Resterà per lungo tempo impresso nella mente dei ferrandinesi l’omaggio al Santo Patrono della Città reso in occasione del salotto culturale dal titolo “S.Rocco, nei ricordi delle feste d’altri tempi”. La manifestazione, che rientrava nel cartellone de “La Cupola Verde-Estate 2013” , si è svolta nell’atrio del magnifico Palazzo d’Amato Cantorio con la preziosa collaborazione della Compagnia SenzaTeatro e del Centro di aggregazione giovanile. Dopo i saluti di Nicola Pavese, presidente del sodalizio organizzatore, e di Giovanni Sinisi, assessore comunale alla Cultura, ci sono stati gli interventi dell’arciprete don Luciano Micheli e di Antonio D’Elicio, studioso di tradizioni locali, attraverso i quali è stata delineata la figura di S.Rocco verso il quale i Lucani sentono una fede e un legame del tutto particolare, come confermato dai festeggiamenti in numerosi paesi della Basilicata.
Dinanzi a un attento e folto pubblico, tipico delle grandi occasioni, la serata si è ammantata di un alone di magia quando l’attore Franco Evangelista ha dato avvio al recital teatrale “Quello strano sogno di Ferragosto”, su testo del saggista e giornalista Michele Rutigliano. Un racconto interpretato con passione e sentimento da Evangelista che ha evocato, spesso con colorite espressioni dialettali ferrandinesi, tempi passati e vicende costruite dall’immaginazione dell’autore intorno ad alcune figure popolari fra le quali si intrecciavano situazioni e sentimenti della vita semplice della Ferrandina degli anni ’50-’60. Il racconto, caratterizzato da temi come l’emigrazione e la lontananza, l’adozione di un bambino cresciuto dalle suore del locale orfanotrofio da parte di una famiglia di Montescaglioso, lo “strano” sogno della protagonista alla vigilia della festa (con una improbabile, irreale e solitaria processione di S.Rocco), raggiunge l’apice con l’incontro struggente tra il padre naturale e il figlio, non riconosciuto, che avviene proprio mentre il giovane si esibisce con la Banda di Montescaglioso nella piazza Plebiscito di Ferrandina vestita a festa per il Santo Patrono.
In questo modo, quella di Rutigliano si è rivelata una narrazione sempre coinvolgente e fantasiosa, capace di emozionare a più riprese il pubblico. Inoltre, grazie al canto in vernacolo dedicato a S.Rocco dalla sempre sorprendente Domenica Lisanti e alle musiche attentamente scelte da Davide Di Prima, il racconto “Quello strano sogno di Ferragosto” è diventato una occasione, per certi versi inaspettata, di fare teatro. Felice e soddisfatto per l’entusiastica accoglienza del suo lavoro, l’autore Michele Rutigliano ha spiegato come è nata l’idea del racconto sottolineando il significato che ha il ritorno nei luoghi dell’infanzia per chi è stato costretto ad emigrare, e ha proposto a tutti un messaggio: la società che perde il senso del sacro è destinata a smarrirsi, come confermano i tanti esempi delle civiltà passate.
Nel segno dei ricordi, si sono susseguite in chiusura le testimonianze della signora Anna Potenza (anche in veste di padrona di casa), e poi di Marco Grieco e Franco Di Biase. Insomma, in una serata speciale e piena di emozioni, sono mancati solo… i fuochi d’artificio.
Ago 18