Senatore Lomuti (M5s): “La Regione Basilicata dimostra totale indifferenza verso una delle caratteristiche culturali più originali, antiche e uniche della Basilicata, le comunità arbëreshë”. Di seguito la nota integrale.
Le Comunità Albanesi della Basilicata preservano tradizioni, usanze, costumi, ed una lingua antica di 600 anni. Insomma, un vero miracolo, se si considera che si tratta di un’idioma che resiste da sei secoli ed è stato tramandato solo oralmente.
Una minoranza etno-linguistica, quella presente in Basilicata, che ha saputo mantenere una propria specificità, dalla lingua ai riti religiosi (conserva tuttora il rito bizantino durante la liturgia). Un’identità gelosamente e amorevolmente custodita che comprende anche arti e gastronomie e che è stata trasmessa di generazione in generazione.
Gli arbëreshë della Basilicata fanno parte, quindi, di quel ricco patrimonio di diversità linguistiche e culturali presente nel nostro Paese, tutelato dalla stessa Costituzione e dalla legge che riconosce l’arbëreshë tra le lingue e la cultura da valorizzare.
Grazie a queste caratteristiche, queste comunità sono un attrattore turistico importante per sedurre flussi turistici verso la Basilicata, tant’è che le loro tradizioni vengono evidenziate in tutti i materiali e le campagne promo-pubblicitarie della Basilicata.
Ciò nonostante, la Regione Basilicata nei fatti ignora e dimostra disinteresse verso questa preziosa ricchezza culturale.
Infatti, da diversi anni, la Regione Basilicata omette di trasmettere alla Presidenza del Consiglio dei Ministri le richieste di finanziamento presentate dalle Comunità arbëreshë che servono proprio per la tutela e la valorizzazione delle Minoranze Linguistiche storiche, così come stabilisce la Legge n. 482/1999 che affida alle Regioni il compito di raccogliere i progetti e inviarli alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per ricevere i relativi finanziamenti.
Questa inerzia non danneggia soltanto le comunità Arbreshe ma procura un grave danno alla ricchezza culturale e turistica della Basilicata, si rischia di disperdere un prezioso patrimonio, che rappresenta un valore aggiunto per l’intera regione e tutta la comunità lucana a partire da chi lavora nel settore turistico che in tempi di Covid di certo non ha bisogno di quella che, ad esser magnanimi, potremmo definire come “pigrizia politica e amministrativa”.