Dalle ore 7 di questa mattina e fino alle 7 di domenica 15 maggio i giornalisti dell’Ansa sono in sciopero. Lo ha deciso l’assemblea della redazione dell’Agenzia.
Cassa integrazione e taglio del budget dei collaboratori. È la “cura” che l’Ansa vorrebbe imporre ai giornalisti per coprire le probabili perdite nel bilancio derivanti dall’emergenza coronavirus. Una prospettiva di fronte alla quale i cronisti della principale agenzia di stampa italiana hanno deciso di proclamare due giorni di sciopero.
Il piano dell’azienda è quello di programmare 24 giorni di cassa integrazione per tutti i giornalisti a partire da giugno e da spalmare su tutto l’anno solare, oltre a decurtare del 25% il budget dedicato ai collaboratori. Di fronte all’ipotesi illustrata dall’azienda, i giornalisti hanno deciso in assemblea di proclamare lo sciopero: “Le misure avanzate comprometterebbero gravemente la capacità dell’Ansa di assicurare un notiziario qualitativamente e quantitativamente adeguato alle esigenze del Paese in un momento in cui il ruolo dell’informazione è quanto mai essenziale”, si legge nel comunicato diffuso dai giornalisti.
Un indebolimento, quello prospettato, che “pare ancora più inconcepibile alla luce del riconoscimento della funzione che la politica tutta e le istituzioni hanno tributato all’Ansa in questa fase drammatica del Paese, nella quale il lavoro della redazione”, che ha operato in smart working “in assenza di dotazioni tecnologiche adeguate”, è stato “unanimemente ritenuto indispensabile nella lotta alle fake news”.
“Per l’ennesima volta l’azienda – proseguono i giornalisti – intende raggiungere il pareggio dei conti scaricando i costi sui redattori e ancor peggio sui collaboratori e sui precari dell’agenzia privati, non solo di prospettive, ma anche di una retribuzione dignitosa, con la pretesa, inoltre, di raggiungere l’obiettivo entro il 2020″.
“L’Ansa è un presidio fondamentale dell’informazione nel nostro Paese. L’autorevolezza dell’Ansa si fonda sulla professionalità dei suoi giornalisti. Giornalisti che vedo ogni giorno lavorare sul campo con senso di responsabilità e senza mai risparmiare energie, ai quali oggi sento di esprimere solidarietà in occasione del loro sciopero contro tagli e riduzioni di organico, sapendo che la professione giornalistica è tutelata dalla Costituzione ed è un presidio per la nostra democrazia”. Lo dichiara il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.