Il 30 luglio a Maratea si svolgeranno due manifestazioni: il “Premio La Perla 2020” e il “Piccolo Festival delle Spartenze. Migrazioni e Cultura”. Di seguito la nota integrale.
E’ nato il bisogno di raccontare ad un pubblico più vasto e meno settoriale la storia, anzi le storie degli emigranti italiani. Così, grazie all’aiuto dell’Associazione AsSud di Paludi (CS), nel 2016 è nato il “Piccolo Festival delle Spartenze. Migrazioni e Cultura”.
In pratica, utilizzando la migrazione come chiave interpretativa e di conoscenza di un territorio, il Festival, oltre ad accogliere e raccontare storie migranti, è pensato come uno spazio aperto in cui attori culturali, società scientifica, artisti, pensatori e istituzioni si incontrano per elaborare nuove proposte di gestione del fenomeno migratorio (passato e recente); per elaborare nuove proposte di gestione e sviluppo di un territorio e delle comunità che lo abitano.
L’appuntamento, giunto quest’anno alla sesta edizione, si propone come un progetto itinerante ben più ampio che, oltre alla Calabria, ha interessato ed interesserà la Basilicata, il Molise e l’Abruzzo, la Svizzera (dovevamo essere nel giugno del 2020 a San Gallo grazie al CGIE ma lo saremo in futuro prossimo).
L’obiettivo, è quello di portarlo in tutti quei Paesi in cui si sono radicate consistenti comunità di emigranti italici per riannodare il filo della storia spezzata dalle dolorose s-partenze. S’intende così dare un contributo affinché la frattura culturale e sentimentale causata dai fenomeni migratori possa essere sanata. S’intende così declinare il termine “spartenze” nell’accezione del “condividere”, in modo da ricostruire la memoria collettiva, e creare una rete che racconti la storia di chi è partito e di chi è rimasto, di chi arriva e di chi ritorna: una storia comune, che è sempre storia d’Italia. Una rete che unisca, dunque, Italia ed estero, passato e presente, culture, tradizioni, luoghi e, soprattutto, persone.
Non è casuale dunque, una comune iniziativa con il Premio La Perla di Maratea.
L’edizione 2020 si arricchirà continuerà in una collaborazione iniziata la scorsa estate, quella con il Festival delle Spartenze, provando a cogliere un’opportunità che è partita di recente dal Ministero degli Affari esteri e dal Consiglio generale degli italiani all’estero i quali hanno dato vita, insieme ad alcune regioni italiane, ad azioni utili a favorire e sostenere il cosiddetto turismo di ritorno e delle radici. Per la prima volta la Regione Basilicata è stata inserita, con altre 3 regioni, nella guida a questa forma di turismo ispirata agli italiani ed ai lucani residenti all’estero, una vera opportunità in ambito di arrivi e presenze turistiche.
Infine, come la scorsa edizione, a questa di Maratea, parteciperanno 12 giovani provenienti da Istituti Superiori della Basilicata ed 8 della Calabria, che proseguendo nell’azione di sensibilizzazione e conoscenza del fenomeno migratorio con l’obiettivo di lavorare per restare al Sud ma anche di guardare al rapporto con le comunità migranti, parteciperanno a seminari di studio e di conoscenza come realizzato lo scorso anno.