Il 27 gennaio 2012, nel sessantasettesimo anniversario dall’apertura dei cancelli di Auschwitz da parte dell’Armata Rossa, si celebra per la dodicesima volta in Italia il Giorno della Memoria, istituito con legge n. 211 del 20 luglio 2000 dal Parlamento Italiano in commemorazione delle vittime e dei perseguitati del nazionalsocialismo. L’importante ricorrenza si presta anche per una profonda riflessione su quello che è stato e per non dimenticare i crimini e le sofferenze subite da quanti hanno sacrificato la loro vita per la patria. Ma anche per riscoprire nuove storie di deportati nei campi di prigionia e nei lager tedeschi e che hanno opposto un netto rifiuto a servire il nemico pur sapendo di mettere a rischio la propria vita e di non fare più ritorno nelle loro case e rivedere i propri cari. Il territorio di Pisticci, che pure è stato sede di un colonia confinaria prima e di un campo di concentramento poi, ha sperimentato dal vivo quanto siano preziosi i valori della libertà e democrazia. E proprio da Pisticci segui un percorso all’inverso Antonio Sisto, un giovane nato il 4 giugno 1910, appartenente al Distretto Militare di Potenza (matricola 22182) partito per la guerra, trombettiere e fante del 13.mo Reggimento Perugia, II Armata. Dopo l’8 settembre, a Spalato, sopraffatti da soverchianti forze tedesche, le truppe italiane furono costrette alla resa e circa cinquanta ufficiali giustiziati sommariamente. Antonio Sisto fu catturato e deportato a Norimberga dove rimase dal 9 settembre 1943 al 7 luglio 1945. Durante la Resistenza il fante pisticcese rifiutò la liberazione per non servire l’invasore tedesco e la repubblica sociale. Perse poi la vita a causa di per un incidente sul lavoro a Hochenheim (Germania) il 6 marzo 1970. Ma lo Stato Italiano non si è mai dimenticato di questo suo diletto figlio ed eroe e già nel 1984 il Ministro della Difesa concedeva il diploma d’onore riservato ai combattenti per la Libertà d’Italia 1943-45, firmato da Sandro Pertini, ad “Antonio Sisto Internato Militare non collaborazionista” in base alla legge 16 marzo 1983 n. 75 su proposta del Ministro della Difesa, con questa motivazione “Essendo stato deportato nei lager e avendo rifiutato la liberazione per non servire l’invasore tedesco e la repubblica sociale durante la Resistenza è autorizzato a fregiarsi, ai sensi della legge 1.12.1977 n. 907, del distintivo d’onore per i patrioti Volontari della Libertà istituito con decreto luogotenenziale n. 350 del 3.5.1945”. Su proposta del Comitato per la Concessione di una Medaglia d’Onore ai cittadini italiani, militari e civili deportati e internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra, in base alla Legge 27.12.2006 n. 296, nella seduta del 31 maggio 2011, presieduta dal presidente Ammiraglio di Squadra Alessandro Picchio è stato disposto il conferimento della medaglia d’onore, che sarà consegnata alla memoria venerdì 27 presso la Prefettura di Matera ai figlio Michele, già apprezzato segretario comunale generale del Comune di Pisticci, che si è sempre ispirato nel lavoro e nella famiglia agli insegnamenti e all’esempio del padre.
Giuseppe Coniglio