Mercoledì 22 giugno 2022 dalle ore 17, nell’auditorium dell’Istituto Fermi di Policoro si terranno l’esame finale e la presentazione degli output realizzati dagli studenti nell’ambito del progetto “Da user a maker: navigate on code”, un laboratorio di robotica e coding realizzato dagli studenti dell’Istituto Tecnico Trasporti e Logistica con finanziamento del Fondo Sociale Fse nell’ambito del Piano della Regione Basilicata “Laboratori dei talenti”.
Gli studenti hanno frequentato un piano formativo laboratoriale suddiviso in tre fasi: nella prima sono stati guidati nell’utilizzo di un linguaggio di programmazione visuale nell’ambiente di sviluppo MIT APPINVENTOR, realizzando semplici APP per sistemi Android; nella seconda hanno appreso un linguaggio di programmazione a linea di comando (C-like) per la programmazione di schede Arduino;
nella terza e ultima fase hanno imparato a far dialogare l’app Android con Arduino attraverso diversi protocolli di comunicazione (dal bluetooth, ad Internet).
Alla fine della fase didattica hanno realizzato un prototipo di sistema automatico basato su microcontrollore Arduino e controllato da un’app (da loro stessi programmata) per il monitoraggio e il controllo del prototipo.
I prodotti saranno valutati da una giuria di esperti altamente qualificata: Riccardo Amirante, professore Ordinario del Macrosettore “Macchine e Sistemi per l’Energia e l’Ambiente” presso il Politecnico di Bari; Pasquale Costante, Referente Pnsd Ufficio Scolastico Regionale di Basilicata; Francesco “Piersoft” Paolicelli, esperto di rilievo nazionale di Open Data, Coding e Making e docente universitario alla Lum.
I ragazzi hanno lavorato con un team didattico composto dal professor Angelo Innone, esperto di robotica educativa e meccatronica, dal tutor Roberto Verrengia, docente di Navigazione, e dalla figura di supporto organizzativo, l’Insegnante Tecnico Pratico Giovanni Varasano
Il Dirigente Scolastico, Giovanna Tarantino, ha espresso grande soddisfazione per “una attività di livello altamente innovativo, che ha permesso agli studenti di fare un’esperienza di grande manualità e produttività, ma al contempo connessa all’acquisizione di competenze decisive per il mondo di oggi, come il pensiero computazionale. I ragazzi, che normalmente sono user dei prodotti informatici, in questo caso diventano effettivamente maker, e questo li porta a riconsiderare criticamente la loro presunzione di conoscenza da nativi digitali”.