Veronica Casalnuovo, presidente di ADGI (Associazione Donne Giuriste Italia) Sezione di Matera, in una nota esprime alcune riflessioni sulla recente pagina buia della politica materana, da città europea della cultura a teatro di involuzione antropologica e culturale. Di seguito la nota integrale.
Secondo Harold Lasswell il linguaggio della politica è il linguaggio del potere, il linguaggio della decisione.
Ma cosa dovremo aspettarci dalla politica quando il linguaggio dei suoi rappresentanti appartiene, parafrasando Umberto Eco, a quel fascismo perenne misogino, che odia la libertà delle donne e l’affermazione di chi è diverso dal modello di maschio dominante nella sua testa?
L’importanza del linguaggio, una grammatica istituzionale corretta, il rispetto del prossimo, il sensibilizzare l’opinione pubblica dovrebbero essere i fondamenti per chi si propone una mission politica; tuttavia, oggi, tra le ferite che lacerano il tessuto della nostra comunità, c’è quella inferta da un linguaggio inaccettabile di due importanti attori del nostro territorio. Da dimissioni immediate? In un paese “civile” sarebbe stata l’unica via. Nella già Capitale della Cultura invece bastano le scuse seguite da toppe che sono peggio della pezza.
Il sessismo purtroppo è anche nelle istituzioni, ed è un’involuzione culturale da combattere e noi società civile siamo chiamati ad impedire che si affermi nelle sfere politiche, nei blog e nei siti, altrimenti, sarà un virus sempre più difficile da estirpare.
Atteggiamenti misogini e un linguaggio sessista, all’indomani di giornate in cui la Comunità si è impegnata nella sensibilizzazione contro la violenza di genere, che viene usato da chi occupa le sedi istituzionali, dove si dovrebbe esercitare la democrazia. È una deriva incivile che crea le condizioni per l’affermarsi della violenza, non solo verbale, nei confronti delle donne.
Sarebbe bastato, da parte di chi rappresenta la città, anche semplicemente prendere le distanze e stigmatizzare pubblicamente espressioni così lesive della dignità della “Donna” esprimendo pubblicamente solidarietà a chi ha visto fortemente lesa la propria dignità sui social.
Auspico fortemente un surplus di impegno dalla nuova Amministrazione Comunale per rafforzare quella cultura del rispetto per la quale continueremo a lavorare anche noi come associazione, ADGI – Sezione di Matera, credendo in quella forma di partecipazione alla politica dal basso, non possiamo rassegnarci all’idea che questa Amministrazione e il nostro territorio cedano ad una triste involuzione culturale.