Il noto giornalista e scrittore Pino Aprile, che con il suo lungo e paziente lavoro di ricerca ha fatto riscoprire tante pagine buie della stori, ha presentato il suo ultimo libro, ”Carnefici”, edizioni Piemme, presso la libreria Di Giulio di Matera, al cineteatro Andrisani di Montescaglioso e all’Arenacea di Irsina, all’interno del festival della cultura organizzato da Omniamentis e Arenacea.
L’ evento ha richiamato attenti fans dello scrittore e appassionati di storia meridionale nella serata condotta da Raffaele Viscera e Margherita Lopergolo. E Pino, come affettuosamente lo chiamano in tanti, ha snocciolato tutti i numeri e le motivazioni del genocidio,fatto di violenze sul campo, di stupri, fucilazioni, alternati a sollazzi e meretricio per bersaglieri e garibaldini a deportazioni di tanti giovani morti, come si apprese in seguito, di tubercolosi e di altro. Su 7 milioni di residenti al Sud all’indomani dell’Unità d’Italia scomparvero interi paesi fino a 400.000 e passa l’anno più di una guerra combattuta. E che dire della falsità sull’analfabetismo, con le rilevazioni fatte a tavolino magari da un solerte funzionario comunale che riempiva le schede per lo Stato come gli pareva davanti a un deserto di macerie e di dolore, senza dimenticare la spoliazione dei beni ecclesiastici, la chiusura di conventi , di tante scuole libere e non di Stato come quelle sabaude, e delle Università che annoveravano un alto indice di iscritti anche europei. E poi il livello della didattica e dei docenti con la nascita di discipline, da architettura a vulcanologia, che diventeranno il perno di quelle a venire. Pino Aprile ha citato ministri, commissioni di inchiesta ( è un eufemismo) che effettueranno rilevazioni e statistiche e che poi, con costanza e un pizzico di fortuna, hanno portato lo scrittore a trovare le prove del genocidio. Una pagina buia della nostra storia che molti ancora non conoscono e non figura nei libri di scuola. Una revisione della storia e dei testi è quanto mai necessaria,insieme a quella del riconoscimento del genocidio. Si può intentare un processo contro gli eredi, che in linea di massima hanno vissuto di rendita delle ricchezze accumulate dai Padri passando dal Regno alla Repubblica e con alcune menti interessate di taglio ”Napolitano” come ha ricordato un lettore che hanno aperto una pagina torbida del BelPaese. Ma ci restano anche i versi di Pino come ”Guvernu talianu vaffanculu” tratto da Migranti che il cantautore Francesco Lomonaco ha portato in musica per le serate di Matera e Montescaglioso. Non è facile capire dove questo possa portare, se a un revanscismo uguale al razzismo della Lega oppire a una comune crescita di consapevolezza, per ridare un’anima decente all’Italia.
Il Nord visto da Sud è Caino:da li vennero quelli che dicendosi fratelli compirono al Sud il massacro più imponente mai subito da queste regioni.