Con l’Ottavario si sono conclusi a Matera nella serata di domenica 7 luglio i festeggiamenti in onore di Maria Santissima della Bruna, edizione numero 630. Dopo la celebrazione della Santa Messa in Cattedrale officiata dall’Arcivescovo della Diocesi di Matera-Irsina Monsignor Pino Caiazzo il clero, i componenti dell’Associazione Maria Santissima della Bruna, della Confraternita della Bruna, dei Pastori dell’Anima e degli Angeli del Carro, il vice sindaco di Matera, Giuseppe Tragni, una trentina tra Amazzoni e Cavalieri in costume hanno accompagnato a piedi in processione una riproduzione in copia dell’immagine che rappresenta la Madonna della Bruna per le principali strade del centro storico: via Beccherie, piazza Vittorio Veneto, via San Biagio, via Stigliani, via XX Settembre, piazza Vittorio Veneto con una sosta per una breve omelia del vescovo Monsignor Pino Caiazzo, via del Corso, piazza San Francesco, piazza del Sedile, via Duomo e ritorno della statua in Cattedrale. La processione è stata accompagnata dalle note del complesso bandistico “Francesco Paolicelli” di Matera.
Annullati i fuochi pirotecnici a Murgia Timone della ditta Pirotecnica Santa Chiara a seguito della lettera inviata dalla Regione Basilicata alla Questura di Matera dopo il principio di incendio registrato a Murgia Timone durante i fuochi d’artificio del 2 luglio per la festa della Bruna. Mimì Andrisani ha chiesto ufficialmente alla Regione Basilicata di revocare il provvedimento per eseguire i fuochi pirotecnici domenica 14 luglio.
Michele Capolupo
Di seguito alcune note storiche su questa “appendice” della festa della Bruna
Un riflesso della festa della Madonna della Bruna è presente nella celebrazione dell’ottava, che conclude un ciclo religioso apertosi con la novena dedicata alla Madonna ed esauritosi con la messa solenne di questa giornata.
La celebrazione dell’Ottava rappresenta un’ulteriore testimonianza della devozione filiale verso la patrona della città. Un suo preciso riferimento si coglie nelle Memorie storiche religiose e profane di Matera, pubblicate dal dotto sacerdote Francesco Paolo Volpe a Napoli nel 1818. L’opera riveste un importante valore culturale per la sua notevole mole di documenti ed eventi che si riferiscono allo sviluppo della storia della città, che per la prima volta è riportata in un pubblicazione ampia ed organica.
L’ottava si conclude con una santa messa solenne in onore dell’effigie della Madonna della Bruna, diversa da quella contenuta nella grandiosa teca lignea e riposta in una navata della Cattedrale contigua alla cappella del Presepe. L’altra non è esposta al culto, trovandosi, in maniera stabile, in un deposito della Cattedrale attiguo al cortile delle campane. Solo in occasione della festa patronale si riscontra una sua pubblica uscita con l’esposizione nella chiesa di San Giuseppe, sul carro trionfale e successivamente in Cattedrale per la suddetta celebrazione. La stessa effigie, nel passato, fu frequentemente venerata per impetrare una protezione contro i pericoli delle calamità naturali, terremoti e nubifragi, così pure fu invocata durante i periodi di siccità per ottenere la pioggia. Per quest’ ultimo motivo, fu portata in processione, per le vie della città, accompagnata dai fedeli che cantavano le litanie in dialetto materano.
Alla fine della messa, la Madonna si trasferisce dalla Cattedrale alla chiesa di San Giuseppe e da qui riallocata nella sua consueta sistemazione. Durante il breve tragitto non manca lo scoppio di batterie e l’ accensione fuochi d’artificio, uno spettacolo fragoroso che conferisce alla cerimonia una maggiore solennità e conferma, nel contempo, l’appartenenza del popolo alla Madonna.
La fotogallery della processione per i festeggiamenti dell’Ottavario della Bruna (foto www.SassiLive.it)