1990 7
1991 12
1992 7
1993 9
1994 5
1995 2
1996 1
1997 4
In questo periodo ed in relazione alla finalità dei sequestri, lo Stato ha assunto il corretto atteggiamento dell’intransigenza, affermando il concetto che lo Stato non è ricattabile qualsiasi sia la natura del sequestro: politico vedi caso Moro, terroristico vedi caso Ganzer, quelli con finalità economica che sono quelli rivolti ai privati cittadini, infatti, per questi ultimi ha emanato la legge n°8 del 15-01-1999 che prevede il sequestro dei beni dei sequestrati e quindi l’impossibilità di pagare il riscatto.
In questo quadro quindi si è ritenuto di porre fine o argine al fenomeno dei sequestri.
Con l’evoluzione della società e della geopolitica sono comparsi sullo scenario dei sequestri, quelli avvenuti nei confronti delle organizzazioni umanitarie.
Le ONG sono organizzazioni non profit impegnate e specializzate nella cooperazione internazionale allo sviluppo, riconosciute ufficialmente dal Ministero degli Esteri e in alcuni casi accreditate presso organismi internazionali come l’Unione Europea o il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite.
Per queste organizzazioni lo Stato contrariamente a quanto fatto in precedenza, ha cambiato il suo atteggiamento d’intransigenza pagando il riscatto dei sequestrati, ultimo caso Silvia Romano.
Questo mutato atteggiamento si è scontrato anche con l’atteggiamento degli altri Stati che sono contrari al pagamento dei riscatti ed è anche contradittorio nei riguardi delle società italiane che operano all’estero ed in zone a rischio. Infatti, per queste ultime correttamente pretende che si facciano carico della sicurezza dei propri dipendenti e quando accadono casi di sequestri, condanna la società che non ha provveduto alla sicurezza, vedi caso Bonatti di Parma, però non pretende dalle ONG di farsi carico della sicurezza delle sue cooperanti, e condannarle quando questo non avviene, come appunto nel caso di Silvia Romano.
Quest’atteggiamento oltre a costare complessivamente circa 80 milioni di euro (cifra mai confermata) produce ricadute di vario genere che non giovano all’Italia.
Nella foto Aldo Moro