Un gruppo di preti del nord-est del Paese sollecitati da don Pierluigi Di Piazza fondatore del Centro Balducci di Udine si sono ritrovati per anni puntualmente ogni Natale a scrivere una pubblica lettera di auguri con la quale annunciare il vangelo del Natale protesi tra la speranza che viene dal Cielo e le fatiche che si respirano sulla terra.
Da maggio don Pierluigi non c’è più perchè colpito da una inesorabile malattia, tuttavia si è voluti restare fedeli all’appuntamento, e anzi quest’anno si sono aggiunti anche preti, associazioni e comunità del sud, tutti uniti nel tentativo di aiutarci e aiutare a vivere il Natale al di là di ogni sterile orpello senza tradirne il messaggio genuino nella fedeltà al Magistero di papa Francesco.
E’ una lettera che vuole aprirci ad una speranza di primavera per l’umanità (che non a caso è proprio il titolo che si è dato quest’anno) partendo dal coraggio dei tanti che si stanno opponendo con percorsi di pace al delirio della guerra e delle guerre e passando dal coraggio dei tantissimi giovani che in Iran stanno dando la vita per ricordare che non c’è nessun dio nel nome del quale si possa togliere vita e libertà.
Non si dimenticano neanche i numeri spaventosi dei tantissimi profughi che quotidianamente arrivano sulle nostre coste alla ricerca di vita anch’essi ma spesso trovando anche loro la morte, e i numeri di coloro che ogni giorno in Italia vengono annullati nella loro dignità da questa “economia che uccide”, come dice Papa Francesco.
Insomma, una lettera con la quale i preti sottoscrittori si augurano e augurano che il Bambino di Betlemme insegni a tutti la strada “per un tenore di vita improntato alla sobrietà, alla corresponsabilità e alla condivisione, proiettandoci verso un futuro possibile e realizzabile, più dignitoso per tutti”.
Perchè il Natale ci spalanchi le porte su una primavera dell’umanità.