Nella seconda giornata degli Stati generali della scuola, lunedì 5 dicembre, tanti gli istituti nei quali i facilitatori de “La Città Essenziale” hanno incontrato i ragazzi. Dalla scuola primaria agli istituti superiori il confronto ha fatto emergere una serie di temi legati al modo in cui si vorrebbe vivere il tempo trascorso a scuola.
Dagli scolari agli studenti più grandi, il bisogno maggiore è quello che riguarda gli spazi di condivisione con gli altri compagni ma anche un maggior contatto con la natura che la scuola dovrebbe sviluppare. L’azione di animazione, che era cominciata già da alcune settimane, si era concentrata sulla consapevolezza intorno al tema della partecipazione per giungere alla stesura del Manifesto della scuola che verrà, da intendere però, non come un “compito” ma come strumento e opportunità per contribuire a costruire cambiamento e far sentire le proprie voci.
Su alcuni degli aspetti emersi durante gli incontri nelle scuole, ha influito senza dubbio la pandemia che ha modificato i rapporti non solo scolastici ma anche personali ma che ora rappresenta un ostacolo da superare, proprio attraverso i processi collettivi.
Per i ragazzi, dunque, la scuola deve essere intesa come luogo nel quale non debba essere solo insegnato “come si fa”, ma come luogo nel quale sia sistematico il processo di crescita personale immediata e di successo professionale duraturo. Tra le scuole visitate ci sono state: il plesso don Milani, l’Istituto Latorraca, l’Istituto Fermi , il plesso Meucci, l’istituto Alberghiero e l’Istituto “Isabella Morra”.
Altri incontri si sono svolti anche nelle sale del Museo Ridola, nella sala convegni della Camera di Commercio e nella sala consiliare della Provincia di Matera.