Riportiamo di seguito l’aggiornamento diffuso dalla Diocesi di Matera-Irsina sulla presunta lacrimazione della statua dell’Addolorata a Pisticci Scalo, in provincia di Matera. Il risultato degli accertamenti condotti fino ad oggi dimostrano in maniera chiara quanto afferma l’Autorità ecclesiastica “in assenza di elementi comprovanti un fatto realmente accaduto, dichiara del tutto infondate le notizie circa un’avvenuta lacrimazione, esclude che sia mai avvenuta e diffida chiunque dal gridare al miracolo.
Gli ulteriori accertamenti confermano in maniera chiara quanto affermato dall’Autorità ecclesiastica: “In assenza di elementi comprovanti un fatto realmente accaduto, dichiara del tutto infondate le notizie circa un’avvenuta lacrimazione, esclude che sia mai avvenuta e diffida chiunque dal gridare al miracolo”.
In basso nella fotogallery anche la foto di una statua similare a quella di Pisticci scalo, prodotta dalla stessa azienda, che presenta gli
stessi segni di presunta lacrimazione.
Presunta lacrimazione statua dell’Addolorata a Pisticci Scalo, Diocesi di Matera-Irsina: “Nessuno gridi al miracolo”
Facendo seguito al Comunicato Stampa diramato la sera del 3 aprile 2021 circa la presunta lacrimazione di una Statua dell’Addolorata a Pisticci Scalo (Matera) e sulla base di quanto constatato in due successivi sopralluoghi (la mattina del 3 aprile alle ore 8 da parte del Vicario episcopale, Mons. Filippo Lombardi, e di Padre Pietro Anastasi, nel pomeriggio dello stesso giorno alle ore 15:30 da parte del Vicario episcopale, del dott. Erasmo Bitetti e del Maresciallo Giuseppe Laselva (comandante della Stazione Carabinieri di Pisticci) si ribadisce quanto segue:
• si esclude categoricamente la presenza di materiale organico apparentemente assimilabili a lacrime in particolari condizioni di illuminazione, data la totale assenza di umidità sul manufatto;
• le tracce di aspetto translucido e apparentemente assimilabili a lacrime non sono riconducibili a residui da esse prodotte in forza di tre caratteristiche riscontrate: forma, dimensione e distribuzione spaziale, tutte incompatibili con vere e proprie lacrime;
• alcuni testimoni affermano che tali segni erano presenti già in precedenza e caratterizzanti la statua come tale;
• il precedente parroco, Don Domenico Spinazzola, conferma che sulla statua ha sempre visto queste lacrime riprodotte come un tutt’uno con la statua;
• nel frattempo la Diocesi è già risalita al produttore della stessa, un’azienda italiana specializzata nella lavorazione di statue in vetroresina: ci è stato confermato che sulle statue della Madonna Addolorata riproducono anche la lacrimazione (alleghiamo una foto similare).
All’indagine condotta con luce ultravioletta le tracce in esame presentavano, a differenza del resto delle superfici, una netta fluorescenza, carattere tipico tra l’altro di vari composti chimici.
Dal confronto tra le foto high resolution scattate sul posto e le immagini a minor risoluzione fornitoci dalla ditta produttrice, è emersa la perfetta sovrapponibilità dei dettagli del viso, ivi comprese le tracce di diverso colore erroneamente attribuite a lacrime.
La Curia Arcivescovile, per fugare qualsiasi dubbio e perché tutto resti documentato agli atti, dispone comunque ulteriori accertamenti che saranno eseguiti da parte del Dott. Salvatore Mastrogiulio, anatomopatologo presso l’ospedale di Tinchi, questo pomeriggio (martedì 06 aprile 2021).
L’Autorità ecclesiastica, in assenza di elementi comprovanti un fatto realmente accaduto, dichiara del tutto infondate le notizie circa un’avvenuta lacrimazione, esclude che sia mai avvenuta e diffida chiunque dal gridare al miracolo.
Il parroco e la comunità vivono serenamente la vita ecclesiale ordinaria che ha nell’annuncio della Parola di Dio e nella celebrazione dei sacramenti l’efficacia di un’azione pastorale capace di dare senso e speranza alla vita.