L’Arcivescovo di Potenza mons. Salvatore Ligorio ha reso noto di aver ricevuto due missive di Papa Francesco, una indirizzata a lui e una alla sig.ra Filomena Iemma. Quella indirizzata alla mamma di Elisa è stata fatta recapitare nei giorni scorsi. Le lettere sono il frutto di un dialogo tra l’Arcidiocesi e la Santa Sede per consentire al Santo Padre un aggiornamento continuo su una vicenda che, come ricorda lo stesso Papa Francesco, “ha segnato con una ferita indelebile la storia della città”. Proprio l’intervento del Papa, mostra tutta la sua attenzione al bene della vita della Chiesa e delle persone che portano nel loro cuore la fatica di un dolore ancora vivo. Il Papa ha esortato mons. Ligorio e la Diocesi a continuare nella pratica di un “ascolto amorevole e di un dialogo attento con la famiglia Claps” ed ha accolto di fatto il suggerimento, più volte espresso dall’Arcivescovo, di “custodire la memoria di Elisa” facendo della Trinità “un luogo per la preghiera silenziosa, l’adorazione, la ricerca del conforto interiore e spirituale e per la promozione di una serena riflessione sulla sacralità della vita”. La lettera per la signora Filomena è una manifestazione ulteriore della premura e dell’affetto del Papa per la famiglia Claps dopo la telefonata personale che fece a mamma Filomena nel gennaio del 2014, appena qualche mese dopo la sua elezione.
Di seguito il testo integrale della lettera inviata da Papa Francesco al Vescovo Monsignor Ligorio
Casa Santa Marta, 11 luglio 2023 N. 605.454 Caro Fratello, a seguito del nostro incontro, desidero ringraziarLa per la Sua visita e per la cordialità che ha voluto manifestarmi. Vorrei esprimerLe la mia gratitudine per quanto mi ha confidato circa la tragica vicenda della giovane Elisa Claps, che ha segnato con una ferita indelebile la storia della città. Al riguardo, la Comunità diocesana è chiamata a offrire la sua vicinanza ai familiari della ragazza, offrendo loro una presenza tenera e discreta, un ascolto amorevole e un dialogo attento, cosicché il comune impegno nel sostenere la prova e la preghiera fiduciosa possano favorire cammini di riconciliazione e di guarigione. In questo spirito, è importante che la Chiesa della SS. Trinità, avendo cura di custodire la memoria di Elisa ed evitando celebrazioni liturgiche di carattere festoso, diventi un luogo per la preghiera silenziosa, l’Adorazione, la ricerca del conforto interiore e spirituale, e per la promozione di una serena riflessione sulla sacralità della vita. Mentre invoco la consolazione del Signore su coloro che hanno conosciuto e amato Elisa e su codesta Arcidiocesi, La saluto cordialmente chiedendo di ricordarmi nella preghiera. Fraternamente.
Di seguito la risposta della famiglia Claps alla lettera di Papa Francesco
Le parole di Papa Francesco, ancora una volta, ci sorprendono e ci confortano, giungendo in un periodo emotivamente faticoso. Siamo grati al Santo Padreperché continua a manifestarci vicinanza e affetto e accogliamo la sua lettera con riconoscenza.
Rivolgendosi a mamma Filomena il Papa ha scritto: “Ripenso alle parole che ci siamo detti e porto nel cuore la sua voce, il suo dolore e i suoi ‘perché’, insieme alla forza d’animo di donna e di madre che La distingue, alla tempra retta e coraggiosa che La fa andare avanti ogni giorno”. Papa Francesco aveva già contattato telefonicamente mamma a gennaio 2014, manifestando anche in quella circostanza vicinanza e partecipazione.
Per quanto riguarda la riapertura della Chiesa nei cui locali è stato nascosto per 17 anni il corpo di Elisa, non possiamo far altro che registrare la decisione assunta dalla Curia. Non spetta a noi stabilire il destino di quella chiesa, come invece è stato fatto da altri per il destino di Elisa.
“Signore io non sono mai sola perché tu cammini accanto a me”, scriveva Elisa nei suoi diari. Se pensiamo alla sua profonda fede e al fatto che proprio nella casa di Dio ha trovato la morte, non possiamo essere favorevoli alla riapertura della chiesa. Non tanto perché è lì che è stata uccisa, quanto per il fatto che il suo corpo è stato artatamente occultato e successivamente fatto ritrovare in circostanze e tempi ancora non chiariti e che difficilmente possano escludere il ruolo più o meno attivo di esponenti dell’ambiente ecclesiastico.
Tuttavia l’ultima decisione spetta alla comunità: saranno i cittadini di Potenza a scegliere se ascoltare la Parola di Dio in quel tempio.
Come il Santo Padre riteniamo una “buona intenzione che la Chiesa della SS. Trinità custodisca la memoria di Elisa” ma ribadiamo, ancora una volta, che la riconciliazione passa attraverso un’assunzione di responsabilità e di scuse rispetto ai tanti silenzi e alle omissioni che hanno preceduto e seguito il ritrovamento dei resti di Elisa. Senza pentimento non ci può essere remissione.