Nel pomeriggio di giovedì 28 gennaio si è riunito in streaming il Tavolo tecnico scientifico istituito dal Garante Regionale dell’infanzia e dell’adolescenza Vincenzo Giuliano per supportare gli studenti, i genitori, le famiglie e i Comuni nella ripresa delle attività socio-educative. Di seguito il report integrale diffuso da Vincenzo Giuliano, Garante dell’infanzia e dell’adolescenza.
Il tavolo tecnico è composto da una equipe di esperti di natura sociosanitaria-psico-pedagogica: Filomena Labriola – Presidente Anpe (Associazione nazionale pedagogisti italiani) sezione Puglia e Basilicata; Sergio Manieri – Presidente Associazione pediatri della Basilicata; Luisa Langone – Presidente Ordine degli psicologi della Basilicata; Felicetta Lorenzo: Sindaco di Rapone e coordinatrice Anci piccoli Comuni della Basilicata; Antonietta Di Lorenzo dell’Ans –Associazione nazionale sociologi; Edoardo Bellarosa – Presidente Aisp- sociologi di Basilicata; Rosangela Fittipaldi, funzionario legale Ufficio del Garante; – Barbara Coviello, responsabile della Consulta degli studenti; Luisa Comitino, Presidente regionale degli assistenti sociali di Basilicata; Isabella LaBanca presidente Ainsped Pedagogisti di Basilicata e Mario Coviello, presidente del Comitato Provinciale Unicef di Potenza.
Il Comitato si è riunito su richiesta del Presidente regionale Unione degli studenti della Basilicata, Antonio Simonetti, e del Coordinatoreregionale delle Consulte studentesche di Basilicata, Antonio Prestera, in vista della ripresa dell’attività didattica in presenza degli studenti delle scuole secondarie di secondo grado per discutere sui seguenti temi:
– Problemi di connessione mancanza di device;
– Affollamento mezzi pubblici;
– Mancato rispetto del distanziamento sociale in classe;
– Mancati test antigienici rapidi a studenti;
– Edilizia scolastica
All’incontro hanno partecipato il Prefetto di Potenza, Annunziato Verdè,la dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale di Basilicata Claudia Datena, il sindaco di Potenza Mario Guarente, il Presidente della Provincia di Matera, Piero Marrese.
Sono stati anche invitati l’Assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, l’Assessore regionale alle Politiche della persona, l’Assessore regionale alla Formazione, e il Presidente della Provincia di Potenza e il sindaco di Matera.
L’incontro ha avuto inizio con la presentazione dei risultati di un sondaggio che l’Unione degli studenti medi ha realizzato interrogando oltre 500 studenti delle scuole secondarie di secondo grado di tutti le aree della Basilicata. Dal sondaggio emergono dati molto preoccupanti:
– L’81,3% è favorevole alla didattica integrata/a distanza perché gli alunni interrogati non si sentono sicuri per mezzi di trasporto, utilizzati durante la didattica in presenza dal 61,2% degli intervistati perché super affollati e per le scuole che nongarantiscono la sicurezza, in quanto la breve esperienza in presenza all’inizio dell’anno ha dimostrato per il 62,1% degli intervistati che il distanziamento sociale a scuola non è stato rispettato;
– Il 56,3 ha dichiarato che con la Didattica a distanza il livello di apprendimento non è per nulla, il 22, 3% cheè migliorato e solo il 21,4% che è peggiorato, e più o meno simili sono le risposte relative al rendimento scolastico;
– Con la Didattica a distanza il 63,3% ha avuto problemi di connessione e per la mancanza di device e il 57,2% ha detto che la scuola è riuscito a risolvere questi problemi, ma che ben il 42% ha risposto no;
– Ben il 51,1% ha dichiarato di soffrire di stati d’ansia che era presente con una percentuale simile anche con le lezioni in presenza. A questo proposito il 76% degli intervistati ha dichiarato che la scuola ha attivato uno sportello piscologico gratuito,
– – alla domanda se la Didattica a distanza ha influito sul comportamento dei docenti con gli alunni il 63% ha risposto di sì perché il carico di compiti è aumentato e sono diffidenti perché pensano che “con la DAD si può copiare più facilmente, ma in realtà non è così”;
– In relazione ai ritmi di studio con la DAd il 44,6% degli studenti intervistati dichiara che non viene concessa la pausa di 15 minuti dopo 120 minuti di lezione.
