Sostegno IV ciclo, Garante infanzia e adolescenza Regione Basilicata, Vincenzo Giuliano scrive al rettore dell’Università degli Studi della Basilicata, Ignazio Marcello Mancini. Di seguito la nota integrale
Gentilissimo Magnifico Rettore,
riscontro la segnalazione di diversi Specializzandi del TFA Sostegno, regolarmente iscritti all’Università degli Studi delle Basilicata in quanto idonei del IV ciclo TFA Sostegno, che lamentano diverse criticità in relazione alla definizione del cronoprogramma completo delle attività laboratoriali e delle TIC; al tirocinio indiretto e alla stipula delle convenzioni da parte dell’Università per il tirocinio diretto da svolgere nelle scuole (150 ore in totale); ecc.
Il ritardo che si sta registrando nell’avvio di queste attività potrebbe compromettere il percorso di specializzazione avviato che dovrebbe concludersi entro il 13 novembre p.v..
Il timore è che si possa decidere di accorpare, per la restante parte del corso, gli specializzandi del IV ciclo al futuro V ciclo del TFA sostegno, con conseguente impossibilità per gli attuali specializzandi di richiedere l’inserimento negli Elenchi aggiuntivi alle GPS di prima fascia,cui si attinge in via prioritaria rispetto alla seconda fascia, possibilità prevista per tutti i soggetti che acquisiscano la specializzazione sul sostegno entro il primo luglio 2021.
L’anno scolastico appena iniziato, tra le tante criticità ed emergenze, ripropone la problematica degli insegnanti di sostegno nelle scuole della Basilicata e di tutta Italia.
I Dirigenti Scolastici hanno difficoltà a coprire le cattedre vacanti: gli insegnanti iscritti alle graduatorie non sono sufficienti a coprire i posti disponibili.
Le criticità suesposte, di natura burocratica, priverebbe il sistema scolastico dinuovi specializzati sul sostegno in cattedra.
In una lettera al Ministro dell’Istruzione, nei giorni scorsi, ho evidenziato come l’attuale sistema di reclutamento consente l’inserimento negli organici di sostegno di insegnanti anche privi di adeguata specializzazione e che successivamente possono richiedere l’inserimento nel ruolo ordinario considerando la disabilità, molte volte, una scorciatoia per entrare nella scuola.
E’ vero che l’insegnante di sostegno è un docente specializzato sulla disabilità (ma di quale non si sa), che viene assegnato alla classe, assumendone contitolarità, dove è presente un alunno disabile con lo scopo di favorirne l’inclusione attraverso strategie didattico-metodologiche specifiche.
Ma come fa un insegnante di sostegno ad interpretare il bisogno di un ragazzo sordo se non conosce la lingua dei segni!
A fronte di una disabilità non unica dovrebbe corrispondere una formazione specifica in relazione ai singoli bisogni degli alunni che richiedono apposite competenze.
Al timore legato alla “qualità” dell’insegnamento, si aggiunge anche quello della continuità didattica, continuità che dovrebbe costituire, insieme alla formazione, l’asse portante del sistema.
Decine di migliaia di alunni disabili, anche quest’anno come negli anni passati, saranno costretti a cambiare insegnante di sostegno con ripercussioni enormi sul lavoro di inclusione svolto.
In considerazione della penuria di insegnanti di sostegno e delle legittime aspettative degli specializzandi del IV ciclo TFA Sostegno, chiedo di attivare ogni iniziativa utile per superare le problematiche evidenziate e garantire la continuità formativa.
Certo dell’attenzione che riserverà alla presente, mi è gradito inviarle il mio saluto più cordiale.
Ott 29