Si è svolta il 27 dicembre a San Fele, piccolo borgo della Lucania, la dodicesima edizione di “Spiritualia, gli eventi dell’anima”.
L’evento, oramai consolidato nella comunità sanfelese come momento di crescita spirituale, culturale ed umano, oltre ad arricchire la stessa, coinvolge sempre più ed attira l’attenzione delle altre comunità che guardano con interesse e curiosità questo tema oggi molto importante.
L’uomo attuale, nonostante la frenesia, nonostante la cultura edonista e materialista che cerca di svuotare l’animo umano, è sempre in cerca di domande di senso e di ricerca dell’esperienza dello spirito. Modello di spiritualità è proprio un santo natio di San Fele, San Giustino De Jacobis che, pur vivendo tra il 1800 e il 1860, è stato capace di cambiare il metodo dell’annuncio del Vangelo con proposte di dialogo e di valorizzazione di culture diverse dalla nostra.
In sinergia con la parrocchia “Santa Maria della Quercia”, il Comune di San Fele, nella persona dell’Assessore alla Cultura Raffaella Carlucci, ha dato vita a questa edizione che si prefigge di far conoscere questa figura ma anche di promuovere il territorio attraverso eventi culturali, attraverso la riscoperta di valori che aiutano l’uomo di oggi a ritrovare se stesso, attraverso i movimenti dello spirito e attraverso il recupero di valori ormai perduti.
Il Sindaco di San Fele, Donato Sperduto, facendo riferimento a Paolo VI, che il giorno della canonizzazione lanciò queste parole “San Giustino De Jacobis ha un solo torto, quello di essere poco conosciuto” si è detto pronto a collaborare per portare San Giustino De Jacobis fuori dai confini.
Il tema di questa edizione è stato: “intercultura, integrazione e solidarietà”, aspetti pienamente vissuti nella vita di San Giustino come ha sottolineato il parroco Don Michele Del Cogliano.
San Giustino, uomo del dialogo e dell’inclusione ci ricorda che la differenza non è mai un ostacolo ma sempre una ricchezza. Ripercorrendo la sua biografia ci rendiamo conto come abbia sempre costruito ponti di dialogo anche con le altre religioni. In una recente intervista concessa a Rosario Tronnolone di Radio Vaticana si è sottolineato che San Giustino De Jacobis può essere motivo di riscatto per i giovani di un piccolo paese della Basilicata.
Inoltre il santo è stato innalzato a protettore dei lucani nel mondo quasi a toccare il tema dell’immigrazione oggi tanto delicato al quale il santo dà voce attraverso i valori di dialogo, di inclusione, di accoglienza.
Monsignor Serritella nel suo intervento si è soffermato sul concetto antropologico di incontro tra le culture, fusione degli orizzonti, senza accettare un concetto relativistico di cultura giacché l’uno e l’altro che si incontrano hanno in realtà un fondamento comune: l’appartenenza al genere umano.
Il Vangelo chiede di amare il prossimo così come San Giustino ha fatto.
Nell’intervento conclusivo il Vescovo di Melfi Mons. Ciro Fanelli ha sottolineato l’attualità del santo al quale è stato affidato il cammino sinodale e la formazione degli organi di partecipazione alla vita della chiesa.
L’evento porta con sé un gesto concreto che darà certamente i suoi frutti a breve in quanto verrà fatto dono del libro “In dialogo con San Giustino De Jacobis” di Don Michele Del Cogliano a tutti i vescovi italiani cercando di mettere riparo all’antico torto, quello di essere poco conosciuto.
Dic 29