Scuola di restauro, il Comune rispetterà i tempi
“Il Comune di Matera, per quanto di propria competenza, farà in modo che i tempi per la istituzione della scuola di alta formazione e studio dell’Istituto centrale di restauro nell’ex convento di Santa Lucia, vengano rispettati, se sarà necessario anche lavorando di notte”.
Lo ha assicurato il sindaco di Matera, Salvatore Adduce, al direttore dell’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro, Gisella Capponi, nel corso del tavolo molto articolato, convocato dall’assessore regionale alla Cultura, Vincenzo Viti, a cui hanno partecipato, com’era necessario, oltre ai rappresentanti istituzionali, anche i tecnici del Comune e del Mibac.
“E’ stato un incontro molto proficuo – ha detto il sindaco – perché ci ha consentito di fare il punto sulla situazione dell’immobile, tempestivamente e meritoriamente individuato dal mio predecessore, che diventerà con la scuola di restauro un vero e proprio gioiello per il Mibac e per l’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro. Un immobile, l’ex convento di Santa Lucia alla Fontana, che a differenza di quello precedentemente individuato nella zona Paip, proprio accanto al deposito ed ai laboratori di restauro, è situato nel centro della città, nel cuore del patrimonio mondiale dell’umanità, offrendo opportunità positive anche sul piano didattico. Una posizione che, tuttavia, ha determinato la necessità di verificare alcuni aspetti tecnici, soprattutto per quel che riguarda gli impianti tecnologici ed i laboratori. Ma per quel che concerne l’attività di competenza del Comune il cronoprogramma deciso oggi sarà rispettato”.
Anche in relazione al pagamento delle imprese il sindaco ha assicurato che nel rispetto del Patto di stabilità il Comune di Matera darà priorità a questo progetto utilizzando tutti gli strumenti a disposizione, a partire dalle anticipazioni bancarie. Già lunedì prossimo il sindaco, insieme al responsabile unico del procedimento e al direttore dei lavori (rispettivamente del Comune e del Mibac) incontrerà le imprese per concordare il percorso da intraprendere.
Scuola di restauro, nota del Consigliere comunale Nicola Trombetta
Con i positivi esiti dell’incontro organizzato dall’assessore alla Formazione, Lavoro, Cultura e Sport Vincenzo Viti, si apre un capitolo di grande rilancio della vocazione culturale della città di Matera. Siamo di fronte ad un risultato di assoluto valore, che rende merito di un’azione a lungo sostenuta da numerosi soggetti del territorio, ma che oggi giunge, nella sua fase definitiva, alla individuazione di modalità e tempi affinché Matera possa ospitare la sezione distaccata della Scuola di alta formazione e studio dell’Istituto centrale di restauro. In un momento in cui l’economia del territorio, parallelamente a quanto sta avvenendo a livello generale, mostra i limiti di uno sviluppo derivanti dalla difficoltà dio interagire con gli attori internazionali dell’economia, proprio la cultura, che a Matera si presenta come giacimento di immensa rilevanza, potrà divenire il volano per la ripresa di questo territorio. L’azione di ubicazione di questo centro di eccellenza mondiale nella città dei Sassi prevede in realtà una più vasta articolazione della proposta, giungendo alla indicazione di Matera fra i “Poli Nazionali del Restauro” istituiti dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Da qui il valore della sottolineatura evidenziata nelle parole dell’Assessore Viti, che, se da una parte ha confermato il sostegno finanziario all’iniziativa, dall’altra ha voluto rimarcare la necessità di inquadrarne la strutturazione all’interno della più vasta cornice di candidatura della città a Capitale europea della cultura 2019. Nella convinzione che quella indicata sia la strada per valorizzare la grande identità antropologica, paesaggistica storico-culturale di Matera, non posso che auspicare che i soggetti del territorio si pongano alacremente al lavoro per il rispetto dei tempi indicati, sotto la regia che ha sino ad oggi assicurato la coesione ed efficacia dell’azione, con la partecipazione attiva dell’amministrazione comunale, così come fatto sino ad oggi, secondo la logica del bene comune, la solo in grado di assicurare sviluppo e solidarietà.
