Franco Vespe ha inviato alla nostra redazione alcune riflessioni “particolarmente sentite e necessarie” sul rapporto tra scienza e società ai nostri tempi. Di seguito la nota integrale.
Non sempre l’evoluzione dell’uomo è linearmente progressiva. Quando non lo è ciò è spesso dovuto sinotticamente ad un declino della società. E’ parte di questo declino rimettere in discussione delle conquiste scientifiche ed umane che si davano ormai per assodate e segno di progresso. Mi riferisco per esempio a teorie “vintage” come quella che la Terra è piatta, mettendo in discussione l’ovvia evidenza della sua sfericità. Lo ha fatto la studentessa Tunisina con la tesi di dottorato che dimostrava che la Terra fosse piatta. Il problema però è che la teoria della Terra piatta ormai gira disinvolta per il web, condita con abbondanti spruzzatine di farneticanti teorie complottistiche e di evidenze scientifiche fantasiose quanto improbabili, che stanno avendo facile preda su “ignoranti di ritorno”. Cosa ben più grave è la teoria. ormai dilagante, che sta alimentando una sorta di disobbedienza civile nei confronti delle vaccinazioni. Non ultima la questione, ma questa, lo ammetto, è materia più opinabile con relativa critica maggiormente fondata, dell’Euro scetticismo, ignorando totalmente le ragioni di Ventotene. Tutti questi episodi di arretramento delle conoscenze umane hanno un primo minimo comune denominatore: la rimozione della storia e delle storie. Chi dice che la Terra è piatta ignora che l’uomo ha impiegato millenni per scoprirne la sfericità, accumulando faticose prove ed osservazioni, facendo ipotesigeniali, concependo esperimenti anche raffinati. Chi dice che l’Europa non serve (e non serve se ciascuno degli stati non abbandona i suoi egoismi nazionali) ignora che l’Europa Unità è stata una strategia per garantire la pace nel vecchio continente dilaniata dalla più tragica guerra mai scatenata dall’uomo. Discorso a parte merita invece la questione dei vaccini. E’ chiaro che coloro che sono per la loro abolizione, o nel caso più moderato di affidarla alla sfera delle libertà individuali, non conoscono il passato. Non conoscono evidentemente delle pandemie della peste, del colera, del vaiolo che nel corso della storia ha decimato la popolazione della Terra. Ultima nella storia quella della influenza spagnola che produsse un numero di morti 5 volte superiori a quelle della I guerra mondiale. L’obiettivo delle vaccinazioni di massa è quello di creare uno scudo collettivo, un effetto gregge, a copertura totale priva di varchi accessibili per virus e batteri. Quindi non è un provvedimento da affidare alla discrezione individuale. E’ come la tattica del fuorigioco nel calcio. Se venisse affidata alla libertà individuale dei giocatori essa non funzionerebbe!
I nostri tempi dicevamo sono segnati dal declino di quella cultura neo-liberista occidentale , di quella visione del mondo che aveva battuto definitivamente le culture collettivistiche del 90. Caduta quando ha cercato di declinarsi in chiave globalizzata. Il futuro dei popoli che hanno incarnato questa cultura è incerto. Per chi è a corto di idee e di fantasia la via sicura, più deresponsabilizzante ed autoassolutoria è quella di additare oscure volontà complottistiche che opprimono i popoli. Così soverchianti rispetto alle quali non è possibile opporsi. Si concepiscono così teorie politiche paranoico giustizialiste, oscurantiste che temono i cambiamenti. Si avviano così caccia alle streghe, si costruiscono capri espiatori, campagne di guerra contro oscuri leviatani che come burattinai manipolano l’esistenza dell’umanità. Un furore che mette in discussione persino le conquiste scientifiche che si davano per indiscusse (e sono indiscusse!). Il pessimismo storico e le visioni complottistiche di fatto manifestano una mancanza di idee e laconseguente rinuncia ad esercitare la virtù della speranza nella storia. Proprio su questa mancanza di idee e di speranza hanno fondato il loro successo soluzioni politico-sociali anti-moderne quanto autoritarie (possiamo riempire libri sull’anti-modernismo delle più brutali dittature!). Quando non si hanno idee e speranze per disegnare il futuro si cerca di distruggere le macchine che rubano il lavoro agli operai come facevano i luddisti nell’800; oppure invece di porsi il problema di creare nuove forme di lavoro (è questa la vera sfida che Italia ed Europa dovranno affrontare nell’era post-industriale), si preferisce dichiarare la resa alla mancanza di esso proponendo fantomatiche ed insostenibili soluzioni come il reddito di cittadinanza (ignorano che il reddito si crea proprio con il lavoro!). Si comprende pertanto come il rifiuto di verità scientifiche ormai consolidate, la recrudescenza della paranoia storica e teorie complottistiche (a volte sono tuttavia occorre ammettere che sono tutt’altro che fantasiose!), la cancellazione del racconto storico e, soprattutto, l’incapacità a individuare semi di speranza nella nostra società, siano manifestazioni multiformi del comune, grave disagio nel gestire la crisi che attraversa i nostri tempi!Chi scrive non ha alcuna intenzione di arrendersi a questo pessimismo complottistico senza idee. Si comincia da oggi in poi, nel mio piccolo, con il manifestare tolleranza zero nei confronti di chi professa inquietanti tesi negazionistiche anti-scientifiche.