Si è conclusa la prima parte del progetto di valorizzazione del Fragno nell’ambito del Parco della Murgia Materana.
Il presidente del Parco Perfrancesco Pellecchia: “Il progetto affronta un tema importantissimo che è quello della salvaguardia di specie a rischio di estinzione , il fragno è una Quercia semi-sempreverde tipica della zona trans-adriatica. In Italia è presente solo in Basilicata e Puglia. Nell’ambito del parco sono state raccolte circa 5000 ghiande da porre in vivaio per la produzione di nuove piantine presso il vivaio di Masseria Radogna realizzato e gestito dalla provincia di Matera nell’ambito del Progetto LIFE ARUPA, per il ripristino di aree degradate e per la diffusione di questa rara specie di quercia. E’ stato fondamentale il coinvolgimento delle scolaresche le attività svolte sono state: Raccolta ghiande Produzione di piantine di Fragno; Rilievo e catalogazione; esemplari; Educazione ambientale.
L’ideatore e responsabile del progetto è il direttore del Parco il dr Enrico de Capua coadiuvato nelle attività in campo dal dr Vito Santarcangelo.
Per il direttore de Capua: L’area del parco, riveste un particolare interesse geobotanico e naturalistico e rappresenta, presumibilmente, una delle aree rifugio della specie Fragno ad alto rischio di estinzione per svariati fattori.
In relazione a ciò, oggi, si pone, con urgenza, il problema della sua salvaguardia, con tale termine non si vuole intendere in modo generico l’attivazione di misure di esclusione di interventi, ma anche e soprattutto misure proattive di riavvio di tutti quei processi funzionali alla diffusione ed al recupero della specie.
Peraltro, è noto che la conoscenza e la salvaguardia di alcuni popolamenti forestali relitti costituisce, senza dubbio, un aspetto di notevole rilevanza per una corretta gestione forestale e, in particolare, ai fini della conservazione della biodiversità. Oltre al valore intrinseco della specie, che presenta un ristretto areale, sotto il profilo strettamente applicativo essa potrebbe giocare un ruolo rilevante nell’ambito degli interventi per la ricostituzione e valorizzazione di alcune formazioni forestali tipiche di habitat particolari.
Attraverso rilievi di campo e la compilazione di una scheda, sono stati rilevati dati sugli esemplari più grandi presenti nel Parco della Murgia Materana. Sono stati georiferiti tutti gli alberi con circonferenza del tronco maggiore o uguale a 75 cm. Il progetto ha previsto il coinvolgimento delle scolaresche che hanno partecipato attivamente alle operazioni di messa a dimora dei semi e delle pianine.
Conclude il direttore de Capua: “La gestione delle risorse forestali deve seguire criteri di sostenibilità e soprattutto essere indirizzata alla salvaguardia di questi rari habitat; eventuali interventi di riforestazione devono essere effettuati esclusivamente con piante prodotte da germoplasma locale, al fine di garantire la conservazione non solo delle fitocenosi, ma anche della ricchezza genetica del patrimonio arboreo. Si deve investire cioè per tutelare l’integrità di questi habitat, valutandone l’importanza sotto molteplici aspetti: la loro valenza naturalistica, il ruolo nel territorio a livello ecologico e paesaggistico”.