La storia dell’orologio sul palazzo dell’Annunziata in piazza Vittorio Veneto inaugura su SassiLive “Matera story”, una nuova rubrica che intende far conoscere alle nuove generazioni aneddoti e curiosità legate alla storia della città dei Sassi. Matera story comincia con la storia dell’orologio più noto della città di Matera, raccontata da Giorgio Simeone.
Il primo orologio meccanico con carica a pesi fu installato nel 1914 anno inciso su uno dei due massi di pietra del diametro di un metro e del peso di circa 200 chili. Scendevano per 30 metri man mano che l’orologio si scaricava fino all’ingresso principale dell’attuale cinema comunale, se toccavano terra l’orologio si fermava. L’incarico fu affidato a Giuseppe Simeone.
Dal 1961 aiutavo mio zio quando lui non poteva, anche per la sua avanzata età, andavo io a dare la carica sollevando i pesi.
Con delibera N°47 del 5-2-1968 mi fu affidato l’incarico di manutenzione. Tutte le mattine alle 8,30 (se ritardavo di 15 minuti si fermava) salivo le scale del vecchio tribunale (non c’era l’ascensore) e durante il tragitto era necessario attraversare un sottotetto con centinaia di colombi i quali i primi giorni fuggivano passandomi sopra la testa, poi si sono abituati alla mia presenza, non si muovevano guardandomi come per salutare e pensando: ecco arriva lui puntuale come un orologio. Ogni tanto qualcuno si incastrava tra gli ingranaggi e io dovevo intervenire liberandolo. L’ultima scala era di legno tipo quella dei muratori, ogni tanto si rompeva un gradino e io lo sistemavo. Arrivato in cima, tramite un argano a manovella sollevavo i pesi. E’ difficile descrivere l’emozione di quei momenti, con il tic tac del pendolo, il rumore degli ingranaggi quando iniziava a suonare, il suono assordante delle campane. Era come stare in un luogo fantastico e io ogni volta rimanevo incantato, tutto era in movimento, come se ci fossero dieci persone che lavoravano per farlo funzionare.
Gli ultimi gradini in pietra che portano sul terrazzo sono rimasti gli originali tutti consumati, penso di avervi contribuito anch’io. Tutto questo per £ 22.000 al mese.
Nel 1974 fu sostituito con uno elettronico semiautomatico e con delibera N°1275 del 27-12-1974 mi tolsero l’assistenza dicendo che non c’era più bisogno della mia opera. Ma non era così, difatti quando si fermava oppure l’orario non era preciso, i materani mi telefonavano o venivano da me lamentandosi, allora io gratis continuai l’assistenza.
Con il terremoto del 1980 l’orologio rimase fermo per parecchi anni fino al restauro del palazzo,una volta finito, la Provincia non si decideva a installarne uno nuovo, era una pena vedere un palazzo così bello con l’orologio fermo.
Un giorno l’architetto Renato Lamacchia vanne da me e mi disse: Giorgio dietro quel quadrante e quelle lancette c’e tutta la tua storia e dei tuoi avi perciò ci devi mettere l’anima e il corpo per farlo rivivere, fallo a tue spese, tutta la città te ne sarà grata e potrai mettere anche il tuo nome sul quadrante, e fu così.
Simeone Giorgio
P.S: quasi nessuno era a conoscenza di questa storia, perché chi fa del bene con il cuore non ha bisogno di pubblicizzarlo.
Storia veramente emozionante! Non la conoscevo.
Non c’è storia senza memoria e soprattutto non si possono vivere il presente e il futuro senza il passato.
Grazie a tutti i Simeone ed alla loro professionalità da un materano, e penso di interpretarne il pensiero, da parte di tutti i materani (e non solo).
Mi adeguo al pensiero di Angelo48 .
Grazie.
P.S. Peccato per il primo orologio meccanico a pesi perchè poteva essere un’ altra attrazione turistica per la città.
Mille ringraziamenti caro Giorgio per tutto quello che tu e tuo zio avete fatto.
Pasquale Fontana
Complimenti e grazie Sig. SIMEONE
QUELLO CHE SI FA CON IL CUORE NON HA PREZZO
QUESTI SONO I VERI FIGLI DI MATERA E NON…………………………………………………