Il prefetto di Potenza, Annunziato Vardè, ha detto che si sta accumulando un ritardo che sconteremo; dobbiamo fare ogni sforzo, dice, per ripartire senza nessun rischio. Non sono d’accordo per un ritorno su base volontaria come il modello Puglia. I metodi devono essere sempre individuati dalla scienza.
Nel contempo – ha detto ancora – per i trasporti, anch’essi al 50 per cento, abbiamo stilato un programma per evitare affollamenti, quindi un rafforzamento del servizio.
Sempre dalla prefettura, la notizia dell’effettuazione di 3500 tamponi rapidi ad una parte della popolazione studentesca di Potenza, Pignola e Vaglio. Screening che procederà anche nelle prossime ore.
L’asp, inoltre, ha già comunicato ai sindaci interessati quanto dovranno fare in questa direzione. Con questo ritmo tutta la popolazione scolastica della provincia di Potenza, hanno assicurato ancora dalla Prefettura, sarà sottoposta a tamponi rapidi per l’inizio della scuola.
Claudia Datena, dirigente dell’ufficio scolastico regionale, nel ricordare tutte le operazioni effettuate, durante l’estate, per assicurare un ritorno in piena sicurezza, ha ricordato che esiste un tavolo permanente in cui confrontarsi, convocato nel mese di novembre, e, che, in merito alla richiesta di ampliamento del servizio di supporto psicologico, è stato firmato da poco un protocollo con l’ordine.Si sta lavorando anche per ottimizzare lo streaming, cosa che su Matera è già partita.
Gli esperti del Tavolo Tecnico del Garante hanno sottolineato la necessità che:
– il diritto all’istruzione, garantito dall’articolo 34 della nostra Costituzione vada garantito con le scuole aperte in sicurezza e le lezioni in presenza;
– l’ascolto attivo e il confronto con gli studenti medi sia effettivo e continuo in tutte le sedi istituzionali;
– che dopo la “guerra della pandemia in atto vada pensato insieme e realizzato un modo nuovo di fare scuola che faccia i conti con la rivoluzione digitale che finalmente si è realizzata anche nelle scuole di Basilicata;
– che i ragazzi vivano forme collaborative di partecipazione, e siano promotori del cambiamento metodologico nelle scuole senza rassegnarsi ad una idea di scuola in presenza, ma senza innovazione;
-che si potenziano o promuovano piattaforme scolastiche grazie alle quali rendere sempre più protagonisti ed inclusi gli studenti lucani;
-che l’autonomia dei territori vada garantita per realizzare quelle forme di flessibilità che rendano effettivo il diritto allo studio delle giovani generazioni.
Per il garante Vincenzo Giuliano, bisogna dare più autonomia alle scuole nel decidere che tipo di attività didattica effettuare: in presenza, a distanza o integrata, nel rispetto puntuale delle regole sanitarie e in collaborazione con gli enti locali. Negli istituti scolastici, ha ribadito, ci sono le tre componenti essenziali su cui ricadono le decisioni: famiglie, insegnanti e studenti.
Il loro dialogo va supportato e mediato da psico-pedagogisti esperti al fine di incrementarne l’efficaciadegli sportelli di ascolto individuale e migliorare la relazione tra docenti e studenti.
Non dimentichiamo gli alunni portatori di disabilità, maggiormente provati dall’isolamento derivato dalla pandemia: per loro, la frequenza in sicurezza deve essere garantita e la socialità salvaguardata.