Undici realtà universitarie e culturali di tutta Europa unite per individuare strumenti, best practices e confronti per individuare strumenti di autofinanziamento per le organizzazioni culturali in grado di stimolare nuova imprenditorialità, favorendo al tempo stesso l’occupazione.
E’ questo, in sintesi, lo spirito del progetto quadriennale “Creative lenses” che riunisce a Matera fino a domani esponenti di alcune delle strutture coinvolte che vedono l’Università di Basilicata come partner scientifico e di ricerca più rilevante, insieme a City of Lund/Creative Plot, Svezia.
Insieme a loro, anche Ietm – Network for contemporary performing arts; Kosice2013 culture agency, di Kosice, in Slovacchia; Manifatture Knos centro culturale di Lecce; Olivearte cultural agency, Uk; P60 centro culturale di Amstelveen, in Olanda; Stanica centro culturale di Zilina, in Slovacchia; Kaapelithedas – Kaapeli; Trans Europe Halles (Teh) –network europeo dei centri culturali indipendenti; Village Underground centro culturale di Londra, UK; Vyrsodepseio centro culturale di Atene, in Grecia; University of Arts London, Uk.
Il progetto è stato presentato oggi nella sala Mandela del Comune di Matera alla presenza del vice sindaco nonché assessore all’Università, Innovazione e ricerca Giovanni Schiuma che ha sottolineato oil ruolo di laboratorio che Matera svolgerà nei prossimi anni, fino alla tre giorni di confronto fra centri culturali che è in programma nel 2017, ha anche spiegato: “L’idea di Matera come capitale culturale vede nello sviluppo delle industrie culturali, uno dei suoi pilastri”.
Lauri Torhonen, C.O. di Kaapeli, coordinatore della partnership europea ha aggiunto: “I nostri stabilimenti producevano cavi sotterranei per Nokia e Pirelli. Quegli stabilimenti oggi sono la casa di centinaia di organizzazioni artistiche. Facciamo parte della Trans Europe Halles e lavoriamo sia con il Comune di Helsinki che con il Ministero dell’Educazione e della Cultura finlandese – ha aggiunto – La struttura che una volta era stabilimento industriale, è di proprietà del Comune che li ha ceduti a noi. La sede viene gestita in autofinanziamento dalle associazioni e dalle società che la utilizzano. Conosciamo bene i problemi che si devono affrontare per le iniziative culturali e credo che l’aspetto principale sia legato proprio alla funzione sociale che la cultura può svolgere. La nostra adesione al progetto Creative lenses, sarà possibile trasferire esperienze per sviluppare industrie creative svincolate dai sussidi pubblici”.
Birgitta Persson, segretario generale di Trans Europe Halles, il più grande network europeo insieme ad Itm, di centri culturali indipendenti ha aggiunto: “Quest’ultima riunisce circa 500 realtà che si occupano di arte contemporanea. Trans Europe Halles si occupa di centri culturali che nascono da iniziative di cittadini e artisti che rigenerano luoghi abbandonati per farne luoghi plurivalenti. Il network accoglie 70 centri culturali suddivisi in 30 Paesi. Tutti noi abbiamo in comune la capacità di confrontarci sui rispettivi progetti come accaduto anche nel maggio scorso grazie a Manifatture Kons di Lecce con centinaia di realtà europee”.
“Matera – ha aggiunto l’assessore Schiuma – entrerà a far parte di questo network e promuoverà un laboratorio di ricerca permanente per lo sviluppo dei modelli di business di centri culturali i cui membri in Europa verranno nella nostra città per sviluppare questi progetti. Oggi è necessario creare un contesto tale da produrre attività culturali con impatto economico autonomo”.
Paul Borgen, direttore di Olivearte Cultural Agency, coordinatore operativo del progetto europeo: “Dal 2007 tutti i sostegni pubblici per la cultura sono stati tagliati – ha spiegato – Questo progetto vuol risolvere proprio questo problema che colpisce le organizzazioni di non diretta emanazione di pubbliche amministrazioni. Il focus è quello di garantire, invece, gli strumenti per lo sviluppo di capacità endogene di queste realtà. Dalla Russia all’Inghilterra ad altri Paesi ho vissuto questo problema che impedisce di progettare. Grazie a questo progetto consentiremo a queste organizzazioni di diventare soggetti economici mantenendo intatti i loro valori e la loro indipendenza culturale e artistica. Il progetto prevede ricerca, una piattaforma e attività pilota in sette differenti luoghi europei tra cui ci sarà anche Matera”.
Il prof. Nicola Cardinale, vice direttore del Dicem, Dipartimento dell’Università di Basilicata ha ricordato che sono stati appena promossi due nuovi corsi di laurea legati proprio a questi particolari settori che a Matera rappresentano forti potenzialità anche in vista della nascita del nuovo Campus che dovrebbe essere completato il prossimo anno: “Tra le nostre diverse attività tra cui il dottorato in landscape, il corso di laurea in paesaggio. Sia nella ricerca che nella formazione il Dicem fornisce il proprio contributo costante. Il prossimo anno cominceranno due master: in tutela, conservazione e recupero del patrimonio architettonico del paesaggio. Il secondo è quello che riguarda Virtual anthropology e public art. La chiusura per le iscrizioni a questi master – ha concluso il prof. Cardinale – è stata prorogata al 4 dicembre”.
Infine la prof.ssa Daniela Carlucci, coordinatore operativo del progetto per l’Università di Basilicata si è soffermata sugli aspetti legati al progetto che, più in generale: “Ci consentirà di trasferire gli strumenti sviluppati nella parte del progetto grazie alle attività di formazione, benchmarking, incontri e forum. Il progetto è importante perché rafforza l’internazionalizzazione dell’Università , per il territorio e per le sinergie legate agli obiettivi della programmazione legata a Matera 2019 e alla regione. Il progetto è un momento importante che guarda come primo risultato alla nascita del Laboratorio permanente di ricerca a Matera per trasformare, crescere e potenziare queste realtà”.