Il nuovo Dpcm del Governo Conte per affrontare l’emergenza Coronavirus ha innescato inevitabilmente le proteste degli imprenditori costretti a fermare la propria attività o a ridurre le ore di lavoro e una protesta pacifica è stata organizzata nel pomeriggio anche a Matera. “Perchè noi no?” è il grido di dolore lanciato a Matera dai gestori di piscine e palestre, ristoratori e rappresentanti di attività artistiche del territorio materano.
La manifestazione è stata coordinata da Luciano Nicoletti, titolare del Centro Benessere Light.
Sono intervenuti l’imprenditore e ballerino Claudio D’Ercole di Los Hermanos, l’attrice Nadia Casamassima del Centro Arti Integrate (IAC), lo chef Vitantonio Lombardo dell’omonimo ristorante, il cuoco Vincenzo Contini del ristorante Momang, la chef Piera Parisi del ristorante “Sax Barisano-Cucina Lucana”, l’attore e ristoratore Nando Irene, titolare del pub-ristorante “Il vicolo cieco”, Isabella D’Alessandro, titolare del ristorante Burro Salato e Antonio Farina, titolare della scuola di ballo Piel Morena.
“Abbiamo sentito l’esigenza di far parlare le categorie travolte da questo dpcm” dichiara Luciano Nicoletti del Centro Benessere Light che sottolinea il carattere apartitico ed apolitico della manifestazione. “Il pensiero è rivolto a tutti quegli istruttori ed operatori che con il loro contratto sportivo sostengono le proprie famiglie” conclude Nicoletti. “Perchè noi no?” è stata concepita come una sorta di Via Crucis cittadina organizzata con cinque pause in ognuna delle quali ogni categoria rappresentata ha gridato il proprio frustrante disagio. La manifestazione prevedeva un corteo ma il Dpcm vieta manifestazioni in movimento e così gli organizzatori hanno optato per una protesta “statica” con l’alternanza in piazza Vittorio Veneto delle categorie penalizzate dal Dpcm, con la Via Crucis sostituita da un flash mob che ha evidenziato le difficoltà degli imprenditori puniti a loro avviso ingiustamente dal provvedimento del Governo Conte.
Luciano Nicoletti: “Ci hanno fatto spendere soldi per gli adeguamenti e poi ci hanno fatto chiudere, demonizzando le palestre ed etichettandole come luoghi di contagio. Il problema non è tanto riaprire, ma riportare un equilibrio tra il rischio che ci siamo assunti in quanto titolari di strutture sportive e i costi che dobbiamo fronteggiare, affitto in primis”.
Anche il comparto dello spettacolo si aggiunge al grido di dolore, soprattutto dopo che i dati parlano di un solo contagiato nel periodo che va dal 15 giugno al 3 ottobre 2020, in cui sono stati organizzati 2.782 spettacoli dal vivo che hanno ospitato un totale di 347.262 spettatori. “In questo tempo fragilissimo abbiamo bisogno di luoghi di cura. I teatri, i cinema e i luoghi della cultura sono da sempre spazi privilegiati per l’incontro, ma soprattutto per l’elaborazione del nostro vissuto – dichiara Nadia Casamassima del Centro Arti Integrate, la situazione di emergenza sanitaria ha fatto emergere quanto ancora l’arte e la cultura vengano considerati marginali nelle priorità di una comunità piccola o grande che sia.”
A partecipare alla manifestazione non potranno mancare i ristoratori e gestori di pub e bar che, subito dopo il lockdown, sono stati chiamati a distanziare i tavoli, a ridimensionare il consueto numero di coperti, dimostrando quanto sia possibile coniugare sicurezza e lavoro. “L’80% di un ristorante si basa su incassi delle cene – è stato sottolineato dai ristoratori – attività parallele come il servizio di asporto o di domicilio non potrebbero in nessun modo colmare l’enorme perdita economica che deriva da questo Dpcm”.
Il ristoratore e attore Nando Irene: “Va bene manifestare per il disagio ma credo che sia più utile per tutti fare un lockdown totale fino al 15 dicembre per poi poter lavorare nel periodo natalizio con meno restrizioni ma con più controlli da parte delle forze dell’ordine, visto che noi imprenditori ci siamo adeguato alle normative anticovid. Se si rispettano i protocolli il rischio di contagio diminuisce. Per quanto riguarda lo stop agli spettacoli nei cinema e nei teatri credo che sia giusto rispettare la decisione del Governo perchè purtroppo chi va a seguire questi eventi si muove anche i mezzi pubblici e poiche questi mezzi sono affollati possono provocare contagi”.
Michele Capolupo
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La fotogallery della protesta di gestori di piscine e palestre, ristoratori e rappresentanti di attività artistiche in piazza Vittorio Veneto a Matera (foto www.SassiLive.it)