Quattro laboratori di artigianato, una mappa di comunità, otto sentieri di memorie collettive.
E’ questo il programma di azioni che l’Associazione di Comunità Borgo fiorito 2019 APS, in collaborazione con la Cooperativa sociale Il Sicomoro ed il Comune di Castelsaraceno, realizzerà attraverso un progetto di inclusione sociale e rigenerazione urbana che vedrà il coinvolgimento di ospiti SPRAR, soggetti con disabilità mentale e la comunità residente.
Attraverso la lavorazione dell’argilla e del legno, la conoscenza delle erbe officinali, la produzione di carta riciclata, la comunità si incontrerà per interrogarsi sui simboli da realizzare e con cui arredare i vicoli del centro storico tematizzandoli con gli otto valori del Dossier Matera Capitale Europea della Cultura 2019. Gli oggetti diventeranno prodotti di un metodo sociale che immergerà la comunità in un lavoro di riconoscimento e di esplorazione della propria memoria collettiva. Tramite questo processo di traduzione e di progettazione partecipata del decoro urbano, diverse fasce generazionali, diverse nazionalità, rappresenteranno un paese in movimento che nella molteplicità dei suoi punti di vista trova il suo nutrimento. Un’emancipazione e un inciampo dell’ordinarietà che risulterà rafforzata nelle giornate in cui Castelsaraceno sarà “Capitale per un giorno”, con il Festival Agricultura Next. In quella occasione, #Borgofiorito2019 si proietta ad accogliere i residenti temporanei e i nomadi digitali nei laboratori attivati, co-creando insieme una mappa di comunità con lo scopo di reinventare le semantiche urbanistiche tramite il consolidamento delle relazioni umane.
Il progetto è finanziato con fondi S.P.R.A.R. e investe sulla qualificazione dello spazio come occasione di incontro e cura di ciò che reputiamo altro. L’altro deve essere motivo di arricchimento culturale e sociale, per insegnare a riconoscere ciò che è raro e a prestargli ascolto. Una poetica dell’incontro che diventa modello per promuovere una società più giusta e a misura d’uomo, sdoganata dalle frontiere e potenziata dal senso del limite transitivo.
Una storia di emozioni positive e costruttive in un territorio ai margini del Parco del Pollino e dell’Appennino Lucano, nel cuore verde della Basilicata. Un piccolo Comune, un’area interna che vuole aggrapparsi alla comunità ospitale del Sud Italia e al modello del vicinato.