Cosa c’è di straordinario ed autentico in quell’itinerario che attraversa tutte le età dell’umanità? Cosa c’è di unico ed universale nel racconto di quel documento architettonico? Come trasmettere alle generazioni future ed a tutta l’umanità la prova della capacità di realizzare un ambiente adatto alla vita gestendo in modo accurato e parsimonioso le risorse della natura?
A queste domande si è cercato di dare una riposta al primo simposio organizzato dal Comune di Matera per allargare lo spazio della partecipazione al Piano di gestione del sito Unesco “Sassi e Murgia materana”.
“Questi simposi/laboratorio – ha detto il sindaco di Matera, Salvatore Adduce – sono stati pensati come Spazio Ideativo Partecipato per facilitare la discussione, il confronto e lo sviluppo di idee creative e condivise, in cui i cittadini, i componenti del Comitato di Pilotaggio e del Gruppo di Lavoro, i rappresentanti delle istituzioni e i “portatori di saperi” si confrontano sui temi individuati, per costruire una conoscenza profonda e sensibile, attualizzata e orientata. I simposi/laboratorio costituiscono la base per un Osservatorio permanente del sito Unesco, che avrà la funzione di monitorare l’efficacia delle azioni del Piano, sollecitare la progettazione partecipata delle future implementazioni ed edizioni del Piano, accrescere il processo di affezione e di consapevolezza nella comunità, raccogliere i saperi della comunità creando una rete di scambio di informazioni e di conoscenze”.
Subito dopo è intervenuta la Soprintendente ai Beni storici, artistici e demoetnoantrologici della Basilicata, Marta Ragozzino. “Per facilitare la stesura del Piano – ha detto Ragozzino – abbiamo scelto un percorso partecipato, articolato in tre simposi/laboratorio quali luogo dell’elaborazione, del confronto e dell’approfondimento. Infatti, pur essendo disponibile una quantità ampia ed eterogenea di conoscenze disciplinari e di esperienze relative al Sito e alle sue problematiche, manca una mappa delle connessioni. Questi incontri contribuiranno ad evidenziare le relazioni e le gerarchie tra temi, questioni, argomenti”.
Nel corso dell’affollato incontro è intervenuto, fra gli altri Pietro Laureano, autore del dossier di candidatura del sito “Sassi e Murgia materana” nel patrimonio mondiale dell’umanità dell’Unesco.
“Matera e, in particolare, i suoi antichi rioni di tufo, rappresentano insieme la capacità di un territorio a vivere in rapporto a momenti contrapposti, la vita e la morte, la luce dei giardini pensili e l’oscurità delle grotte, madre e killer dei propri figli. Se la modernità ha cercato di separare l’arte dal lavoro, la luce da buio, i giardini dai luoghi di produzione, questa città, al contrario ha sempre convissuto con questi dualismi. Ed è questa la straordinarietà di Matera. Questa città può raccontare un futuro possibile rovesciando i paradigmi della modernità, ma deve poter ricreare il cantiere che ha portato alla nascita dei Sassi per rigenerare il patrimonio di conoscenze che oggi è patrimonio mondiale dell’umanità. Matera è tutti noi e ciascuno di noi”.
Manuel Roberto Guido, Direttore del servizio I della Direzione Generale per la valorizzazione del patrimonio culturale del MiBAC ha spiegato cosa sono i piani di gestione e le finalità. “I piani di gestione – ha detto il rappresentante del Mibac – ci consentono di passare da una tutela passiva a una tutela attiva. Tre le finalità: Mantenere nel tempo l’integrità dei valori che hanno consentito l’iscrizione nell’Unesco; Coniugare la tutela e la conservazione con lo sviluppo integrato delle risorse economiche locali; rendere compatibile un processo di integrazione fra diversi soggetti per il raggiungimento dello stesso obiettivo”.
A chiudere i lavori della mattinata è stata Raffaella Poggiani Keller, Soprintendente per i Beni Archeologici della Lombardia, che ha illustrato il piano di gestione del primo sito Unesco italiano, l’arte rupestre della Valle Camonica. Nel pomeriggio si sono costituiti quattro gruppi di lavoro che domattina si confronteranno su un unico documento conclusivo.
Feb 01
Tutto possiamo accettare, ma rovesciare i paradigmi no.
Assolutamente.
hanno organizzato tutto sto convegno per dire le solite cose?
Mi sono preso la briga di assistere al convegno, oltre alle solite autocelebrazioni, alle solite parole ipocrate del nostro Adduce, i risultati del Simbiosi hanno portato alla luce il patrimonio genetico dei sassi della murgia.
Codice e Patrimonio genetico,
Apprezzando la professionalità degli interventi dei traduttori, ma mi sono alquanto stupito che questi menti si mettano al servizio di questa classe politica e dirigenziale locale che sono 25 anni che ci prendono in giro.
Faccio un esempio ( forse banale)
Come se una casa farmaceutica ( il comune di Matera , la classe dirigente e politica locale) avesse per per 25 anni somministrato ad una popolazione un farmaco( con la proteina X)che crea alterazioni del patrimonio genetico) questo ha causato malformazioni, malattie ecc… Questa stessa casa farmaceutica dopo 25 anni, invitata scienziati di chiara fama, con il compito di individuare la causa e la cura di questa alterazione genetica. Ma Obbligando questi scienziati
che si apprestano a svolgere il proprio lavoro, di soprassedere sulla proteina X, di non indagare su tale proteina, di trovare una cura, anche se la proteina x continua ed essere somministra..
Per concludere la classe dirigente e politica che in questi 25 anni, dico 25 prendo l’inizio di questa vicenda dall’approvazione della legge 771/86, ha inculcato nei sassi e nel parco un farmaco pieno di clientelismo, di raccomandazione, di falsità, di incapacità, di ipocrisia e di stronzzagine,di interessi privati.
Siccome questi la vergogna non sanno dove di casa,ancora ora si propongono di guarire il patrimonio genetico dei sassi e del parco, con l’appoggio di illustri studiosi,il cui compito non è di trovare il male,causa del mancato sviluppo dei sassi e del parco e della popolazione locale, a cui per 25 anni è stato dato un farmaco fatto di clientelismo e ruberie, ma di far credere che l’alterazione genetica è avvenuta per opera dello “spirito santo”
Abusivo dei sassi
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SI AL TRANSITO NO ALLA SOSTA NEI SASSI PER TUTTI.
E PIù CONTROLLI DA PARTE DEI VIGILI + SERVIZI
io non so se ridere o piangere. ma in che mondo vivono questa pseudoelite culturale materana. sempre loro presenti. liberi professionisti, pensionati, studenti (questi ben vengano, ma devo vivere sul territorio e non sulle lezioni astratte, per capire la realtà). purtroppo come me molti residenti (per fortuna) lavorano. Appena mi è stato possibile ho partecipato, ma mi sembrava di vivere nel mondo delle favole, ma ci rendiamo conto che i Sassi sono un’altra realtà non certo quella narrata (ho letto dei sunti) da gente che è anche andata via (scappata). adduce dicci cosa vuoi fare dei Sassi? Ma dillo non nella sala delle arcate di venerdì mattina, ma in una pubblica assise in un pomeriggio condivisibile dalla come chiami tu “comunità”.