È partito ufficialmente il progetto di Paesaggi Meridiani: Rete degli Ecomusei dei Paesaggi Arabi di Basilicata che prevede la gestione partecipata delle risorse territoriali già avviata attraverso l’esperienza dell’Ecomuseo del paesaggio di Tito, primo Ecomuseo della Basilicata.
Il progetto di Rete degli Ecomusei dei Paesaggi Arabi di Basilicata è tra i quattro beneficiari lucani dei finanziamenti dell’Otto per Mille della Chiesa Valdese 2017 e riguarda l’eredità araba nei territori lucani diPietrapertosa, Tricarico e Tursi.
Il progetto mette in relazione i tre centri, accomunati dall’aver ospitato, più o meno stabilmente, insediamenti Saraceni tra il IX e l’XI secolo, che hanno conservato, nelle loro caratteristiche antropiche del paesaggio e nel patrimonio tangibile e intangibile, tracce di questa presenza. Sono ad esempio rintracciabili segni nella struttura e nel nome di alcuni quartieri (Ravata, Rabatana, Rabata), dei nuclei abitati, nei paesaggi rurali, dove permangono sistemi di coltivazione e di gestione delle acque, di origine araba.
La sinergia tra comunità locali, Ecomusei, patrimonio territoriale e presenza araba permette di attivare percorsi di partecipazione comunitaria nella difesa, gestione e innovazione del paesaggio culturale. Riscoprire e riproporre queste conoscenze come strumento attuale di gestione dei paesaggi, urbani e rurali, e come elemento dalle forti connotazioni identitarie, porta con sé un ulteriore obiettivo: la gestione sostenibile e di “dettaglio” del territorio, così come si è fatto fino a poco prima delle grandi trasformazioni agricole ed urbanistiche degli ultimi cento anni.
La Rete degli Ecomusei dei Paesaggi Arabi di Basilicata nasce come strumento per salvaguardare il rapporto tra comunità e territori garantendo la conservazione delle diversità bioculturali che caratterizzano il paesaggio.
L’Ecomuseo è un patto condiviso all’interno della comunità che a sua volta diventa la protagonista delle azioni di promozione del proprio patrimonio materiale e immateriale attivando reti di responsabilità civica e partecipazione nella cura del territorio. Il progetto tende a definire possibili forme di gestione sostenibile del paesaggio che superino l’abituale dimensione vincolistico-museale e attivino regole di trasformazione attraverso la riscoperta di elementi legati alla cultura materiale e immateriale portatrice di un’identità che ha nel Mediterraneo le sue radici e che oggi necessitano di ponti per restituire al dialogo e alla cultura il suo valore di pace, confronto e conoscenza.
Oltre alla portata culturale si evidenzia che la Rete degli Ecomusei dei Paesaggi Arabi di Basilicata ha un valore propositivo anche sul piano economico divenendo l’elemento di raccordo con i saperi e le visioni di prossimità in vista della prossima discussione della proposta di legge regionale sugli Ecomusei e dell’avvio del Piano Paesaggistico Regionale di Basilicata.