Venerdì 12 gennaio 2024 dalle ore 10,30 nell’aula magna del plesso Fortunato dell’Istituto Comprensivo Fermi di Matera gli alunni delle Seconde classi della secondaria di primo grado del comprensivo Fermi saranno protagonisti della cerimonia di presentazione del Calendario della Legalità 2024 in collaborazione con l’Associazione Falcone-Borsellino e l’I.C “Palazzo-Salinari” di Montescaglioso.
La veste grafica del calendario è stata curata da Mauro Bubbico, graphic designer, rappresentante italiano all’AGI, docente all’Isia di Urbino.
Il Calendario 2024 è incentrato sul tema “Capire per combattere. Insieme contro la violenza” ed è interamente dedicato al fenomeno, purtroppo assai attuale, della violenza sulle donne: in copertina campeggia l’immagine serena di Giulia Cecchettin; a seguire, nelle dodici pagine, le dodici storie di donne che hanno subito violenza in ambiti e circostanze sociali differenti. Il calendario è suddiviso in quattro sezioni. La prima racconta tre storie di donne lucane: Isabella Morra (poetessa del ‘500, assassinata dai suoi fratelli a causa di una presunta relazione clandestina con il barone Diego Sandoval de Castro che subì la medesima sorte), Elisa Claps (studentessa potentina, uccisa a sedici anni, il cui cadavere fu rinvenuto nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità di Potenza il 17 marzo 2010) e Marirosa Andreotta (ritrovata morta dalla madre, il 23 marzo 1988, insieme al suo fidanzato Luca Orioli a Policoro, nel bagno di casa della famiglia di Marirosa). La seconda sezione affronta la storia di tre donne, nate in ambiente mafioso, ma che si sono poi dissociate da esso, sognando una vita diversa per loro e per i loro cari, sogno che purtroppo è costato loro la vita: Rita Atria (testimone di giustizia italiana, la quale si tolse la vita a 17 anni una settimana dopo la strage di via D’Amelio), Lia Pipitone (uccisa per ordine del padre Antonino, boss mafioso, perché voleva separarsi dal marito) e Lea Garofalo (testimone di giustizia italiana, vittima innocente di ‘ndrangheta, uccisa dal suo ex compagno). La terza sezione è riservata a tre donne che hanno rischiato tutto per difendere i diritti umani e sono state uccise per questo: Renata Fonte (donna politica italiana, vittima innocente di mafia), Emanuela Loi (agente della Polizia di Stato italiana, morta nella Strage di via D’Amelio, prima agente donna della Polizia di Stato a restare uccisa in servizio) e Ilaria Alpi (giornalista italiana, con Miran Hrovatin iniziò a indagare sui traffici di armi, uccisa nel marzo 1994 a Mogadiscio, in Somalia). Infine, la quarta racconterà la storia di tre donne, vittime di femminicidio: Angela Ferrara (poetessa e animatrice di eventi culturali per bambini, uccisa in provincia di Potenza a colpi di pistola dal marito), Anna Rosa Fontana (uccisa a Matera dall’uomo che già cinque anni prima l’aveva accoltellata riducendola in fin di vita) e Fortuna Loffredo (uccisa a 6 anni perché, probabilmente, si era rifiutata di subire l’ennesimo abuso) e Lea Garofalo (testimone di giustizia italiana, vittima innocente di ‘ndrangheta, uccisa dal suo ex compagno).