Negli ultimi due anni, dal 2013 al 2015, il progetto “Scuola 2.0” nell’ambito del programma “Agenda digitale nelle scuole della Basilicata” ha coinvolto 62 scuole di cui 14, entro la fine dell’anno, saranno già interamente 2.0 (35 sono in tutta Italia), 201 classi 2.0 (1321 in Italia) e circa 200 insegnati formati con un investimento complessivo di circa 5 milioni e 300 mila euro dei quali 1 milione e 600 mila euro impegnati nella prima fase ormai in dirittura d’arrivo, e 3 milioni e 700 mila per la seconda fase avviata oggi.
La ha riferito l’assessore alle Attività produttive della Regione Basilicata, Raffaele Liberali, presentando ai giornalisti, ai docenti e ai dirigenti scolastici la delibera di Giunta regionale con la quale si da il via libera alla seconda fase del progetto interamente finanziato dai fondi Fesr 2007-2013.
“In un momento particolarmente delicato in cui è al centro di grandi trasformazionila scuola – ha detto Liberali –è in cima alle priorità del governo regionale perché ha una importanza strategica sia per la formazione dei cittadini sia per lo sviluppo economico del territorio. La Regione Basilicata intende accompagnare la scuola in questo processo per renderlo virtuoso anche legando l’offerta formativa allo sviluppo. Chi vuole investire in Basilicata cerca capitale umano che va formato secondo specifiche esigenze. Regione e ufficio scolastico regionale devono lavorare insieme intorno al duplice obiettivo di avere una scuola moderna e capace di rispondere ai bisogni sempre più complessi del sistema produttivo”.
L’assessore si è quindi soffermato sul percorso che ha portato alla seconda fase dell’Agenda digitale nelle scuole della Basilicata”. “Quando ha cominciato a prendere forma, nel 2012, avevamo un distretto 2.0 a macchia di leopardo che non riusciva a decollare. Fra il 2013 e il 2014 è partita la task force sull’agenda digitale e abbiamo avviato il primo progetto di scuola 2.0 con un finanziamento di 1 milione e 600 mila euro con cui abbiamo sostenuto non solo le spese per le infrastrutture tecnologiche, ma anche quelle per la formazione dei docenti utile a ridefinire un rapporto moderno e più coinvolgente fra insegnanti e alunni”.
Questo ciclo si concluderà domani e ha visto il completamento e l’avvio di una serie di azioni:
Infrastrutture a banda larga e ultralarga: connessione alla Rete Internet in banda larga o ultralarga (fibra ottica o WIFI) di tutte le scuole – in primis del Distretto 2.0 – dell’intero territorio regionale che ne erano prive (circa n.20 interventi): realizzazione o ampliamento dei punti di accesso alla rete Wifi, con potenziamento del cablaggio fisico ed aggiunta di nuovi apparati – hub, switch, etc.) nelle scuole rimaste prive del finanziamento nazionale e dove fosse già in essere una sperimentazione nazionale o regionale; Dotazione / potenziamento hardware e software: individuazione di una nuova Scuol@ 2.0 (I.I.S. “G.Fortunato” di Rionero), potenziamento del Centro Scolastico Digitale dell’I.C. di Senise, 18 nuove cl@ssi 2.0 di Scuola Secondaria di I e II, complete di LIM (Kit completo di videoproietore, LIM e PC), server e n. 28 Tablet/notebook; n. 20 interventi di realizzazione o adeguamento dell’infrastruttura LAN/WLAN di aula o edificio, con potenziamento del cablaggio fisico ed introduzione di nuovi apparati – hub, switch etc) nelle scuole rimaste prive del finanziamento nazionale; dotazione / potenziamento di attrezzature hardware e software (LIM, Tablet, server) di gestione della didattica; Addestramento e formazione docenti per la scuola 2.0, oggetto di un apposito avviso pubblico regionale, a valere su fondi FSE 2014-2020, tuttora in corso. 172 fra docenti e dirigenti scolastici delle scuole di primo e secondo grado delle province di Potenza e Matera partecipano a 48 ore di addestramento e formazione nell’uso di strumenti e metodologie innovative nell’insegnamento, con l’aiuto di Impara Digitale e di Dianora Bardi, esperta di didattica digitale.
Dal canto suo, l’Ufficio scolastico regionale, dopo molte ed importanti iniziative intraprese già a partire dal 2009, seguendo le indicazioni ministeriali, ha avviato nel marzo 2014 il progetto “Distretto Scol@stico 2.0”, una rete di laboratori per l’Innovazione e la Ricerca dove concentrare le risorse e sperimentare nuove pratiche didattiche e organizzative.
E infine, è arriva la delibera del Ottobre 2015, che utilizzando ancora fondi FESR disponibili, completa l’investimento regionale.
