Una proposta di profumodisvolta.it sugli spazi della cultura a Matera.
Se hai terminato le scuole superiori a Matera e decidi di continuare gli studi all´università, magari partendo per chissà quale città italiana – cosa alquanto probabile, viste le grandi migrazioni studentesche materane (che non ho ancora capito se si dirigono verso università di qualità, oppure vogliono semplicemente allontanarsi il più possibile dall´UniBas) – in poco tempo riesci a capire cosa manca a Matera per essere una città a misura di studente.
1. Aule studio
Lo studio di solito non è considerato un piacere, soprattutto quando non stimola la giovane mente che si sente costretta a aprire un libro o un quaderno. A volte, però, può diventarlo. E basta poco, magari un gruppo di compagni di studio e un luogo pubblico dove trovare un´atmosfera serena e altre persone che sono nella tua stessa situazione.
Nelle città universitarie italiane ci sono luoghi simili in scuole e facoltà, ci sono i centri culturali e tantissime aule studio pubbliche. A Matera c´è la Biblioteca Provinciale. Un luogo molto bello, sicuramente. Il Palazzo dell´Annunziata che lo ospita è in pieno centro storico, con le finestre che si affacciano sulla piazza Vittorio Veneto. Organizzata in diverse aree: due piani con soppalchi che aumentano lo spazio disponibile, con sale riservate, esposizioni e mostre allestite e con la possibilità di consultare oltre 130.000 volumi, di prenderli in prestito ecc…
Ma siamo sicuri che sia un luogo a misura di studente? E che a Matera sia sufficiente la Biblioteca per soddisfare la domanda di spazi dedicati agli studenti e alla cultura?
Gli orari di apertura della Biblioteca Provinciale sono questi: lunedì-giovedì 8.30-18.30, venerdì-sabato 8.30-13.30. (Qualcuno potrebbe dire: “Fatti apposta per chi decide di fare filone a scuola”).
Qualche anno fa abbiamo raccolto parecchie firme tra noi ragazzi per chiedere che questi fossero rivisti: per consentire una piena fruizione del servizio offerto dalla Provincia di Matera. Ci hanno risposto che i contratti di lavoro dei dipendenti della Biblioteca impediscono una revisione degli orari di apertura, bisogna mettere in mezzo sindacati ecc… Eravamo indecisi se scrivere anche ai sindacati a quel punto, ma capimmo che non era nostro compito lottare anche contro chi avrebbe dovuto lottare per noi. E quindi le cose restarono così. Ferme e a misura di… dipendente della Biblioteca Provinciale.
Oggi ne possiamo approfittare per riproporre le stesse richieste, ma anche per andare oltre e cercare nuove idee e proposte per nuovi interlocutori.
L´assessore alla cultura del Comune di Matera, Alberto Giordano, la settimana scorsa ha chiesto ai cittadini e in particolare a quelli più giovani di contribuire con uno sforzo di partecipazione all´innovazione e a ridisegnare gli spazi materani della cultura.
Matera avrebbe bisogno di trovare una dimensione sociale per gli studenti, perché essi possano vivere meglio la città e sentirla propria. Questo significa luoghi fisici, servizi e soprattutto un nuovo approccio, più aperto all´ascolto e alla condivisione delle decisioni con i più giovani. L´idea delle aule studio potrebbe essere un primo passo verso una città vissuta a pieno anche dai più giovani.
Non servirebbe molto. Dei locali grandi e ospitali, arredati soltanto con tavoli e sedie. Si, soltanto tavoli e sedie, nelle città universitarie ce ne sono decine così. E poi un minimo di personale, qualcuno che registri presenze e fornisca l´assistenza necessaria; potrebbe anche trattarsi di ragazzi giovani scelti attraverso criteri di reddito e sottoposti a turnazioni, i quali potrebbero essere pagati attraverso voucher e sicuramente sentirsi contenti e orgogliosi di lavorare per il corretto funzionamento di uno dei luoghi della cultura che la città rivolgerebbe ai più giovani. Naturalmente questa sarebbe l´idea base, quella di partenza. Oltre al semplice spazio a disposizione dei ragazzi per studiare si potrebbe organizzare un servizio di bookcrossing per incentivare la lettura; dotare le aree di computer, tablet o qualsiasi cosa possa connettere uno studente materano alla rete e al mondo; oppure aprire le aule anche la sera e dare la possibilità a associazioni o semplici gruppi di studenti di organizzare incontri, iniziative, conferenze o serate musicali e molto altro. Offrire ai più giovani degli spazi dove coltivare i propri interessi attraverso anche una cultura sociale e conviviale.
Immaginiamo, poi, luoghi simili nei Sassi oppure nel centro storico materano. Sarebbero un colpo di vitalità per una città fin troppo impietrita. Un alveare invaso da uno sciame di api operaie con zaino, libri e quaderni. Un´idea che sarebbe maggiore senso alla bellezza di certi luoghi che Matera ha ricevuto in eredità. Si, perché un´aula studio è vissuta sia all´interno che all´esterno, soprattutto quando c´è bel tempo e una pausa caffè diventa molto più piacevole se fatta di fronte ai paesaggi della murgia e all´atmosfera di serenità dei vicoli e dei vicinati. Ci sarebbero poi occasioni e possibilità commerciali connesse alle aule studio: piccoli bar, pizzerie o anche piccole librerie e cartolerie. Nei Sassi i locali demaniali abbandonati che potrebbero trasformarsi in aule studio non sono pochi, servirebbe un po´ di volontà e qualche investimento.
