Bullismo e cyberbullismo, fenomeni sempre più diffusi e preoccupanti, la cui crescente incidenza è alimentata da diversi fattori, tra cui l’uso pervasivo della tecnologia e dei social media. Un argomento di forte attualità che il Consiglio regionale della Basilicata, in partnership con l’Ufficio scolastico regionale, e in collaborazione con l’associazione “Il Cielo nella stanza”, ha deciso di affrontare, nell’ambito del progetto di Cittadinanza Attiva, in una modalità diversa, coinvolgendo genitori, docenti e personale Ata. Una platea di adulti che si è mostrata interessata e aperta al dialogo e al confronto, intervenendo e sollecitando numerosi spunti di riflessione.
La prima tappa si è tenuta nel pomeriggio di oggi, presso il Liceo Scientifico Statale Pier Paolo Pasolini, in Via Anzio a Potenza. Da parte di tutti gli intervenuti la convinzione che per affrontare questi fenomeni è necessario un impegno collettivo da parte di tutti: famiglie, scuole e comunità e che solo lavorando insieme si può creare un ambiente più sicuro e accogliente per i giovani.
A portare i saluti la dirigente scolastica dell’Istituto, Tiziana Brindisi, la quale ha espresso parole di compiacimento per il progetto: “Abbiamo aderito con grande interesse a questa iniziativa e lo abbiamo fatto perché crediamo fermamente in momenti di confronto come quello di questa sera tra diversi soggetti, tutti interessati al benessere dei nostri adolescenti di questo”. La Dirigente, dopo aver mostrato un disegno realizzato da un alunno della classe seconda, che “rappresenta lo sguardo e il punto di vista dei nostri adolescenti rispetto di una problematica quale quella della violenza in genere. Se si sofferma lo sguardo sul disegno si coglie tutto l’isolamento, la sofferenza e il disagio di questa figura femminile che rivolge le spalle a chi la guarda e volge lo sguardo verso una finestra, evidentemente con la volontà di voler aprirsi al mondo, di volere uscire fuori da questo stato di sofferenza e di disagio che vive”. “Che cosa significa questo, ha chiesto la Dirigente? Che i nostri alunni sono forse anche più consapevoli e più sensibili di quanto noi immaginiamo che siano? Abbiamo, però, la necessità di stimolarli, di far sì che possano riflettere su delle problematiche che li toccano da vicino. E noi adulti abbiamo il dovere di accompagnarli e di far sì che escano dal loro guscio e che si aprano al mondo, vivendo relazioni sane, corrette e in piena serenità”.
“Parte oggi dal Liceo Pasolini di Potenza un interessante ciclo di incontri su Bullismo e Cyberbullismo, atteggiamenti che, con lo sviluppo della società digitale, si sono moltiplicati, diventando sempre più diffusi e meno controllabili”. Così il coordinatore della Struttura di Informazione, Comunicazione ed Eventi, Pierluigi Maulella Barrese, nel portare i saluti del presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Marcello Pittella, non presente per sopraggiunti impegni istituzionali. “Ci stiamo confrontando con genitori, insegnanti e personale Ata, per contribuire a creare una ‘nuova alleanza educativa’, tassello essenziale per provare ad arginare due fenomeni che, oltre a rappresentare una minaccia alla vita stessa dei più piccoli, rischiano di minarne ogni possibile partecipazione alla vita della comunità. All’interno del percorso di Cittadinanza Attiva, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale, il Consiglio si fa portavoce dell’esigenza di rimuovere alla base quelle cause che ostacolano una cittadinanza piena e consapevole. Un percorso da costruire insieme, partendo dalla vita concreta dei nostri ragazzi, nella consapevolezza che soltanto attraverso una presa di coscienza della realtà si possano generare soluzioni efficaci al problema, e consci che la sfida educativa è un’attività complessa che richiede tempi lunghi”.
Paolo Santarsiero, esperto di Tecnologie Web dell’Associazione Culturale PLUG, ha posto l’accento sugli algoritmi che alimentano i social network, “progettati per catturare la nostra attenzione con ogni clic, commento e video guardato. Grazie alla personalizzazione mirata, queste tecnologie imparano a conoscere le preferenze degli utenti, modellando ciò che vediamo e come interagiamo online. Questa personalizzazione è potente, ma può anche nascondere insidie, soprattutto per gli adolescenti. Bolle di filtro che isolano, la ricerca costante di approvazione sociale e la rapidità con cui si diffondono contenuti negativi possono diventare terreno fertile per il cyberbullismo. È essenziale sensibilizzare giovani e famiglie sull’uso consapevole di queste piattaforme. Conoscere come funzionano gli algoritmi ci dà il potere di prevenire comportamenti tossici, promuovendo un ambiente digitale più sicuro, rispettoso e inclusivo per tutti”.
Alessandra Sprovera, esperta in discipline giuridiche, ha parlato delle questioni giuridiche relative ai due fenomeni, dalle caratteristiche delle azioni poste in essere dai bulli agli strumenti di difesa a disposizione delle vittime. Ha affrontato anche il tema della responsabilità penale e civile del bullo e la responsabilità di genitori, insegnanti e amministrazione scolastica per le azioni compiute dal minore. Ha dedicato poi, un momento di analisi sulla prima legge riguardante il bullismo, la n. 71/17 e un approfondimento sulle modifiche apportate dalla recente legge 70/24. Si è soffermata, altresì, sulla pericolosità sociale di alcuni tipi di reato come il revenge porn e il body shaming.
La psicologa Olga Stigliano ha affrontato il tema del Bullismo e Cyberbullismo, partendo dalle considerazioni di Teresa Manes, la madre di Andrea Spezzacatena il ragazzo suicida a soli 15 anni che ha ispirato il film “Il ragazzo dai pantaloni rosa”. Stigliano è partita dall’importanza delle parole e dell’empatia per incoraggiare gli adulti a sensibilizzare i giovani e provare a superare il disimpegno morale e l’incapacità di mettersi nei panni dell’altro. “L’ adulto – ha sottolineato – ha infatti il dovere di allenare l’empatia nelle nuove generazioni e a vedere nel prossimo colui che va prima di tutto rispettato perché come ripete spesso Teresa Manes ‘Le parole sono proiettili. Sono anche medicine, ossigeno e balsamo. Sono il danno o la cura. Dipende da quale funzione gli assegniamo’”.
A moderare l’incontro il giornalista e presidente dell’associazione “Il cielo nella stanza”, Nino Cutro, il quale ha ribadito che: “In piena sintonia con il progetto di ‘Cittadinanza Attiva’, che il Consiglio regionale sta portando avanti, abbiamo ritenuto come associazione di dare il nostro contributo per una riflessione su quella che è una vera e propria emergenza educativa.
Il bullismo e il cyberbullismo sono soltanto alcuni degli aspetti di questa emergenza della quale, temiamo, non si sia preso sufficientemente consapevolezza. Gli incontri programmati in cinque scuole della Basilicata, rivolti a genitori, docenti e personale Ata, hanno lo scopo di fornire a quelle che sono le agenzie educative più importanti, elementi per meglio conoscere questi fenomeni.
Conoscerli per prevenirli e gestirli”.