Una mostra di foto per le strade del centro storico ad Oliveto Lucano per rinnovare le suggestioni e le emozioni della tradizione del culto arboreo. L’iniziativa ieri dell’Amministrazione Comunale e della Pro Loco ha registrato un successo di pubblico specie dai centri del Parco Gallipoli Cognato. In mattinata, apertura della mostra fotografica per le strade del centro storico “Sulle tracce della tradizione del Maggio Olivetese” a cura di Rino Maggipinto ed Antonio Auletta; nel pomeriggio dopo la Santa Messa e la processione in onore di San Cipriano abbattimento del Maggio in località Dietro La Niviera. In serata il concerto di Etnos by Graziano Accinni.
Il culto di San Cipriano è nato nel 1735, quando il santo divenne protettore di Oliveto Lucano. Un aspetto storico importante riveste l’origine longobarda-cristiana del maggio.
E’ fondamentale nella festa di San Cipriano il valore socializzante, perché assurge a simbolo della propria storia, cultura e tradizione. La partecipazione collettiva nei giorni della festa esalta i valori di socializzazione, tipici dell’uomo contemporaneo. Rinsalda i legami fra i membri della comunità: le azioni della vita ordinaria, il tempo, i luoghi, il lavoro sono orientati verso il santo. La passione dei rappresentanti della Pro Loco e l’impegno per le tradizioni sono stati premiati.
Il virtuosismo della chitarra del maestro Graziano Accinni, accompagnato da un altro chitarrista che suscita forti emozioni Silvio De Filippo e dalla voce istrionica e camaleontica di Giuseppe Forastiero hanno entusiasmato il pubblico. Un concerto seguitissimo del percorso supercollaudato da Accinni attraverso i repertori dei musicanti girovaghi dell’alta e bassa Valle dell’Agri con alcune perle interpretative come “Andrea” in dialetto lucano del grande cantautore Fabrizio De Andre’ e brani della devozione popolare lucana. Le antiche tarantelle riarrangiate in chiave moderna hanno dato allo spettacolo un aspetto brillante e virtuosistico facendo riaffiorare le antiche melodie che un tempo venivano suonate con le arpe popolari dai girovaghi lucani in tutto il mondo. Il repertorio sconfinato della terra lucana è racchiuso in un mini-concerto che su invito del pubblico è durato oltre un’ora e mezza e che ha gli ingredienti di gradimento nell’autentica musica etnico-popolare lucana.
La fotogallery della mostra