I criteri di priorità per la scelta delle scuole da finanziare sono stati concordati nella task force protagonista dell’operazione (l’Assessore alle Politiche di Sviluppo, Lavoro, Formazione e Ricerca Raffaele Liberali, Francesco Berardi, Pasquale Costante dell’Ufficio Scolastico Regionale, l’Autorità di Gestione FESR Antonio Bernardo, Salvatore Panzanaro dell’Ufficio Amministrazione Digitale, il consulente prof. Mario Coviello), e dovevano tener conto di due circostanze: assicurare lo scorrimento di una precedente graduatoria MIUR del 2013, sia con riguardo ai progetti “Scuol@ 2.0” che ai progetti “Cl@sse 2.0”; in seconda battuta, privilegiare gli Istituti scolastici ricadenti nei Comuni aderenti ad Unioni dei Comuni costituite e costituende (Alto Bradano, Lagonegrese, Val Camastra Basento e Terra degli Enotri).
“Ma l’investimento della Regione sulla scuola digitale non si fermerà qui”, ha detto l’assessore Liberali, ed ha aggiunto: “Vogliamo che tutte le scuole della Basilicata siano 2.0 e vogliamo formare tutti i docenti della nostra regione. Il ministero ha annunciato che nei prossimi anni è previsto un miliardo di investimenti sulla scuola digitale, 600 meuro per le infrastrutture e 400 meuro sulla parte immateriale. Le uniche due regioni pronte per accogliere queste opportunità sono la Basilicata e il Friuli Venezia Giulia grazie al lavoro che stiamo facendo. Il Miur sta guardando con grande e positiva attenzione alle azioni che stiamo intraprendendo. Sul fronte dell’innovazione digitale nel mondo della scuola vogliamo essere un modello per il Paese consapevoli come siamo che il futuro della Basilicata riparte da qui”.
Scuola 2.0, cosa prevede il finanziamento della Regione
La delibera prevede il finanziamento ed il completamento di due distinte tipologie di operazione:
• Scuol@ 2.0 – L’azione Scuol@ 2.0 è un progetto nazionale di ampio respiro, il cui connubio con le altre azioni (LIM, Cl@ssi 2.0, editoria digitale), oltre a contribuire ad una modifica di scuole ed aule, richiede un ripensamento dei modelli, dell’organizzazione e della programmazione didattica, dei rapporti scuola-famiglia, scuola-istituzioni locali. Tutto questo significa mettere in campo un progetto complesso che possa prevedere l’introduzione e l’utilizzo di tecnologie e strumenti diversificati tra cui, oltre ai kit LIM, anche, ad esempio la Tv digitale, le piattaforme per la gestione di classi virtuali, i vari reader, tablet, netbook ecc.
Realizzare una Scuol@ 2.0 significa trovare una soluzione progettuale fortemente innovativa che risponda ad esigenze sia didattiche che organizzative di un intero istituto scolastico; richiede un impegno di progettazione e un esercizio di creatività che possono portare a soluzioni tecnologiche non standard. L’individuazione delle tecnologie, che devono comunque essere coerenti e adeguate al progetto didattico, deve tenere in considerazione la rapida obsolescenza cui è soggetto il settore delle TIC. E quindi in una Scuol@ 2.0 le dotazioni tecnologiche devono essere interoperabili, devono cioè realizzare sistemi che, anche se non omogenei, possono interagire e comunicare tra loro, scambiarsi o riutilizzare informazioni; devono essere integrabili, cioè essere pienamente fruibili con i dispositivi già esistenti; devono essere multipiattaforma, quindi funzionanti su più sistemi operativi ed in particolare su piattaforme operative Unix/Linux, Microsoft Windows e Apple Macintosh.
• Cl@ssi 2.0. – L’azione Cl@ssi 2.0 si propone di modificare gli ambienti di apprendimento attraverso un utilizzo costante e diffuso delle tecnologie a supporto della didattica quotidiana. Alunni e docenti possono disporre di dispositivi tecnologici e device multimediali e le aule vengono progressivamente dotate di apparati per la connessione ad Internet. Le Cl@ssi 2.0 costruiscono, con il supporto dell’A.N.S.A.S. e di una rete di Università associate, un progetto didattico per la sperimentazione di metodologie didattiche avanzate.
Le spese ammissibili al contributo regionale sono quelle inerenti l’acquisto di tablet, notebook, LIM – Lavagne interattive o Schermi interattivi, infrastrutture di rete preferibilmente Wi-Fi con accesspoint. I tablet vengono consegnati in comodato d’uso direttamente a docenti e studenti, per rendere gli strumenti digitali più familiari e responsabilizzare e coinvolgere le famiglie.
Si tratta di contributi di 132.000 euro per ciascuna Scuola 2.0, e contributi che vanno dai 11.000 agli 80.000 euro per gli Istituti con Classi 2.0,
La Cl@sse 2.0, infatti, è un ambiente di apprendimento collettivo e partecipato, che affianca all’insegnamento tradizionale nuove forme di didattica. E’ un ambiente in cui convivono strumenti tradizionali e nuove tecnologie e in cui gli studenti lavorano anche in gruppi cooperativi. Esiste una dotazione minima prevista per una Classe 2.0, così composta:
• un dispositivo mobile per alunno, prevalentemente un notebook o un tablet di ultima generazione dotati di scheda wireless in grado di interagire con una rete esistente. Tenuti in classe sono collegati in rete wireless e permettono la realizzazione di esercitazioni, di verifiche o di prodotti multimediali. Portati a casa da ciascun alunno hanno la funzione di libro/quaderno multimediale su cui studiare ed organizzare gli appunti.
