Sarà collocata all’ingresso dell’istituto tecnico Industriale il busto di Giambattista Pentasuglia donato dall’Amministrazione comunale.
La cerimonia di inaugurazione si è svolta stamane, nell’aula magna della scuola intitolata al garibaldino materano. Alla cerimonia hanno partecipato Antonio Epifania, Dirigente Scolastico dell’Istituto, Teresa Vigorito, già Dirigente Scolastico dell’Istituto, Pasquale Doria, Giornalista e scrittore, Franco Stella, Presidente della Provincia di Matera, Salvatore Adduce, Sindaco del Comune di Matera, il viceprefetto di Matera, Alberico Gentile, e il delegato dell’Arcivescovo, Don Davide Mannarella.
Dopo l’intervento del dirigente scolastico, Antonio Epifania, che si è soffermato sull’obiettivo principale del suo istituto, quello di formare cittadini attivi, e dopo i saluti della ex preside, Teresa Vigorito, che nei mesi scorsi aveva sollecitato il Comune a organizzare questa iniziativa, il giornalista e storico Pasquale Doria ha illustrato la figura di Pentasuglia facendo riferimento a un suo studio su documenti inediti e mettendo a fuoco anche alcuni originali aneddoti come l’amicizia con Giuseppe Garibaldi.
Sulla figura storica di Pentasuglia si è soffermata la Vigorito. “Giovanni Battista Pentasuglia – ha detto l’ex preside dell’Industriale – nato a Matera nel 1821, dottore in Fisica ed esperto telegrafista, da giovane entusiasta delle idee libertarie ed autonomiste, combattè su tutti i fronti che il nostro Risorgimento offrì, sia nell’esercito regolare che in quello volontario garibaldino. Durante la spedizione dei Mille, la sua competenza nel campo delle telecomunicazioni lo vide promotore dell’occupazione dell’ufficio telegrafico di Marsala che stava trasmettendo a Palermo l’allarme di avvistamento dei piroscafi garibaldini. Egli, invece, trasmise la falsa notizia che si trattava di imbarcazioni mercantili e che tutto era nella normalità, consentendo di cogliere di sorpresa l’esercito borbonico.
A seguito dell’Unità d’Italia, fu nominato ispettore generale ai telegrafi, e ideò e pose in opera il cavo telegrafico sottomarino tra Sicilia e Sardegna e sullo stretto di Messina.
Nel 1861 fu eletto deputato.La città di Matera, ove si spense nel 1880, lo premiò – ha concluso Vigorito – con una medaglia d’oro per le sue gesta patriottiche”.
Il presidente della Provincia di Matera, Franco Stella, ha sottolineato l’importanza di una iniziativa che serve a rinvigorire la memoria dell’Unità d’Italia così come è stato fatto tre anni fa sulla villa Comunale dove, in occasione del 150esimo anniversario, venne istallato un altro busto di Pentasuglia.
Subito dopo è intervenuto il sindaco di Matera, Salvatore Adduce. “Abbiamo deciso di inaugurare oggi questo busto – ha detto Adduce – perché il 17 marzo coincide con la Giornata dell’Unità d’Italia. Si tratta di una occasione importante per ricordare quella data, e per ricordare l’impegno di Giambattista Pentasuglia. La memoria è un elemento fondante della comunità e va tenuta sempre viva. Pentasuglia rappresenta per noi una sorta di riscatto da una condizione difficile in cui si trovava in quegli anni la città di Matera rispetto ai moti rivoluzionari, rispetto a quello che stava accadendo nel Paese. Per noi vale la frase di Albert Camus: siate realisti, chiedete l’impossibile. Ecco l’insegnamento principale di Pentasuglia: tocca a ciascuno di noi impegnarsi per cambiare il destino. Non possiamo aspettare che tocchi ad altri. In quegli anni non era neanche minimamente immaginabile che un cittadino materano, in quella particolare situazione, potesse partecipare al processo unitario. Eppure è accaduto”. Il sindaco si è poi soffermato sulla situazione delle strutture scolastiche.
“E’ disdicevole che le amministrazioni pubbliche – ha aggiunto Adduce – non possano effettuare investimenti per assicurare la sicurezza delle strutture scolastiche a causa dei limiti del patto di stabilità. Lo abbiamo rilevato molti mesi fa e molto probabilmente qualcosa l’abbiamo raggiunto. Abbiamo investito due milioni di euro per risistemare le scuole materane, abbiamo trovato le risorse per ricostruire la scuola di via Bramante e ora si avvia a soluzione il problema riguardante la Torraca. Con l’auspicio che il presidente del Consiglio mantenga l’impegno assunto con tutti gli 8 mila comuni italiani”.
Prima di scoprire il busto sono intervenuti anche il viceprefetto, Alberico Gentile, e il delegato dell’arcivescovo, Don Davide Mannarella. La cerimonia è stata allietata dall’orchestra dell’istituto.
Giovanni Battista Pentasuglia, nato a Matera nel 1821, dottore in Fisica ed esperto telegrafista, da giovane entusiasta delle idee libertarie ed autonomiste, combattè su tutti i fronti che il nostro Risorgimento offrì, sia nell’esercito regolare che in quello volontario garibaldino.
Durante la spedizione dei Mille, la sua competenza nel campo delle telecomunicazioni lo vide promotore dell’occupazione dell’ufficio telegrafico di Marsala che stava trasmettendo a Palermo l’allarme di avvistamento dei piroscafi garibaldini. Egli, invece, trasmise la falsa notizia che si trattava di imbarcazioni mercantili e che tutto era nella normalità, consentendo di cogliere di sorpresa l’esercito borbonico.
A seguito dell’Unità d’Italia, fu nominato ispettore generale ai telegrafi, e ideò e pose in opera il cavo telegrafico sottomarino tra Sicilia e Sardegna e sullo stretto di Messina.
Nel 1861 fu eletto deputato.
La città di Matera, ove si spense nel 1880, lo premiò con una medaglia d’oro per le sue gesta patriottiche e Giuseppe Garibaldi, conferitagli l’onorificenza dell’Ordine Militare di Savoia, gli scrisse:
«Colonnello Pentasuglia, io vi devo una sentita parola di lode e di gratitudine per il magnifico servizio prestato al corpo dei volontari da voi diretto. Non credo sia possibile disimpegnare con più ardore e coraggio al difficile compito.»
Nella fotogallery la cerimonia di consegna del busto realizzato dall’artista materano Raffaele Pentasuglia per l’istituto tecnico Pentasuglia di Matera