Un ospite d’eccezione nel convegno promosso a Matera dalla sezione cittadina dell’ADGI, l’Associazione Donne Giuriste Italia, già attiva nella città dei Sassi dei Sassi dal 2009. “Mobbing e stalking: quando l’abuso entra in ufficio”. Questo il tema dell’evento che ha permesso ai partecipanti anche di ottenere quattro crediti ai fini della formazione professionale dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Matera, rappresentato al tavolo dal presidente Nicola Rocco, al quale è stato affidato il compito di avviare i lavori. Dopo il saluto del Questore di Matera, Gianfranco Bernabei e del Presidente della Commissione Pari Opportunità Ordine Avvocati di Matera, Lucia Elsa Maffei, la Presidente della sezione materana dell’ADGI, Livia Maria Veneziano ha illustrato finalità e obiettivi di questa nuova realtà associativa che si occuperà sul nostro territorio dell’attività che convolge il mondo dei giuristi al femminile. Le tematiche affrontate dal seminario sono quelle più discusse dall’opinione pubblica e sicuramente di grande rilevanza sociale e mediatica. Francesca Chietera, Presidente della sezione Lucania del Centro Studi “Domenico Napolitano” ha approfondito i profili sostanziali e processuali del mobbing, mentre Domenico Garofalo, Ordinario di Diritto del Lavoro presso l’Università di Bari ha affrontato il tema dello stress lavoro-correlato”. Il Consigliere della Corte dell’Appello di Potenza, Maura Stassano, ha relazionato sugli atti discriminatori che si regitrano nel pubblico impiego e nel lavoro privato. Dopo un coffe-break l’assemblea ha seguito con grande interesse le riflessioni di Roberta Bruzzone, psicologa forense-criminologa e Presidente dell’Accademia Internazionale delle Scienze Forensi. Grazie alla presenza costante nella trasmissione “Porta a porta” condotta da Bruno Vespa su Rai Uno la Bruzzone uno dei volti televisivi più popolari, tanto da meritare il titolo di personaggio femminile rivelazione televisiva del 2011, assegnato nel corso della XIV edizione ModArt, manifestazione presieduta dal regista Gabriele Salvatores e considerata tra le più prestigiose della capitale. La Bruzzone ha focalizzato l’attenzione della sala sullo stalking, un fenomeno che negli ultimi anni è stato inquadrato come un reato ma che ancora oggi non gode di un quadro normativo molto chiaro. “Il fenomeno dello stalking comincia dalle molestie, che naturalmente diventano sempre più ossessive a tal punto da degenerare in veri e propri reati. In prevalenza sono gli uomini ad esercitare nei confronti delle donne queste azioni riconducibili a stalking. Ci sono naturalmente due tipi di stalking, uno che riguarda il mondo del lavoro e un altro, quello ovviamente più diffuso e praticato, che riguarda la sfera sessuale. Devo dire che non è facile tipizzare nel codice penale una serie di comportamenti che possono essere inquadrati in un’azione di stalking e quindi c’è ancora molto da fare per tutelare le vittime. Dall’inizio del 2012 sono 33 le donne uccise nel nostro Paese e nella metà dei casi gli omicidi sono avvenuti in seguito ad azioni di stalking degenerate in un atto criminale che ha fatto perdere la vita alla vittima.”
Ricordiamo alla Bruzzone che anche a Matera nella serata del 7 dicembre 2010 una donna materana, Anna Rosa Fontana, è stata uccisa dal suo ex convivente (Paolo Chieco, già condannato a trent’anni di carcere) dopo aver subito una serie di violenze e atti intimidatori che oggi vengono inquadrati nella casistica dello stalking e quindi la comunità materana sa bene di cosa stiamo parlando in questo convegno di studio. “So bene cosa è successo e ribadisco la necessità di continuare a lavorare per definire in modo limpido il quadro normativo che riguarda il reato di stalking. Certamente l’evoluzione della tecnologia non favorisce il legislatore. Come è noto ci sono numerosi social-video su internet nei quali le donne possono diventare preda di tanti uomini che si accaniscono in un’azione sempre più oppressiva e che spesso sfocia in molestie di vario genere”.
A proposito di internet, cosa ne pensa invece di tante donne che provano ad adescare gli uomini per avere una relazione sessuale in cambio di favori, che possono limitarsi a ricariche telefoniche piuttosto che ad altre richieste tra le più disparate? “Occorre scindere le due situazioni. Personalmente sono riuscito a far arrestare due uomini che avevano sequestrato una prostituta dopo aver avuto un rapporto con questa donna. Se c’è una prestazione a pagamento oppure la volontà di farsi corteggiare non siamo di fronte sicuramente ad un caso di stalking mentre se la donna rifiuta le attenzioni di un uomo ha il diritto di non subire molestie che poi degenerano in atti riconducibili al reato di stalking”. Ovviamente questo vale anche a parti invertite ma è evidente che i casi di stalking che riguardano gli uomini non sono così elevati come quelli che colpiscono le donne. Michele Capolupo.
La fotogallery del convegno di studi promsso dall’ADGI l’Associazione Donne Giuriste Italia a Matera (foto www.sassilive.it)
Chi è Roberta Bruzzone (fonte wikipedia)
Roberta Bruzzone è nata nel centro di Finale Ligure il 1° luglio 1973. La Bruzzone è una criminologa e psicologa forense italiana, iscritta all’Ordine degli psicologi della Liguria.
È stata membro del Comitato Scientifico della Polizia Postale e delle Comunicazioni, dell’American Society of Criminology e della Accademia Internazionale di Scienze Forensi di cui è presidente. Ha collaborato a diverse trasmissioni televisive tra cui “La scena del crimine” e “Donne mortali” di cui è anche conduttrice.
ma basta con questa Bruzzone ma da dov’è uscita dalla Tv e fa la tuttologa sempre e su tutto????
riflettete gente ………………………………
Ma chi è sto travestito?
(Con tutto il rispetto per i travestiti, s’intende!)