Matera soffre sotto questo punto di vista perché manca anche l´iniziativa privata. Mancano librerie che offrano spazi e servizi simili, come in altre città, oppure bar/locali che si propongano, all´interno della propria offerta di mercato, l´idea di “avvicinare una tazza a un libro”. Manca, forse, l´idea di promuovere e di aprirsi a uno stile di vita differente. Siamo in periodo di crisi, ma senza investimenti nella cultura e nell´istruzione come ne usciremo? E soprattutto come potremo continuare (o cominciare) a sognare Matera Capitale Europea della Cultura nel 2019?
P.S. Naturalmente gli orari di apertura delle aule studio non li facciamo decidere agli stessi che hanno deciso quelli della Biblioteca!
Giuseppe Cicchetti, Profumo di svolta
Il segretario generale Cgil Matera Manuela Taratufolo e il segretario generale Fp Cgil Matera Vito Maragno in una nota congiunta replicano alle dichiarazioni di Giuseppe Cicchetti, rappresentante dell’associazione “Profumo di svolta”.
Abbiamo letto sul sito di SassiLive una proposta dell’associazione “Profumo di Svolta” sugli spazi della cultura a Matera.
Nel suo intervento, Giuseppe Cicchetti, in rappresentanza della predetta associazione, lamentava che gli orari di apertura della Biblioteca Provinciale sono assai ridotti e che la “colpa” è dei contratti di lavoro dei dipendenti nonché dei sindacati.
Chi, all’interno della Provincia di Matera, ha fornito tali spiegazioni, non ha dato a Giuseppe una corretta informazione e ci spiace che poi Giuseppe sia giunto alla conclusione di ritenere inutile di interloquire con i sindacati perché “non era nostro compito lottare anche contro chi avrebbe dovuto lottare per noi”.
Ci spiace che si sia ingenerata un’opinione non positiva del sindacato e del lavoro pubblico. Ma comprendiamo anche che probabilmente Giuseppe sia giunto a tale conclusione sulla scorta di quanto erroneamente gli sia stato detto.
Vorremmo però dire a Giuseppe che la CGIL si è sempre battuta non solo per l’ampliamento dei servizi pubblici e di quelli culturali: nello specifico abbiamo sempre ritenuto che le biblioteche siano luoghi fondamentali per la crescita di una comunità, anzi abbiamo spesso affermato che per noi le biblioteche sono un presidio democratico.
Entrando poi nel merito dell’ampliamento degli orari dell’unica Biblioteca presente in Matera, la questione non può essere liquidata, da chi dovrebbe farsene carico (Amministrazione Provinciale), scaricando la mancata soluzione della legittima richiesta/esigenza dell’ampliamento delle fasce orarie di apertura della biblioteca provinciale di Matera sull’incompatibilità coi contratti di lavoro dei dipendenti della biblioteca stessa. Cosa peraltro non vera. Il problema non è la tipologia del contratto di lavoro del personale ma è rappresentato da un organico sottodimensionato: il personale, attualmente in servizio, a causa dei pensionamenti, è insufficiente a garantire turni di lavoro più ampi.
Il problema si risolverebbe, stante o meno la volontà di chi ne ha la responsabilità, affrontando questa situazione di carenza nell’organico del personale.
Da tempo questa organizzazione sta insistendo affinchè, nella Biblioteca Provinciale di Matera, si potenzi non solo il servizio, ma che si mettano in campo tutte le azioni finalizzate a salvaguardare il prezioso patrimonio librario in essa contenuto (ricordiamo che la biblioteca provinciale di Matera rappresenta nel Sud Italia una delle realtà più prestigiose). Questo in coerenza con l’importante e fondamentale e irrinunciabile ruolo che, a nostro avviso, deve avere la cultura nella vita di ciascun cittadino, iniziando dai più giovani.
Infine, vorremmo segnalare che l’amministrazione provinciale di Matera ha unilateralmente deciso di privare i lavoratori che prestano servizio presso la Biblioteca di alcune indennità legate all’erogazione dei servizi, come il rischio (legato alle polveri, all’uso delle scale ecc.) demotivando ulteriormente il personale.
Noi pertanto sosteniamo questa battaglia che sarebbe un ottimo risultato se fosse vinta nell’ambito degli obiettivi di potenziare i luoghi della cultura. Candidare Matera quale capitale della cultura 2019 deve richiedere attenzioni anche verso problematiche di questo tipo. E per questo Giuseppe non deve vedere nel sindacato un soggetto che va contro la cultura. Anzi siamo disponibili a riceverlo per confrontarci con lui e la sua associazione consentendogli di conoscere meglio il sindacato e di non vederlo come un soggetto distante e distaccato ma piuttosto come soggetto con cui unirsi per chiedere ai nostri amministratori di prendere in seria considerazione le questioni poste tanto da Giuseppe quanto dal sindacato da diverso tempo.
Matera, 10 aprile 2013
Il segretario generale Cgil Matera Manuela Taratufolo
Il segretario generale Fp Cgil Matera Vito Maragno
L’idea è nata condividendo le opinioni sul forum di http://www.profumodisvolta.it
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Grazie per la pubblicazione.