Nicola Trombetta, Consigliere comunale PD
Entro la primavera del 2013 saranno consegnati i lavori di adeguamento dell’ex convento di Santa Lucia che ospiterà la scuola di restauro di Matera e con l’anno accademico 2013-2014 dovrebbero partire le attività didattiche della sezione distaccata nella città dei Sassi della Scuola di alta formazione e studio dell’Istituto centrale di restauro.
E’ quanto emerso al termine di un incontro convocato oggi a Matera dall’assessore alla Formazione, Lavoro, Cultura e Sport Vincenzo Viti, al quale hanno preso parte, tra gli altri, il direttore generale del Dipartimento Formazione, Lavoro, Cultura e Sport Liliana Santoro, l’assessore della Provincia di Matera Salvatore Auletta, il sindaco di Matera Salvatore Adduce, il direttore dell’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro Gisella Capponi, il direttore Regionale MiBAC Attilio Maurano, la soprintendente Marta Ragozzino e il presidente della Fondazione Zétema Raffaello de Ruggieri. La Scuola sarà in grado di rilasciare il titolo accademico di restauratore equipollente al diploma di laurea specialistica quinquennale. Ente di gestione sarà la Fondazione Zétema che ha proposto Matera quale sede della Scuola con un progetto che ha portato la scelta della città lucana fra i “Poli Nazionali del Restauro” istituiti dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
“La candidatura di Matera a Capitale europea della cultura 2019 – ha dichiarato l’assessore Viti – impone la rapida apertura della Scuola di alta formazione e studio dell’Istituto centrale di restauro. La Regione Basilicata, confermando il proprio sostegno finanziario all’iniziativa, è determinata a portare a compimento, in tempi brevi, tutte le attività di sua competenza propedeutiche all’avvio di una Istituzione che darà lustro all’intero territorio regionale. Il protocollo d’intesa con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, l’Istituto Centrale del Restauro, la Fondazione Zétema, la Provincia e il Comune di Matera, siglato nel 2007, deve impegnare i soggetti partecipanti verso l’obiettivo del rapido avvio di tutte le attività previste, considerata anche la disponibilità dei finanziamenti, assicurati dalla Regione e delle strutture abilitate dal Comune di Matera. Si tratta – ha osservato Viti – di una scuola di eccellenza che sicuramente potrà dare alla Basilicata e a Matera il ruolo di centro di riferimento dell’intero Mezzogiorno nel campo della ricerca e dell’innovazione in ambito culturale e della formazione dei profili professionali richiesti dal mercato del lavoro nazionale ed europeo. La candidatura a capitale europea della cultura di Matera impegna quindi le Istituzioni – ha concluso Viti – a compiere ogni sforzo per conseguire l’avvio a Matera delle attività di una Istituzione così prestigiosa nel panorama nazionale”.
Nel corso della riunione il direttore dell’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro Gisella Capponi, ha comunicato che da giugno a settembre di quest’anno sarà attuato a Matera un cantiere didattico che coinvolgerà due restauratori di Belgrado.
Lavoreremo? Ah ah ah ah ah ah ah ah che ridere . . .
…infatti occhio al plurale…c’è chi non voleva andare in parlamento la mattina alle 09.30…
almeno qualche bella risata….visto che non c’è altro…
Che pena assistere alle esternazioni di miei concittadini così penosamente di bassa leva. Con tutto il rispetto siete il peggio del peggio. La Scuola di Restauro, che forse voi non sapete nemmeno di che trattasi, è un progetto di altissimo prestigio, che al contrario di voi alzerà di molto il livello culturale della città!
Grazie a Donato ed alle sue dritte, da oggi posso considerarmi di media leva e non più di bassa. Grazie.
Noto con piacere che si continua a pensare alle cavolate in quel di Matera. Ma sì, facciamo finta che sia una città che può permettersi certi vezzi perchè ha tutto l’essenziale. Scuole di restauro, pseudo università, iniziative green, bruschettate culturali e tanto altro ancora. Fortunati noi che abbiamo così tanto a cui dedicarci mentre nel resto d’Italia la gente se la vede con la crisi. In fondo la gente da noi se ne va perchè ha molte ferie, mica per altro! Oh yesss!