Ha preso il via il 7 e l’8 ottobre e si concluderà il prossimo 22 e 23 ottobre a Montemurro la prima edizione del Premio Appennino 2030 Fest, ideato e promosso dalla Fondazione Appennino ETS, in collaborazione con il Comune di Montemurro e con il sostegno dell’Upi Basilicata.
L’idea nata per sostenere e promuovere l’ingegno e l’impegno, la passione e la progettualità di chi opera nelle e per le aree interne appenniniche, integra e rafforza la sfida culturale avviata con Raffaele Nigro e Giuseppe Lupo con la pubblicazione dei libri della serie “Civiltà Appennino”, dall’omonima rivista on line diretta da Gianni e Piero Lacorazza, dalla collaborazione con le scuole, le università, centri di ricerca, enti locali e infine dal F.A.ME. (Festival Appennino Mediterraneo).
Il Premio è quindi una parte importante del mosaico che Fondazione Appennino ETS sta man mano costruendo a sostegno di aziende private ed enti pubblici collocando la sua traiettoria strategica verso l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile approvata dall’ONU nel 2015. Anche per questo il Premio Appennino è un evento organizzato nell’ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile promosso da A.Svi.S.
Sabato 22 ottobre la manifestazione avrà inizio alle ore 18 presso l’ex Convento San Domenico; il Premio sarà conferito a Domenico Pozzovivo e a Maria Pia Ammirati che nell’occasione sarà intervistata da Domenico Sammartino, presidente della Fondazione Leonardo Sinisgalli, partner di Fondazione Appennino nella realizzazione del premio.
L’omaggio ai premiati – che lo scorso 8 ottobre sono stati Massino Osanna, Florindo Rubbettino e Aldo Marinetti – sarà un “targa” prodotta con la tecnica del Graffito Polistrato della Scuola di Montemurro e un paniere di prodotti del territorio per segnalare le opportunità che le aree interne ed appenniniche posso cogliere anche attraverso l’artigianato artistico a l’agricoltura di qualità.
A seguito la consegna dei premi l’evento del F.A.ME. (Festival Appennino Mediterraneo) con lo spettacolo, in prima nazionale, “Fisarmonikè”, 14 fisarmonicisti che eseguiranno musiche di J.S. Bach, C. Saint Saens, E. Nazareth, I. Battiston, P. Marquina Narro, G. Rossini, J. Pachebel e A. Khachaturian. Un’orchestra di fisarmoniche voluta dal maestro Francesco Palazzo i cui protagonisti sono musicisti di età e studi differenti.
Domenica 23 ottobre Domenico Pozzovivo sarà ospite d’onore di una “pedalata di comunità” che unirà, grazie alla passione di un gruppo di sportivi amanti del ciclismo, le strade e il territorio della Val d’Agri dall’area Archeologica di Grumentum a piazza G.Albini di Montemurro, passando per il lago Pertusillo.
Il premio Appennino è un evento del Festival dello Sviluppo Sostenibile promosso da ASviS.
PROFILI E MOTIVAZIONI DELL’ASSEGNAZIONE DEL PREMIO
DOMENICO POZZOVIVO
Domenico Pozzovivo è nato a Policoro, laureato in economia aziendale, sin da giovanissimo segue la passione della musica classica, in particolare il pianoforte, e del ciclismo; le due ruote dall’età di sedicenni prendono la fuga della sua vita e del suo futuro. Partecipa e vince diverse gare, a 23 anni entra nel mondo del professionismo iniziando a conseguire importanti piazzamenti e traguardi: quinto al Giro dell’Appennino, esordisce al Giro d’Italia, classificandosi trai i primi venti della graduatoria generale. La sua carriera incontra cadute e ripartenze che non segnano battute d’arresto e rinunce, ma sempre nuove mete. Questo suo temperamento umile e determinato è forse l’impronta del luogo di nascita, il Mediterraneo, e della dimensione sportiva ed umana della formazione, la montagna. È il primo ciclista lucano a prendere parte alla “Corsa Rosa” e successivamente nel 2015 al Tour de France.
Sono tante le salite e le entusiasmanti pedalate, i successi raggiunti e quelli che ha mancato per poco.
Ma Domenico Pozzovivo consegue un altro primato, segno del suo docile coraggio di uomo e sportivo: conclude il Giro d’Italia 2022 all’ottavo posto in classifica generale, divenendo, all’età di 39 anni, il corridore più anziano a terminare la competizione nella top 10 dai tempi di Giovanni Rossignoli nell’edizione del 1924.
A noi, però, restano sulla pelle i brividi della sua vittoria “Appenninica” il 13 maggio 2012 nella terza tappa del Giro d’Italia con arrivo in salita a Lago Laceno.
Domenico Pozzovivo ha collaborato con Civiltà Appennino, lanciando il suo messaggio anche attraverso le pagine della nostra rivista web: “L’APPENNINO, PALESTRA DI SPORT E DI VITA”
(Foto: @breakawaydigital)
MARIA PIA AMMIRATI
Maria Pia Ammirati è scrittrice e giornalista.
È autrice di romanzi e di numerose pubblicazioni. Ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui Selezione al Premio Strega 2001, Selezione Premio Campiello 2011, Premio Procida, Premio Basilicata. Per il lavoro nel mondo dell’intrattenimento ha ricevuto Premio Rodolfo Valentino 2014 Italian Excellence, organizzato dalla Fondazione Rodolfo Valentino.
Maria Pia Ammirati è dirigente RAI.
Laureata in lettere, dopo esperienze come giornalista e critico militante entra in Rai nel 1992. Lavora per molti anni al Dipartimento Scuola Educazione, poi Rai Educational, come curatrice, produttrice e conduttrice di programmi culturali.
Nel 2000 approda a Rai 1 dove lavora come Capo Segreteria di Rete, Capo progetto, Capo struttura e dal 2011 al 2014 come Vice Direttore con delega sul Daytime.
Nel 2014 viene nominata Direttore di Rai Teche a cui si aggiunge nel 2016 l’incarico come responsabile del Content RaiPlay.
A novembre 2020 è nominata Direttore della Direzione Rai Fiction. A dicembre 2021 è nominata Direttore della Direzione Fiction ed è stata responsabile ad interim della Direzione Rai Fiction fino a giugno 2022.
Maria Pia Ammirati è anima e meccanica, l’anima della scrittura e la meccanica della macchina da presa, l’anima dei luoghi e la meccanica della tecnologia; i binari dell’umanesimo e della scienza sono quelli su cui viaggiava Leonardo Sinisgalli locomotiva culturale del progetto di Fondazione Appennino.
(Foto: https://www.facebook.com/photo/?fbid=214382474026419&set=a.214382444026422 )