• una LIM o uno schermo interattivo: il dispositivo permette la manipolazione di testi, immagini, esplorazioni del web e attività collaborative. Tutto quello che vi si scrive non è mai cancellato e diventa la memoria delle attività della classe;
• una infrastruttura di rete preferibilmente Wi-Fi, con accesspoint in grado di negoziare il traffico dell’intera classe e con politiche di sicurezza adeguati alla situazione:
• ciascun dispositivo deve essere corredato di programmi adeguati alla didattica della scuola in questione. Preferibilmente software freeware, rispondenti a vari requisiti, quali interfaccia in lingua italiana, compatibilità con sistemi Windows e, quando possibile, anche con Apple, fruibilità in rete e in locale.
Il finanziamento è interamente sostenuto dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) 2007 – 2013 della Basilicata.
Scuola 2.0, il progetto One Class con Esa, Asi e OpenetTechnologies
La Basilicata aderisce al progetto “ONE CLASS! Open Network for Education” co-finanziato dall’Agenzia Spaziale Europea e dalla società Openet Technologies S.p.A.. Nel corso del 2014-2015 l’European Space Agency – ESA (insieme all’Agenzia Spaziale Italiana – ASI) ha sperimentato con successo il collegamento permanente via satellite fra una piccola scuola di Tricarico (MT) ed una scuola africana e vista l’ottima riuscita della sperimentazione, ha già deciso di allargarla ad altre 30 scuole lucane.
Il progetto intende in futuro coinvolgere 58 pluriclassi della primaria (distribuite sull’intero territorio regionale lucano, in aree rurali particolarmente impervie e con marcato digital divide), organizzare “la scuola in ospedale” (per consentire ai bambini ospedalizzati di collegarsi con i propri insegnanti e compagni) e coinvolgere 2 Licei internazionali.
L’obiettivo è stato quello di trasformare l’isolamento, dovuto in gran parte alla dislocazione territoriale, da limite geografico ad opportunità di apprendimento, sia per gli studenti che per i docenti, con una infrastruttura di rete satellitare e con l’adozione di innovative metodologie di apprendimento, poste alla base di una didattica coinvolgente nel rapporto docente e studente.
Due i possibili scenari che sono stati attivati nelle piccole scuole prescelte, perché rispondenti alle caratteristiche:
a. La didattica condivisa. Un modello di didattica a distanza basato sull’uso quotidiano della videoconferenza tra due o più classi appartenenti a istituzioni scolastiche diverse.
b. L’ambiente di apprendimento allargato. Un modello di didattica a distanza dove una o più classi lavorano ad un progetto disciplinare comune ed organizzano incontri periodici tra docenti, studenti e/o esperti che possono fare uso di videoconferenze o di altri setting tecnologici.
La sperimentazione della Basilicata è sotto diretta osservazione del Miur, che intende farne una buona pratica da utilizzare in altri contesti nazionali.
Potenza, 29 ottobre 2015
Scuola 2.0, un altro bando del Miur nell’ambito del Pon scuola 2014/2020
A completamento dell’investimento che si sta realizzando in Basilicata, centoquaranta milioni sono stati stanziati da un nuovo Avviso pubblicato nell’ambito del PON – Programma Operativo Nazionale (FSE-FESR) 2014-2020, per dotare le scuole di ambienti digitali per l’apprendimento.
Le scuole del I e II ciclo hanno tempo fino al prossimo 30 novembre per presentare i loro progetti che potranno riguardare:
Spazi alternativi per l’apprendimento: ambienti in genere più grandi delle aule per accogliere attività diversificate, più classi, gruppi di classi (verticali, aperti, ecc.), in plenaria, per piccoli gruppi, con arredi e tecnologie per la fruizione individuale e collettiva, che permettano la rimodulazione continua degli spazi in coerenza con l’attività didattica prescelta. Uno spazio simile può essere finalizzato anche alla formazione dei docenti, interna alla scuola o sul territorio;
Laboratori mobili: dispositivi e strumenti mobili (per varie discipline, esperienze laboratoriali, scientifiche, umanistiche, linguistiche, digitali e non) in carrelli e box mobili, a disposizione di tutta la scuola, che possono trasformare un’aula “normale” in uno spazio multimediale e di interazione; l’aula si trasforma così in uno spazio in grado di proporre una varietà di configurazioni: dai modelli più tradizionali al lavoro in gruppi;
Aule ‘aumentate’ dalla tecnologia: un numero congruo di aule tradizionali arricchite con dotazioni per la fruizione collettiva e individuale del web e di contenuti, per l’interazione di aggregazioni diverse in gruppi di apprendimento, in collegamento wired o wireless, per una integrazione quotidiana del digitale nella didattica.