La giornata materana di Selvaggia Lucarelli si è c0nclusa con un convegno a Palazzo Gattini sulla violenza di genere promosso dal Cai, Centro Antiviolenza Italiano, che ha coinvolto anche Besjana Kosturi, vittima di sequestro e violenza sessuale lo scorso anno a Roma. Il dibattito, promosso in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne è stato moderato dal giornalista e scrittore Fabio Amendolara e ha fatto registrare al tavolo anche la presenza di Paolo Sirna, Questore di Matera.
La serata, dal forte impatto emotivo, è iniziata con la recitazione del testo “Lo stupro” di Franca Rame, da parte della cantante Maria Lucia Nolè, osservando un “minuto di silenzio” in onore di tutte le donne vittime di violenza. Numerosa la partecipazione del pubblico materano, che, con sincera commozione, ha seguito il racconto della giovane vittima di stupro. Besjana Kosturi ha, infatti, riportato la sua terribile esperienza: in una sera di maggio, mentre rincasava, a soli 150 metri da casa, lo scorso anno fu rapita da un rom di nazionalità rumena, appostato dietro un cespuglio, lungo la strada che la stessa percorreva ogni giorno, e condotta presso l’attiguo campo, dove l’attendeva un complice, per consumare la violenza sessuale, sequestrandola per l’intera notte. Ed è solo grazie alla prontezza d’animo di Besjana e ad una guardia giurata che passava nelle vicinanze, che questa giovane donna oggi può raccontare la sua triste vicenda. Il processo che ne è scaturito si è concluso con la condanna al massimo della pena per uno dei due rom, mentre l’altro è riuscito a fuggire e rifugiarsi lontano dall’Italia. Da allora, Besjana, esponendosi in prima persona, sta conducendo un “battaglia” per sensibilizzare l’opinione pubblica, invogliando le donne vittime di tali aberranti reati a denunciare. Purtroppo, nonostante il numero degli stupri denunciati sia in graduale crescita, tanti sono i casi di stupri che vengono sottaciuti, perché lo stupratore è in ambito familiare o amicale. Nonostante le modifiche introdotte al Codice Penale dalla Legge n. 66/1996 – che ha introdotto una nuova concezione della sessualità come diritto della persona umana, disponibile solo da parte del titolare, e non più collegata ad una valutazione moralistica – ha spiegato Ivana Giudice, Presidente del C.A.I. – quali, tra le altre, la procedibilità a querela irrevocabile da presentare entro sei mesi, l’ammissione al patrocinio da parte dello Stato, ancora oggi le donne violentate hanno il timore di denunciare, in quanto spesso non trovano supporto e conforto emotivo, perché ritenute responsabili di quello che è accaduto. La facile colpevolizzazione della donna conduce le vittime ad una doppia emarginazione: sociale e morale. La società attuale, benché tecnologicamente avanzata, risente, purtroppo, di concezioni ataviche permeate di facili colpevolizzazioni. Per questo, siamo convinti che la storia di Besjana e le opinioni di Selvaggia Lucarelli, da sempre in prima linea nella lotta alla violenza di genere, possano condurre verso la strada della sensibilizzazione e solidarizzazione nei confronti delle vittime di violenza. Besjana Kosturi è il simbolo di tutte le donne stuprate, che hanno fatto del loro coraggio uno stile di vita. Selvaggia Lucarelli ha, poi, evidenziato il terribile fenomeno del revengeporn, ovvero la diffusione non autorizzata di immagini intime di persone coinvolte in atti sessuali, a volte riprese anche a loro insaputa, ricordando il caso più conosciuto in Italia: quello di Tiziana Cantone, morta suicida nel settembre 2016 a seguito della diffusione di un video di questo tipo. Al Convegno è intervenuto il Senatore Tito Di Maggio, che ha rilevato la necessità di una legge a tutela delle vittime di violenza, mentre le conclusioni sono state affidate al Questore di Matera, dr Paolo Sirna, che ha discorso dell’importanza del Progetto Eva della Polizia di Stato, caratterizzato da una serie di linee guida per gli operatori di polizia, relative alla gestione delle violenze domestiche e di genere, illustrando l’importanza di alcuni strumenti giuridici di nuova generazione, quali l’ammonimento, il divieto di avvicinamento e l’allontanamento d’urgenza dalla casa familiare. ”.
La fotogallery del convegno del CAI